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La Pallamano

La pallamano è uno sport di squadra giocato su campi rettangolari con lati di 40 m e 20 m.
Le due formazioni, composte da sette giocatori ciascuna, devono realizzare il maggior numero di reti possibili nella porta avversaria. Le partite si disputano in due tempi da trenta minuti ciascuno.

La storia

La Pallamano ha un origine relativamente recente rispetto agli altri sport con la palla. E’ nel 1915, infatti, che in Germania un insegnante di educazione fisica, Max Heiser, inventa un gioco che, per molti versi, può essere considerato il progenitore dell’odierna pallamano. Viene chiamato Torball, “palla in porta” e in un primo tempo è praticato soltanto da squadre femminili. Questo gioco riprendeva alcuni degli aspetti peculiari di tutti i giochi con la palla inventati nel corso della storia, i primi pare che debbano essere attribuiti a Huang-Ti, imperatore della Cina 2000 anni prima di Cristo, cioè la velocità, la destrezza, la prontezza di riflessi, l’intelligenza e infine la fantasia. In particolare, per il Torball si avvicina ad un gioco molto in auge in Cecoslovacchia sul finire del XIX secolo (1892), chiamato Ceskai Hazena, abbastanza simile alla pallamano a sette giocatori, che attualmente è la più diffusa. Il Torball dopo poco tempo cominciò ad essere praticato anche dagli uomini, su campi più grandi e con squadre di undici giocatori, e inoltre in Danimarca, per merito di Holger Nielsen, maestro di sport svedese, si diffuse un gioco chiamato Handbol, con regolamenti molto simili. Dalla Danimarca il gioco passò nei Paesi nordici, particolarmente in Svezia e Norvegia, dove si preferiva praticarlo nelle palestre, al coperto. La formulazione del regolamento, attualmente vigente nella pallamano, si deve al tedesco Karl Diem, noto giornalista e storico delle discipline sportive, famoso anche per aver dato l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di Berlino, il quale perfezionò ed unificò all’inizio degli anni venti le norme di questi giochi con la palla e battezzò il neonato sport con il nome di Handball, “pallamano”. Da allora, questo sport conobbe una rapida diffusione. In Germania fu ammesso nella Arbeiter Turn Und Sport Bundes (federazione dei lavoratori ginnasti sportivi), la più importante associazione sportiva nazionale di quel periodo, e nel 1938 si aggiunse infine alla creazione della federazione internazionale di pallamano. In campo agonistico il battesimo ufficiale del nuovo sport si ebbe nel 1926, in Inghilterra, in occasione dei primi giochi internazionali dei lavoratori sportivi; la rappresentativa tedesca, come era nelle previsioni, vinse. Due anni dopo, sebbene soltanto nella forma di torneo dimostrativo, la pallamano fu ammessa alle Olimpiadi di Amsterdam. Nel 1931 si disputò a Vienna la prima edizione delle olimpiadi di pallamano per lavoratori, che mettevano ulteriormente in luce il carattere dilettantistico di questo sport, inteso soprattutto come attività ricreativa oltre che come disciplina fisica. Finalmente, nel 1936, la pallamano fu inclusa tra le specialità ufficiali dei giochi Olimpici, che quell’anno si disputarono a Berlino. Anche in quella occasione la Germania dimostrò la propria supremazia e vinse la medaglia d’oro. Nel 1938, si svolgono i primi campionati del mondo, nelle due specialità a sette e ad undici giocatori. Ancora una volta si imposero le rappresentative tedesche. Il periodo bellico comporta una sospensione dell’attività sportiva in genere compresa quella della pallamano. Dopo la seconda guerra mondiale la federazione dei lavoratori ginnasti sportivi fu sciolta e nel 1946 a Copenaghen fu creata l’attuale federazione internazionale Handball (FIH), oggi denominata IHF. Per quanto riguarda la pallamano, la ripresa ufficiale delle