“Attenti a quei due”. Così avevamo titolato un anno fa, al momento di dare la notizia dell’ingaggio di Davide Melone e Giacomo Nevi, rispettivamente allenatore e collaboratore degli Allievi dell’Orvietana Calcio nella stagione sportiva appena conclusa. In quell’occasione, Melone partiva entusiasta e con il morale a mille per questa nuova avventura intrapresa, puntando dritto all’obiettivo della vittoria del campionato.
A un anno di distanza, il tecnico orvietano tira le somme della sua prima volta in panchina.
“E’ stata un’esperienza speciale, al di là del risultato che – lo ammetto – non è stato quello che volevamo. La stagione è stata comunque più che positiva, sia per me che per i ragazzi, a cui va un ringraziamento sentito”.
Lo stare in panchina ha corrisposto a quello che ti aspettavi, oppure è andata in modo diverso rispetto a quello che ti eri immaginato?
“Le prime sensazioni sulla panchina sono state diverse rispetto a come me l’aspettavo. Un conto è vivere il campo da giocatore e pensare a se stesso, un conto è sentirsi responsabile di un intero gruppo. E’ un punto di vista completamente differente. Le emozioni che ho vissuto mi hanno dato una carica molto superiore rispetto a quando ero solo un giocatore.”
All’inizio avete incontrato qualche difficoltà. Poi la stagione è finita alla grande, anche se la vittoria del campionato non è stata centrata. Quand’è che hai capito che eravate al punto di svolta e che, da lì in poi, la squadra poteva essere indirizzata sulla giusta via?
“Abbiamo iniziato un po’ a rilento rispetto a quelli che erano i programmi per questa squadra, però assimilare le idee di un nuovo allenatore non è mai facile. La svolta è stata nel continuare ad avere fiducia nel grande lavoro fatto fino a dicembre. Non solo. Appena mi è stato possibile – prima non lo era stato per colpa di qualche infortunio – ho deciso di cambiare l’assetto tattico, schierando una formazione molto più offensiva rispetto all’inizio di stagione. Da gennaio in poi, sono stati mesi fantastici. Abbiamo girato pagina. Basti pensare che, nel girone di ritorno, nessun’altra squadra ha fatto gli stessi punti che abbiamo fatto noi. Ho visto i ragazzi veramente convinti dell’idea di calcio che stavo proponendo loro. Ad onor del vero, io non ho sentito la pressione di dover vincere il campionato; i ragazzi forse sì. Credo che questo sia un po’ lo scotto da pagare quando si cambia allenatore ogni anno, non certo un demerito dei miei giocatori che hanno dato il massimo. Sarà comunque un’esperienza di cui sia io che loro faremo tesoro.”
Confermato, a quanto mi risulta, nella rosa dei tecnici del settore agonistico dell’Orvietana Calcio. Quanto ti servirà la stagione appena conclusa in vista della prossima che ti aspetta?
“Sì, mi sono visto un paio di giorni fa con Massimo Porcari. Sono contentissimo di essere stato confermato nel novero degli allenatori. Del resto, l’ho sempre detto: sono fiero di portare i colori di questa città allo stesso modo di quanto giocavo. Si riparte con un progetto che è iniziato un anno fa. Siamo più pronti di sempre per affrontare la nuova stagione e io, com’è nella mia natura, darò il meglio di me stesso.”
Rapportando a cento il risultato e la crescita dei giocatori, quanto contano in percentuale l’uno e l’altra?
“Attraverso una programmazione, si può arrivare ad un risultato, ma questo non si può vedere in un anno. Una programmazione si articola su due o tre anni ed il risultato lo si può raccogliere al terzo/quarto anno. A mio avviso, in questa stagione c’è stata una crescita esponenziale dei giocatori, anche grazie al lavoro che era stato fatto nell’anno precedente al mio e che io ho proseguito. Ci sono dei ragazzi che sono pronti per approdare in prima squadra. E questo deve essere il vero scopo di ogni settore giovanile. “
Prima di salutarlo e di augurargli in bocca al lupo per la nuova stagione, Melone ci tiene a fare un ringraziamento particolare: “Sì, ci tengo particolarmente a ringraziare Giacomo Nevi, mio stretto collaboratore, Valerio Zaganella, tecnico della Juniores e Riccardo Fatone, allenatore della prima squadra, per il sostegno ed il confronto continuo durante tutto l’arco del campionato. Senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa.”
foto di Francesca Deli
Commenti
Powered by Facebook Comments