Dopo la radicale rivoluzione della scorsa estate, con il quasi totale azzeramento di un roster affollato e con un reclutamento rivolto alle categorie inferiori, la Ceprini Orvieto si era presentata al via di un
campionato pieno d’incognite e di rischi. Il meritato accesso ai play off della squadra umbra ha positivamente sottolineato la nuova politica della società del GM Paolo Egidi.
I play off hanno rappresentato un premio insperato, ottenuto a scapito di formazioni certamente più attrezzate come San Martino e, soprattutto, Cagliari. La scontata eliminazione ad opera della corazzata Schio non ha tolto la soddisfazione del raggiungimento della post-season, mantenendo la Ceprini Azzurra Orvieto fra le prime
otto squadre del campionato.
Il miglioramento del risultato dello scorso anno, con risorse inferiori e con una stagione che ha avuto momenti di difficoltà oggettiva (l’indisposizione forzata per tutto il campionato di Mariani e la sofferta rinuncia a Buccianti n.d.r. ), rende merito ad una società in crescita nel panorama nazionale.
L’entusiasmo, in terra umbra, và oltre l’ottimo risultato di una stagione difficile.
Quello appena risolto, è stato “l’anno zero” di un pianificazione ambiziosa, che ha caratterizzato il nuovo corso della politica societaria. Con Tony Valentinetti, capo allenatore della Ceprini Azzurra Orvieto, cerchiamo di capire meglio le basi che hanno supportato una metamorfosi tecnica e societaria, con una progettazione pluriennale distinta da idee chiare e realizzabili.
“Quando sono arrivato ad Orvieto – inizia il coach abruzzese – mi sono ritrovato alle prese con un roster ridondante. In sintonia con la proprietà, abbiamo deciso di azzerare la squadra, mantenendo la sola Francesca Mariani, come giocatrice importante ed intorno alla quale sviluppare un reclutamento rivolto soprattutto verso le categorie
minori”.
Un’inversione di tendenza rispetto al passato. All’inizio della stagione vi davano fra i candidati alla retrocessione.
“Questo l’avevo sentito anch’io. Siamo andati avanti con le nostre idee, correndo anche qualche rischio. Credo che le squadre debbano essere fatte con le reali risorse a disposizione. Ogni anno, il panorama nazionale, vede svanire nel nulla una cinquantina di squadre nella maschile e, nella femminile, la situazione è altrettanto più
disastrosa. Quest’anno, nella nostra squadra, molte delle nuove arrivate erano in attesa delle spettanze pregresse della scorsa stagione. E lo sono ancora, malgrado sia finito un altro campionato.
Per non entrare in questo vortice di inadempienze contrattuali, ci siamo dati dei limiti precisi con i dirigenti. Questa politica non ti permette di centrare risultati eclatanti nell’immediato ma, soprattutto a medio termine, ti permette di crescere e di avere una società dove tutti vengono volentieri. In sintesi, siamo stati tutti
bravi a ridurre al minimo i costi ed a migliorare, insperatamente, il risultato dello scorso anno. Inoltre, il “progetto Orvieto”, nel corso dei prossimi anni produrrà dei notevoli benefici alla nostra società”.
– Alla luce della stagione appena conclusa, pensa di aver commesso degli errori nella fase di programmazione?
” Un errore l’ho certamente commesso. Ho sottovalutato Valentina Baldelli. All’inizio non rientrava nei miei piani ed è stata molto vicina ad un trasferimento ad un’altra società. Fortunatamente questo non è avvenuto. La sua tenacia ha dimostrato che la mia valutazione era sbagliata, mi ha fatto cambiare opinione giorno dopo giorno. Tutto questo senza mai compiangersi o utilizzare parole che, soprattutto nello sport, sono solo un elemento caratteristico degli incapaci o di chi ha un’esigenza di autorappresentarsi quando il campo ne
evidenzia i limiti personali. Inoltre, è un eccellente capitano, un esempio per le compagne dentro e fuori dal campo, sa gestire lo spogliatoio in modo impeccabile. Ripartiamo da lei per la costruzione del nuovo
roster”.
– Si ritiene soddisfatto da questa prima esperienza ad Orvieto?
“Mi sarebbe piaciuto avere a disposizione Francesca Mariani. Avremmo certamente avuto più soluzioni in tutte le fasi del gioco. Quando si è fermata in pre-campionato, ci è caduta una tegola addosso. Siamo andati avanti senza sostituirla e sono state brave le ragazze a dare ancora di più. Abbiamo pagato molto il fatto di giocare sempre e solo
con tre piccoli ma, alla fine, i risultati sono arrivati comunque. Poi, abbiamo perso Elisa Buccianti, lasciandola andare in un società con più ambizioni della nostra. Anche in questo caso, abbiamo trovato soluzioni interne nelle già ridotte risorse tecniche che avevamo. Su Buccianti mi permetta di sottolineare che la perdita non è stata solo
tecnica (unico play-maker del roster n.d.r.) ma anche dal punto di vista umano. Elisa è una professionista esemplare ed una persona di eccellenti qualità personali. Quando è andata via tutta la squadra ne
ha risentito. Queste due defezioni ci hanno condizionato molto. Se parliamo di soddisfazione del risultato finale, alla luce di queste assenze, sono molto soddisfatto per quanto abbiamo fatto. Sono altresì molto soddisfatto delle risposte che ci hanno dato le giocatrici che abbiamo prelevato dalla A2. In particolare di Bove e Gaglio. Bove è
stata determinante in più di una occasione. Ha risposto positivamente alle occasioni che ha avuto. Sta recuperando velocemente alcuni passaggi che mancano alla sua formazione tecnica. E’ una giocatrice che non si fa mai intimorire, è una delle sorprese del campionato. Gaglio, risolti i problemi di tenuta fisica che l’ha
penalizzata nel girone di andata, ha disputato la seconda fase del campionato ad alto livello conquistando stabilmente un posto in quintetto base. Oltre alle defezioni di Mariani e Buccianti, sono altre le difficoltà che abbiamo dovuto superare ” .