competizioni internazionali, si verifica nel 1947, quando si disputano i giochi mondiali universitari. Nel 1952 si organizzano nuovamente i campionati del mondo e a contendere il primato dei giocatori tedeschi sono soprattutto le formazioni svedesi e quelle dei paesi dell’est. Il ritorno ufficiale e definitivo della pallamano alle Olimpiadi avverrà più tardi, nel 1972 a Monaco di Baviera, dove la medaglia d’oro è conquistata dalla squadra Iugoslava. Alle successive Olimpiadi, a Montreal, viene inserito il torneo femminile, facendo cosi giustizia nei confronti di chi, le donne appunto, aveva praticato per primo questo sport. Ai vertici mondiali della specialità si afferma l’Unione Sovietica, che trova validi antagonisti, oltre che nella Germania Federale, anche nella Romania, nell’Ungheria, nella Polonia, nella Germania Democratica, nella Spagna. In Italia si cominciò a disputare qualche partita di pallamano a undici giocatori, su campi da calcio nel 1938. Nel 1940, a Pavia, fu fondata la prima società sportiva, il Gruppo Italiano della Pallamano. Soltanto nel 1966 per, grazie alla collaborazione di M. Sagui, ispettore francese della “Juenesse et sport”, della Direzione Tecnica dell’ISEF di Roma, nelle persone di Bossalino, Francaspada e Mancaniello, di M. Espana, preside del Lycie Chateaubriand di Roma, della federazione Francese Handball, si organizzò un corso di addestramento alla pratica del gioco per gli studenti del 30esimo anno dell’ISEF di Roma (corso N). Tale corso, diretto da Choley dell’INS di Parigi fu frequentato da 33 allievi. L’ISEF di Roma il 31 maggio 1966 effettuò a Spoleto, una partita dimostrativa. Diversi incontri amichevoli furono disputati nel corso del 1966 a Roma tra squadre dell’ISEF animate dagli allievi professori Capra, Silvestrucci e Gutweninger e del Lycei Chateaubriand. Il 10 ottobre 1966 si costituì a Roma il ” Comitato promotore per lo sviluppo dell’Handball”, presieduto da Eugenio Enrile, ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione e di cui fu segretario Aurelio Chiappero (già promotore dal 1940 al 1946 del ” Gruppo Italiano della Pallamano”, organismo che riunì va 01 tre 150 squadre) .Il “Comitato Promotore”, sorto per divulgare il gioco della Pallamano a sette giocatori si trasformò (20/12/1969) nell’attuale Federazione Italiana Gioco Handball (F.I.G.H.), regolarmente riconosciuta dal CONI e dall’IHF. Primo Presidente della Federazione fu M. Costantini e primo allenatore della Nazionale Italiana fu E. Capra. La Federazione Italiana organizza campionati maschili e femminili per le varie categorie di giocatori. Le società aderenti alla Federazione Italiana nel 1975 sono 250, i tesserati oltre i 5.000; oggi, invece, dai dati raccolti nel 1992 le società sono 450 mentre i tesserati superano le 52.000 unità. In questi ultimi anni, come vediamo dalle cifre, la pallamano ha compiuto anche nel nostro paese passi da gigante, la FIGH è entrata a far parte attivamente nei programmi del CONI, inoltre è stato ottenuto dal Ministero della P.I. l’inserimento della pallamano nei programmi scolastici, come terzo gioco ufficiale con pallavolo e pallacanestro e nelle specialità previste dai giochi della gioventù. Il segreto del successo, via via crescente della pallamano è presto detto: è il più veloce fra tutti i giochi con la palla, inoltre costituisce una perfetta sintesi delle discipline atletiche di base, la corsa, il salto e i lanci. Proprio per queste sue caratteristiche peculiari è praticato anche come attività complementare e di allenamento per chi pratica altri sport che richiedono rapidità, destrezza, agilità e resistenza. Attualmente, sono affiliate alla federazione Internazionale di Handball (IHF) oltre cento Federazioni Nazionali, a cui fanno capo più di tre milioni di atleti che praticano questo sport.

