Vorrei innanzitutto chiarire che questa lettera è mia, per mia, intendo che a scriverla sono io Moreno Proietti.
Consigliere dell’Orvietana Calcio e vice presidente della prima squadra, asserirei comunque che sono un semplice consigliere di una società che, come tutte le attività, sta attraversando un momento di ricostruzione.
Cominciamo:
Ho letto, come tutti, della situazione incresciosa nata tra “ l’Orvietana” e Marco Gobbino, parlo di Marco e non del giornale con il quale collabora.
1) Dico che queste cose non dovrebbero mai capitare, magari facciamo un appunto al giornale o alla redazione, ma mai al singolo.
2) Io credo che l’Orvietana abbia peccato un po’ di superficialità e un po’ di emotività, dovuta forse a una gestione un po’ giovane e un po’ esuberante ma ora credo , per il bene di tutti, è giusto parlare di calcio.
3) Facendo il nostro mea culpa, mi sento di dire, che il lavoro che stiamo svolgendo, da parte di tutti, compreso dg o ds che sia, va verso una gestione che ci permetta di ottenere con sforzi pochi e poveri, risultati buoni e onorevoli.
4) Prendo atto di quanto capitato e come detto vedremo di non farlo più, anche per non dare adito a tutte quelle voci a cui piace sparlare nel momento in cui ci trova in fallo. Vi faccio un esempio la media dei paganti orvietani quando la squadra veleggiava in serie D era il triplo di oggi. Questo significa che non è colpa della società se la gente non viene allo stadio, ma bensì della categoria. Se oggi facevamo la serie D e non la promozione, allo stadio c’erano spettatori tre volte tanto . Non parliamo dei giornali ci sono giornalisti che non si sono fatti più sentire da quando siamo retrocessi in promozione. Per questo dico che con Marco Gobbino, uno che ci è stato sempre vicino, è giusto riallacciare un rapporto, però dico pure, non buttiamo una croce sopra una persona che, pur avendo avuto altre richieste è rimasto ad Orvieto per dare un aiuto importante.
5) Ultimo punto e non meno importante, Orvieto è una cittadina conosciuta, per le sue attività culturali e musicali, non parliamo poi di gastronomia e di vino.
Fuori quindi è più apprezzata che all’interno e questo succede anche nel calcio.
Concludo dicendo che sono dispiaciuto per quello che è capitato, sono dispiaciuto perché non voglio che viviamo in una situazione di tutti contro tutti, credo che sia giusto unire più che dividere.
Forse abbiamo fatto un passo a vuoto, ma, forse, sono state eccessive anche le colpe che ci hanno dato.
Per il bene di questa società e di quanti la apprezzano, compreso Marco Gobbino, credo che sia il caso di ripartire, anzi di partire, visto che la macchina calcistica ancora non si e’ messa in moto.
Una buona estate a tutti e una richiesta di aiuto, e, non solo economica.
Moreno Proietti.
Risposta di Marco Gobbino:
Ringrazio Moreno per aver contribuito a riportare un po’ tutti sui giusti binari. Prescidiamo da qualche considerazione su cui si può discutere (le poche presenze allo stadio dipenderanno anche dalla categoria, ma il doppio salto all’indietro un po’ sarà dovuto anche a qualche scelta poco oculata della società stessa) ma non è questo il motivo di qualche tensione di troppo delle ultime settimane.
Faccio presente che nessuno nega il diritto a nessuno di fare appunti (anzi meglio farli al singolo che alla testata) tanto che questo giornale pubblica tutto ciò che le società mandano e ha la possibilità di far postare commenti ad utenti riconoscibili da facebook o iscritti con un nick ma con una mail valida. Il problema non è ribattere un’opinione o chiedere la variazione di un titolo o di un articolo (sul quale si può discutere), ma sono anche i modi e la forma. Se l’Orvietana, che pare da qualche giorno abbia imparato a mandare mail, comunicati e lettere a questa testata come quasi mai era accaduto in passato, avesse inviato un comunicato stampa relativo al giocatore messo sotto contratto (come fanno le altre società, basta leggere le pagine di questo sito), sarebbe stato pubblicato il comunicato dell’Orvietana, con il suo titolo e il suo articolo.
Io resto un appassionato tifoso dell’Orvietana come di tutte le altre realtà sportive della nostra città, indipendentemente dalla categoria, credo che non siano state ridotte spazio, tempo e passione in base alla categoria, così come per le altre realtà. L’unico limite è rappresentato dalla capacità fisica della nostra redazione, scarsa come numeri ma attivissima quotidianamente!
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