– Può spiegarcelo meglio?
“E’ presto detto. Dall’inizio alla fine del campionato, siamo riusciti ad allenarci in dieci meno del quaranta percento delle volte. Ed allenarsi in sette o otto, quasi tutto l’anno, non ti permette di lavorare bene. Diciamo che, piccoli malanni di stagione e, soprattutto, la mancata sostituzione di Mariani e Buccianti, hanno contribuito a non farci allenare con una continuità minima. Per fortuna, gli infortuni più seri, sono stati gestiti in modo
impeccabile dal nostro staff sanitario. Almeno in questo aspetto, penso siamo al top del campionato. Il dott. Andrea Giordano (consulente dell’Azzurra Orvieto) e il dott. Maurizio Saiu (fisioterapista della società), in collaborazione con il Centro Abbadia Medica di Orvieto, hanno rimesso giocatrici in campo in pochi giorni,quando in altre realtà avrebbero avuto, sicuramente, tempi molto più lunghi di recupero”.
– Coach, lei passa per un che “protegge” molto le giocatrici italiane ed è molto critico con le straniere.
“Le cose non stanno proprio cosi. Diciamo che le regole valgono per tutti, straniere comprese. Il fatto che quest’ultime debbano avere un trattamento privilegiato, ha una radice ridicola ed eccessivamente
pavida. Inoltre, è poco corretto nei confronti del resto della squadra. E’ anche vero che, quando si parla di straniere, va evidenziato che occorre una buona dose di fortuna nella scelta. Nel nostro caso, possiamo dire di non averne avuta molta. Spesso, la percezione esterna è banale ed indica solo la spettacolarità di queste giocatrici, cosa molto diversa è la loro reale utilità per la squadra. La realtà quotidiana, quella fatta di allenamenti, di professionalità e di condotta di vita, è molto differente. In alcuni casi, è un realtà che supera le leggende metropolitane, di molto!”.
– Rimanendo sull’argomento, chi pensate di confermare fra Maznichenko, Morris e Sutherland?
“Maznichenko non ha disputato un gran campionato, anche per colpa della vincolante “semplificazione” degli attacchi e delle difese, atta a favorire un minimo utilizzo di Sutherland . Inoltre, la crescita notevole di Bove, ne
ha ridotto l’utilizzo. Morris ha certamente disputato un buon campionato, perlomeno dal punto di vista individuale, ma da quì a dire che il “go to guy” al quale ha costretto tutta la squadra,
sia stato quello di cui avevamo bisogno, ce ne passa. Su Sutherland, non saprei da dove cominciare! (l’atleta è stata sospesa, per più settimane, dagli allenamenti e da una gara di campionato durante la stagione n.d.r). Diciamo che l’idea di confermarle non ci ha mai sfiorato”.
– Veniamo alle italiane, quali faranno parte del prossimo
roster
“Mi sembra un pò presto per dirlo. Abbiamo lavorato per avere un telaio di squadra composto da italiane che vorremmo tenere per qualche anno con noi; consideriamo di confermare gran parte di quelle sulle
quali avevamo scommesso la scorsa estate. Prossimamente la società vedrà ognuno di loro, esponendo chiaramente quali sono le nostre scelte”.
– Quali sono i vostri obiettivi nell’immediato?
“Da oggi abbiamo ripreso gli allenamenti individuali che fanno parte del primo mini-raduno che si chiuderà a fine mese. Avremo ospiti diverse giocatrici under che completeranno la rosa della prima squadra il prossimo anno e saranno l’ossatura della Under 19 che intendiamo allestire. Nel mese di maggio, svolgeremo un secondo mini-raduno, con altre under provenienti da altre società. La selezione delle under determinerà chi entrerà a far parte del “progetto Orvieto”. Abbiamo predisposto una foresteria allo scopo, la nostra idea è quella di un reclutamento di giovani che rappresentino il futuro della nostra società. Per quanto riguarda gli obiettivi futuri della prima squadra,
ci piacerebbe fare sempre meglio ma reclutando sempre dal basso. La mancanza di pianificazione, negli ultimi anni, ha portato alla chiusura di centinaia di società ed anche nella prossima stagione si annunciano molti abbandoni in tutti i campionati. La situazione comune a tutti non è rosea, abbiamo bisogno di costruire, altrimenti, prima o poi, ci capiterà di non poterci iscrivere al campionato come è successo a molte squadre, sia nella maschile che nella femminile “.
Siamo arrivati alla conclusione di questa chiacchierata, e prima di salutarci l’allenatore della Ceprini ci prega di voler aggiungere ancora qualcosa.
“Vorrei ringraziare Massimo Romano, il mio assistente, per la professionalità e le capacità che ha messo a disposizione nei mie confronti e della società. Una figura importante, non solo per la prima squadra ma anche per le nostre società satelliti che hanno apprezzato la sua profonda conoscenza del basket”.
Ufficio Stampa Azzurra Ceprini Orvieto
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