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PalaPapini, il volley si mette in mostra ma non tutto. Per i play-off tutti a tifare Orvieto oltre le rivalità

di Alessandro M. Li Donni

Domenica 14 aprile è stata prima di tutto una giornata di grande volley a Orvieto con il derby tra Zambelli Orvieto e Bartoccini Perugia.  Un 2 a 3 finale che già racconta di una partita tesa quasi sino alla fine, con lunghi scambi, colpi a sorpresa, recuperi impossibili.  Ma soprattutto ha colpito vedere un PalaPapini pieno.  Sì, il pubblico era quello delle grandi occasioni.  Era un derby tra l’altro con incroci pericolosi soprattutto per la squadra di casa.  Eppure, ciò che colpiva era vedere le due tifoserie una accanto all’altra divise da una striscia in plastica e nulla più.  Un sogno per lo sport più popolare, il calcio!

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Tamburi, trombette e cori rimbalzavano da una parte all’altra rinvigoriti dall’eco del palazzetto trascinando tutti in una certa allegria contagiosa.  Non un insulto, non un coro contro ma solo tifo, poi magari qualche esultanza per l’errore avversario, giustamente, ma per il resto sorrisi, cori, e ognuno a sostenere la sua squadra.  Insomma, una cornice degna di una partita al cardiopalma e combattuta, bella e ad un certo punto anche in bilico. Il rammarico finale è stato soprattutto per Zambelli che ha perso l’occasione di mettere a segno una vittoria nel derby, ma poi tutti contenti.  Perugia ha potuto festeggiare lo storico traguardo della massima divisione e Orvieto l’accesso ai play-off.

L’organizzazione della squadra di casa è stata perfetta o quasi.  Security inflessibile, ordine, attenzione per ogni dettaglio e per tutti i partecipanti alla partita.  Unico piccolo neo l’aver reso difficile l’accesso al campo dei tifosi di Perugia che volevano festeggiare con le loro campionesse il raggiungimento dello storico traguardo.  Un piccolo neo, sicuramente dovuto alla sicurezza e al timore che potesse rovinarsi il fondo del campo.

Durante la partita lo sguardo spesso andava sugli spalti per osservare le dinamiche e le reazioni a ciò che avveniva sul campo.  In mezzo ai perugini doc tute e maglie di società della provincia che hanno seguito la squadra del capoluogo che aveva a portata di mano la vittoria e il passaggio in A1.  Dall’altra parte, ecco la nota stonata, solo singole presenze, di appassionati del volley che sono venuti a vedere la partita, ma non un tifo organizzato, non la presenza delle altre due società orvietane che si occupano di volley con tanta passione, questo è doveroso sottolinearlo.  Questa è stata la vera stonatura.  Sì, è inutile nasconderlo, i rapporti non sono idilliaci tra le tre realtà, ma a vincere o perdere non era solo Zambelli come società, era Orvieto, il movimento della pallavolo della città.  Probabilmente è stata un’occasione persa per indicare che nonostante le frizioni e le rivalità domenica giocava una squadra che rappresenta Orvieto e che potrebbe anch’essa raggiungere veramente un traguardo storico, la massima serie del volley femminile.

Ora vediamo cosa succederà per i play-off.  Potrebbe essere l’occasione per ricordare ai candidati sindaco, tutti, che a Orvieto manca un palazzetto che possa reggere la partecipazione di una squadra alla massima serie del volley femminile o maschile che sia, mancano in generale le strutture adeguate, che molte palestre scolastiche non sono perfette, mancano tribune, luci, attrezzature, in alcune piove, altre sono obsolete e non adatte ad ospitare le discipline più diffuse sul territorio.  Forse bisognerebbe fare un passo in avanti e guardare di più ciò che unisce piuttosto che ciò che divide.  Per far crescere le realtà sportive orvietane serve la rivalità sportiva autentica, ci mancherebbe, ma serve unità d’intenti e collaborazione, umiltà da parte dei più forti per raggiungere due obiettivi fondamentali: la realizzazione in tempi brevi di un palazzetto adeguato e il potenziamento delle strutture sportive esistenti sul territorio per renderle tutte fruibili a pieno titolo da parte delle società sportive della città.  L’alternativa è il vivere male, con estrema litigiosità e soprattutto con l’emigrazione verso altre città non necessariamente più grandi di Orvieto, delle società che riescono a raggiungere l’eccellenza e che sul territorio non trovano però risposte logistiche, infrastrutturali e tecniche adeguate.

Per finire lanciamo un appello.  Caro presidente Zambelli invita in maniera ufficiale un congruo numero di atlete e atleti delle due società cittadine avversarie.  Care società tutte superate gli steccati e andate a sostenere chi sta lottando per portare in alto il nome di Orvieto e del volley cittadino sottolineando le difficoltà con cui dovete lavorare quotidianamente con i tanti giovani che ogni giorno si allenano e gareggiano anch’essi per vincere e far crescere il movimento.

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