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Utilizzo impianti sportivi comunali. Il basket orvietano alza la voce

Indirizzata all’assessore allo Sport del comune di Orvieto, Carlo Moscatelli, e alla sindaca Roberta Tardani, la lettera aperta inviata dalla società cestistica orvietana Arrapaho a firma del proprio presidente David Moscatelli, ha fatto il giro della città.

Nella lettera si fa riferimento alla riunione tenutasi venerdì 25 settembre, per la assegnazione degli spazi nella palestre comunali e da parte Arrapaho si precisa:

“L’Arrapaho A.s.d. ha a suo tempo fatto richiesta per l’utilizzo degli impianti sportivi orvietani per complessivi 2 giorni ad Orvieto centro storico e 2 giorni a Ciconia, articolato nel modo seguente:

Orvieto centro storico, lunedì e giovedì dalle 16,30 alle 21,30
Ciconia, martedì dalle 17,00 alle 20,00 e venerdì dalle 16,30 alle 19,30/20,00.
A seguito della riunione suddetta, all’Arrapaho A.s.d. sono stati assegnati i due giorni chiesti ad Orvieto centro ed un solo giorno a Ciconia (il martedì). Conseguentemente, mentre le altre società sportive sono state sostanzialmente soddisfatte nelle loro richieste, alla nostra è stato tolto lo spazio della Ippolito Scalza, imponendoci la rinuncia alla giornata di venerdì.

A quest’ultimo proposito, la prima considerazione da fare riguarda il metodo usato: dovrebbe essere la società che chiede l’utilizzo dell’impianto a scegliere, eventualmente, a quale spazio rinunciare ed in quale dei giorni richiesti. Nel nostro caso è stato il Comune a stabilirlo “sic et simpliciter”, senza tener conto delle esigenze societarie.

Inoltre, con questa decisione il Comune ha ignorato tutti i criteri che venivano precedentemente utilizzati per l’assegnazione degli spazi; criteri che tenevano conto del pluriennale, storico utilizzo di quella struttura da parte dell’associazione/movimento, del numero di associati/utilizzatori e delle esigenze fisiche dello sport praticato (non posso fare attività di Minibasket su un campo da pallavolo, perché i bambini giocano coi canestri più bassi non su campi più piccoli, pertanto le dimensioni del campo da gioco devono essere conformi).

Tutto ciò premesso, alle condizioni emerse dalla riunione la nostra società è impossibilitata a svolgere la sua attività di base, perché le alternative offerte non sono adeguate ad una proposta didattica ottimale e quindi non utilizzabili. Al momento, viene usato il campo della Scuola Media Signorelli (di dimensioni ridotte rispetto al regolamentare) perché, come emerso anche dall’ultimo palinsesto, non interessa a nessuno se non ai sottoscritti e alla società Libertas.

Ad Orvieto, i campi da basket con misure regolamentari sono due: il Palazzetto dello Sport in Via dei Tigli e la palestra della Scuola Media Ippolito Scalza

Al fine di facilitare l’utilizzo delle strutture orvietane da parte di tutte le società interessate e per ridurre l’impatto delle nostre attività su di esse, abbiamo trasferito una buona parte delle stesse al palazzetto di Porano. Sottolineiamo il fatto che noi siamo l’unico movimento sportivo orvietano che concentra parte della propria attività in un Comune diverso da quello di appartenenza, perché ad Orvieto non ci sono impianti adeguati. Questo è un argomento ormai di durata almeno ventennale e sarebbe opportuno che venisse finalmente affrontato e, possibilmente, risolto.

Sarebbe anche opportuno che il Comune convocasse la riunione per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali in stretta correlazione con quella riguardante gli impianti di competenza provinciale. Essendo, quest’ultima, avvenuta l’8 settembre scorso, la nostra Società, non potendo prevedere che ci sarebbero stati tolti gli spazi comunali e ritenendo che l’assegnazione sarebbe stata la stessa degli anni precedenti (quanto a durata), non ha avanzato richieste aggiuntive riguardo agli impianti provinciali e a questo punto risulta gravemente danneggiata nella sua attività.

Mentre tutte le altre attività hanno trovato e trovano sempre spazi in tutte le palestre, a noi viene ulteriormente tolto quel poco che occupiamo (vi invitiamo a fare un conteggio delle ore utilizzate nei vari impianti comunali e provinciali in rapporto al numero di praticanti, escludendo ovviamente gli amatori che per ovvie ragioni non possono essere presi in considerazione).

Ribadiamo, quindi, con forza che il nostro movimento ha assolutamente bisogno dello spazio che ci è stato tolto, poiché quello dello Scalza è attualmente l’unico impianto col campo di dimensioni regolamentari che possiamo utilizzare. Inoltre, qualora l’A.s.d. Arrapaho dovesse ridurre di un giorno l’utilizzo del campo dell’Ippolito Scalza, circa 60 ragazzi (non poche unità) non potrebbero più svolgere l’attività sportiva da loro scelta e questa conseguenza negativa ricadrebbe tutta nella responsabilità delle competenti autorità comunali, alle quali torniamo a chiedere una riconsiderazione delle posizioni già assunte.

Detto ciò, non pretendiamo certo che la pallavolo giochi su uno spazio delle dimensioni di un campo da bocce, e neppure che la ginnastica faccia attività su un campo da calcio o l’atletica si ritrovi in uno scantinato. Questo, però, non lo si può chiedere o imporre alla nostra attività.

Quello che chiediamo e riteniamo opportuno è di tenere debitamente in considerazione le esigenze concrete delle varie discipline sportive al momento dell’assegnazione degli spazi, cosa che nella riunione del 25 non è stato fatto.

Siamo peraltro disposti a spostarci in altri spazi eventualmente indicati dal Comune, purché le caratteristiche fisiche di tali spazi siano adeguate a quelle che richiede la nostra disciplina.”

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