Le regole

La pallamano è uno sport che contrappone due squadre di sette giocatori. Ciascuna partita si disputa in due tempi di trenta minuti ciascuno. Lo scopo del gioco è segnare il massimo delle reti nella porta avversaria. Il pallone non può essere tenuto per più di tre secondi in mano se si è fermi, e non si possono fare più di tre passi senza passarlo o farlo rimbalzare al suolo. La squadra attaccante deve tentare di far rete senza entrare in area.
Come nell’hockey su ghiaccio, vi sono delle sospensioni temporanee dal campo di gioco che consistono in periodi di due minuti. Alla terza esclusione temporanea, il giocatore è squalificato per il resto dell’incontro; sarà comunque possibile sostituire il giocatore con un altro trascorsi i due minuti di inferiorità numerica. Il numero di sostituzioni è illimitato. A seconda della gravità del fallo o del comportamento in campo di un giocatore, è prevista la squalifica diretta con sostituzione del giocatore sempre dopo due minuti di inferiorità numerica. Quando invece il giocatore viene espulso (l’arbitro lo segnala incrociando le braccia all’altezza della testa) la squadra gioca con un giocatore in meno per il resto dell’incontro.

Il “tiro franco” è un tiro di punizione tipico di questo sport. Esso viene concesso per ostruzioni o infrazioni difensive non gravi e si effettua al di fuori della linea dell’area della porta (nove metri).

I giocatori e i loro ruoli
I ruoli dei sette giocatori in campo sono: portiere, centrale, pivot, terzino destro, terzino sinistro, ala destra e ala sinistra. È preferibile che nelle posizioni nelle zone destre del campo giochino giocatori mancini (ala destra e terzino destro) e nella posizione opposta giocatori destri (ala sinistra e terzino sinistro). Per il centrale la mano di tiro è indifferente. Quando non è possibile schierare giocatori di mano si dice che gli stessi giochino fuorimano o contromano, cosa che si verifica maggiormente a destra a causa del minor numero di giocatori mancini. La disposizione degli attaccanti ad attacco schierato è un trapezio che ha per vertici le ali ed i terzini, mentre il pivot va a posizionarsi all’interno del dispositivo difensivo di fianco o di spalle al portiere avversario.

Il terreno di gioco
Il terreno è di forma rettangolare, comprende una superficie di gioco e due aree di porta, misura 40 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza. Il portiere è il solo autorizzato a trovarsi nell’area di rigore. Salvo poter uscire per neutralizzare contropiedi o addirittura attaccare per creare superiorità numerica
La porta
La porta è posta al centro della linea di fondo e misura all’interno due metri di altezza e tre metri di larghezza, i pali devono essere quadrati (cioè con gli angoli) e di colore bianco e nero.
L’area di porta
L’area di porta è delimitata da una linea lunga tre metri tracciata a sei metri di distanza dalla porta, parallelamente alla linea di fondo, e continuata ad ogni estremità da un quarto di cerchio di sei metri di raggio che ha come centro lo spigolo interno posteriore di ogni montante della porta. La linea che delimita la superficie è definita come linea dell’area di porta e fa parte dell’area stessa. Nessun giocatore tranne il portiere può toccare terra in quest’area in fase di gioco (ad esempio un difensore mentre sta cercando di fermare un attaccante in fase di tiro della palla in porta o un attaccante in possesso di palla) pena un tiro di punizione contro la sua squadra.
La linea di tiro di punizione
La linea di tiro di punizione è formata da una linea tratteggiata tracciata a nove metri dalla porta, parallelamente alla linea dell’area di porta, e termina all’intersezione con le linee laterali. I tratti della linea di tiro di punizione e gli intervalli misurano quindici centimetri. Da questa linea vengono battuti i tiri di punizione per falli commessi fra la linea stessa e l’area di porta. Tutti gli altri tiri di punizione si eseguono dal punto in cui il fallo è stato commesso. La barriera non è obbligatoria. Tutti i giocatori sono obbligati a stare fuori dalla linea dei nove metri durante la battuta della punizione.
Il gioco
La durata dell’incontro è:
under 16 e 18 Prima squadra 2 x 30′ intervallo 10′
Allievi (under 14), 2 x 25′ intervallo 10′
Ragazzi (under 12), 2 x 20′ intervallo 10′
Per segnare una rete è necessario eseguire un tiro che può essere effettuato in:
doppio appoggio
elevazione
estensione
tuffo

Tiro in doppio appoggio
Tiro effettuato in appoggio su tutti e due piedi con una accentuazione del piegamento della gamba anteriore opposta al braccio che tira. È utilizzato quasi esclusivamente dai tre giocatori che giostrano frontalmente alla porta avversaria (il centrale ed i due terzini), molto raramente anche dal pivot, praticamente mai dalle ali.
Tiro in elevazione
Il tiro in elevazione si effettua dalle zone centrali cercando di superare in altezza la difesa avversaria,dalle ali e da pivot per conferire più slancio e forza alla conclusione a rete.
Tiro in sospensione
Si avvicina, in qualche modo, al salto in lungo con il pallone in mano con stacco dall’area di porta verso il portiere lasciando il pallone prima che il giocatore ricada al suolo, cosa che causerebbe un’invasione e quindi la perdita del possesso di palla. Il tiro in sospensione, a differenza del tiro in tuffo, si effettua esclusivamente nel corso del gioco, spesso alla conclusione di un velocissimo contrattacco.
Tiro in tuffo
Il tiro a tuffo permette di accorciare la distanza fra il lanciatore e la porta ritardando l’abbandono del pallone, il quale avviene appena prima del contatto col suolo. Lo si effettua sia in tiri da fermo che durante le azioni di gioco: tale tipo di tiro è una caratteristica del giocatore che occupa il ruolo di pivot e che gioca in attacco inserito fra i difensori della squadra avversaria, cercando di ostacolare i movimenti di scorrimento difensivi eseguendo blocchi; quando riesce ad impossessarsi della palla esegue appunto il caratteristico tiro in caduta o in tuffo. Talvolta viene usato anche dalle ali. Spesso usato anche nei tiri dai 7 metri, il rigore, per rallentare il tiro e deconcentrare il portiere.
Tiro dai sette metri (rigore)
Il tiro dai sette metri viene accordato per un fallo che impedisca il concretizzarsi di una chiara occasione da rete. Nel tiro dai sette metri, come nel tiro di punizione, almeno una parte di un piede del tiratore deve rimanere a contatto con il suolo e non deve oltrepassare o calpestare la linea del rigore. Il portiere potrebbe essere fuori dalla porta, per coprirla meglio, ma non può uscire oltre i 4 metri. In questo caso per fare gol bisogna fare il pallonetto o schiacciare la palla a terra. È consigliabile comunque tirare sugli angoli bassi dove il portiere è sempre in difficoltà.

