A settembre tornerà sui banchi di scuola della primaria “Bachelet” di Porano. Giulio Basili, giovanissimo poranese, ha quasi 10 anni, studia, si impegna, quest’anno sarà in 5a elementare, gli piace molto disegnare e leggere, è appassionato di Storia, gioca a basket ma oltre a tutto questo è pilota di minimoto. Giulio è un piccolissimo pilota di minimoto già agguerrito e pronto a sfidare altri piccoli campioni come lui sui circuiti di mezza Italia. I suoi primi tifosi sono ovviamente il padre Roberto e la mamma Carlotta che lo supportano in questo sport decisamente inusuale per un bambino così piccolo ma che lo entusiasma così tanto da mettere da parte ogni paura o apprensione.
Giulio – se cercate la sua pagina facebook lo trovate come Giulio B. #44 – corre nel campionato italiano CIV Junior su una CBM Kaos con motore 40 a aria e strozzatura da 12 mm. Nella categoria Junior A (categoria riservata a 8-12 anni), Giulio è l’unico orvietano in gara, il campionato è a circa metà gare e si concluderà il 9 ottobre. Domenica scorsa 10 luglio Giulio e tutto il suo staff erano a Rieti, circuito di Contigliano, dove ha condotto una gara quasi perfetta con un quarto posto in gara uno e gara due in lotta per il terzo posto ma terminata con una caduta che ha vanificato ogni sforzo. Il prossimo impegno vedrà Giulio in gara CIV a Pomposa il 23-24 luglio prossimi. Oltre al padre Roberto, Giulio ha con sé un supporto tecnico e logistico non indifferente: gareggia nel team Moto Club Impiegati di Perugia ed è seguito dal meccanico Sandro Renzoni di Assisi. Ma la figura più importante per Giulio è Emiliano Bellucci, pilota di San Giustino in Mondiale Endurance in sella ad una Kawasaki.
L’equipaggiamento di Giulio è curato anche da Bellucci, tuta in pelle (offerta dall’azienda ONE-X Custolino suite per intercessione di Emiliano Bellucci), guanti, gobba e casco (offerto a titolo di sponsor dall’azienda LS2 Helmets) proteggono il piccolissimo pilota dalle cadute; “sui rettilinei la velocità massima che raggiungono queste minimoto – spiega il padre Roberto – è di 70/80 Km/h, ma la sicurezza è la nostra priorità e tutto viene curato al massimo”.
Ma come è nata questa passione? “Beh un po’ è colpa mia – racconta ridendo Roberto – perché lo ho contagiato con la mia passione. A fine 2014 un nostro amico, Luca Ubaldini, gli ha fatto provare una minimoto mentre nel 2015 un mio amico di Rimini, che Giulio considera uno zio, Francesco Cancellieri gliene ha regalata una. Da lì’ non è sceso più.”
E dove vuole arrivare il piccolo Giulio? “Il nostro obiettivo è sempre e comunque che si diverta facendo lo sport che ama, agonisticamente parlando ci piacerebbe arrivare in Italian Cup dove i motori sono a 4 tempi e a marce.”
Quanto è costoso questo sport? E come vi sostenete? “E’ uno sport abbastanza costoso – dice Roberto – facciamo tanti sacrifici, siamo praticamente senza sponsor.”
Come vivono i ragazzi l’atmosfera delle gare? “Il clima che si respira tra i paddock è veramente divertente, tutti i ragazzi giocano tra loro, si conoscono, stanno insieme, scherzano, e sono tutti amici, poi in gara danno il massimo come avversari, ma quando la gara finisce sono tutti amici, si cercano, stanno insieme e sono sempre dispiaciuti quando si riparte.”
A Giulio faccio solo una domanda: chi è il tuo idolo? “Valentino Rossi!”
Ma secondo voi potevo fare una domanda più ovvia?
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