Presidente può raccontarci molto brevemente come è rinato il movimento della pallavolo maschile ad Orvieto dopo un’assenza di diversi anni?
“Devo dire che è stata un’esperienza veramente esaltante che ha coinvolto, oltre me, anche Maurizio Ercolani e Alessandro Pasquini (oggi rispettivamente allenatore e capitano). Dopo diversi incontri abbiamo appurato che, ricontattando alcuni elementi orvietani che in passato avevano militato nei vari settori giovanili e con l’ausilio di un paio di ragazzi provenienti da Montefiascone, c’era la concreta possibilità di far ripartire una I squadra che fungesse da punto di riferimento per la rinascita di tutto il movimento. Grazie anche alla disponibilità della Libertas che ha abbracciato in pieno il nostro progetto, ci siamo iscritti nella stagione 2006/2007 al campionato regionale di Serie D concludendo il torneo al primo posto e conquistando, quindi, direttamente la promozione in Serie C”.
Vi aspettavate di salire di categoria nel giro di una sola stagione?
“Francamente no, ma, allenamenti dopo allenamenti e partita dopo partita, abbiamo acquisito la consapevolezza della forza del nostro gruppo nel quale si è creato quel giusto mix tra gioventù ed esperienza, che ci ha permesso di ottenere subito risultati importanti. E questo si è visto anche nella scorsa stagione in cui abbiamo disputato, alla nostra prima esperienza, un ottimo campionato di Serie C al cospetto di formazioni molto quotate, arrivando alla soglia dei play-off per la promozione in Serie B2”.
Siete dunque al secondo anno in Serie C. Al vostro gruppo, già ben collaudato, si sono aggiunti dei nuovi elementi provenienti dal Chiusi. Come è nata questa sinergia?
“Devo dire in maniera molto semplice. Il gruppo di Chiusi (un allenatore e 5 giocatori ) non trovandosi più d’accordo con la sua società, ci ha contattato l’estate scorsa e ha proposto di poter continuare la propria attività agonistica insieme a noi; tutto ciò grazie anche ai buoni rapporti creatisi nella passata stagione. I risultati, fino a questo momento, sono stati più che soddisfacenti soprattutto dal punto di vista dell’unità del gruppo oltre che, ovviamente, dal lato sportivo”.
È tempo di bilanci. Siamo alla fine del girone di andata di questo campionato e molti vi hanno definito come la sorpresa della stagione. Qual è il vostro obiettivo?
“Indubbiamente quello di migliorare quanto fatto nella scorsa stagione e quindi centrare l’accesso ai play-off. In effetti, al giro di boa, siamo al terzo posto in classifica preceduti solamente dalle compagini contro le quali abbiamo subito le nostre due uniche sconfitte e che sono rispettivamente Selci e Foligno, formazioni allestite per la promozione in B2”.
Parliamo del settore giovanile. Quanto è importante per il movimento pallavolistico locale sapere che la I squadra non è fine a se stessa?
“Non c’è dubbio che far ripartire il settore giovanile rappresenta un altro degli obiettivi che ci siamo prefissati nel momento in cui abbiamo ridato vita alla I squadra. Certamente il fatto che per diversi anni la pallavolo maschile non era più presente ad Orvieto, ha portato i ragazzi a scegliere altre discipline sportive e ciò sta rendendo più difficile farli riavvicinare al volley. C’è da dire però, che da questa stagione siamo riusciti a riaggregare una formazione Under 16 che sta disputando un campionato giovanile a livello regionale sotto la guida di Luca Pasquini uno dei nostri giocatori più rappresentativi. Questo, dunque, ci fa ben sperare per il futuro”.
Infine una domanda sull’impiantistica: secondo lei le strutture presenti sul nostro territorio sono adeguate alle esigenze delle varie realtà sportive?
“Sicuramente no, perché ad Orvieto, come penso anche in tutte le altre città del nostro paese, le strutture per fare attività sportiva sono sempre poche e quindi dividersi gli spazi è problematico. Per quanto ci riguarda, comunque, riusciamo ad usufruire della palestra della Scuola Media “Scalza-Signorelli” di Ciconia, che per le nostre attuali esigenze risulta essere molto funzionale e di questo colgo l’occasione per ringraziare sia l’Amministrazione comunale, che la Dirigenza scolastica”.
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