Il portiere
Il portiere svolge più funzioni, poiché oltre ad essere il primo dei difensori, dovendo difendere la porta, è anche il primo degli attaccanti, dovendo velocemente lanciare la palla ai suoi compagni sia in caso di gol subito o no. Il portiere della pallamano utilizza tecniche diverse da quelle del portiere di calcetto. Infatti mentre quest’ultimo si tuffa per parare il tiro il portiere di pallamano si interpone tra il tiratore e la porta in modo da chiudere l’angolo di tiro all’attaccante. Non si lancia quindi verso la palla ma copre la porta con movimenti rapidi delle braccia e delle gambe. Vi sono poi tecniche particolari come la cosiddetta pelle d’orso con la quale il portiere si lancia verso l’attaccante in maniera improvvisa aprendo al massimo le braccia e le gambe, chiudendogli lo specchi di tiro. Questa tecnica è però utilizzata solo per tiri molto ravvicinati.
Manifestazioni e tornei

Interamnia World Cup: il principale torneo internazionale che si svolge a Teramo
“Torneo Città di Seregno”: che si svolge da oltre venti anni a Seregno (Milano) dal 24 al 26 di giugno.
Il torneo è organizzato con otto squadre provenienti da tutta Europa.
memorial F.Calise: si svolge a Gaeta, tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.Il torneo, che nel 2008 è giunto alla XX edizione, comprende un torneo giovanile, un torneo riservato alle squadre senioros e un torneo di beach handball, nei quali partecipano squadre provenienti dall’Europa, dall’Asia e dall’Africa.

La Coppa del Mondo uomini
La Coppa del Mondo di Pallamano riservata ad atleti maschi esiste dal 1938 e si gioca ogni 4 anni (dal 1993 ogni 2 anni) in un Paese ospitante diverso anno per anno. La Romania e la Svezia detengono il primato di vittorie (4).

1938 Germania
1942 non disputata
1946 non disputata
1950 non disputata
1954 Svezia
1958 Svezia
1961 Romania
1964 Romania
1967 Cecoslovacchia
1970 Romania
1974 Romania
1978 Germania Ovest
1982 Unione Sovietica
1986 Jugoslavia
1990 Svezia
1993 Russia
1995 Francia
1997 Russia
1999 Svezia
2001 Francia
2003 Croazia
2005 Spagna
2007 Germania
2009 Francia

La Coppa del Mondo donne
La Coppa del Mondo di Pallamano riservata ad atlete femmine esiste dal 1957 e si gioca ogni 2 anni. Il record di vittorie spetta a URSS, Germania Est e Russia con 3 trofei a testa.

1957 Cecoslovacchia
1962 Romania
1965 Ungheria
1971 Germania Est
1973 Jugoslavia
1975 Germania Est
1978 Germania Est
1982 Unione Sovietica
1986 Unione Sovietica
1990 Unione Sovietica
1993 Germania
1995 Corea del Sud
1997 Danimarca
1999 Norvegia
2001 Russia
2003 Francia
2005 Russia
2007 Russia

La Pallamano alle Olimpiadi

In Italia
FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball, fondata a Roma il 20.12.1969, ha lo scopo di promuovere, organizzare e disciplinare lo sport della pallamano in tutte le sue forme e manifestazioni) www.figh.it

www.handballcorner.it – Pallamano italiana ed internazionale

www.handball.it
www.pallamano.it

 

Fonti:

Wikipedia

Pallamano ImperiaWhile committee chairmen often solicit input from members who don’t serve on their panel, the formal nature of last https://www.pro-essay-writer.com/ week’s event was unusual

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