L’Unione Orvietana Rugby ha fatto il colpaccio. Prima ancora di scendere in campo ha già vinto su tutta la linea con l’acquisto del Campo Sportivo “De Martino”. La società del presidente Vittorio Frisoni ha infatti firmato il compromesso di acquisto con la Veralli e Cortesi, storico proprietario dell’impianto, e entro breve tempo perfezionerà l’acquisto.
Questo il comunicato stampa della società rugbystica: “L’ASD Unione Orvietana Rugby comunica che in data 21 settembre 2012 ha acquisito la disponibilità esclusiva dello stadio “De Martino”. Il consiglio di presidenza considera questo un risultato eccezionale che ci permetterà di conseguire un nuovo livello tecnico e gestionale. Siamo già al lavoro per effettuare modifiche sostanziali sia al terreno di gioco sia agli spalti sia agli spogliatoi in modo di poter offrire ai giocatori ed al pubblico un’esperienza agonistica e visiva nuova e moderna. Intendiamo, comunque, essere aperti ad offrire collaborazioni con tutte le società sportive, di qualunque sport, che siano interessate ad usufruire del nostro impianto.”
Una svolta epocale quindi nello sport locale con l’acquisto, da parte di una società sportiva, dell’impianto su cui da sempre si allena e gioca le proprie gare. Tutti gli altri club utilizzano spazi e strutture di proprietà o della Provincia, o del Comune o di privati.
Mah!, cari miei (NON RUGBYSTI) è ben risaputo che a noi Rugbysti non ci hanno mai pagato neanche un centesimo ne per rimborsi ne per compensi, ne per consulenze, ne per un paio di scarpacce…. dunque i soldi delle varie società sono stati sempre stanziati per il restante [(niente o poco di +)] dunque ora noi ci ritroviamo un tesoretto…..Mentre le società di calcio (per fare un’esempio) hanno sempre fatto navigare nello sfarzo i propri PUPILLI…….
COMUNQUE COMPLIMENTI, E BEATI A VOI…
UN FORTE PLACCAGGIO A TUTTI.
quasi,quasi, mi dispiace.
Mi unisco al Presidente Biagioli nel fare i complimenti al Presidente Frisoni ed a tutto lo staff del rugby orvietano per una scelta che rivela una strategia lungimirante nel voler dare continuita’ innanzitutto alla loro disciplina e garantirsi una casa stabile dove far svolgere sport a grandi e bambini. Questo purtroppo altre societa’ non riescono a farlo perche’ il dialogo con le istituzioni pubbliche non e’ altrettanto agevole ,comunque un grande plauso a chi e’ riuscito nell’impresa di garantirsi il proprio campo da gioco e soprattutto la possibilita’ di disporne a proprio piacimento. Bravi veramente,un saluto da Egisto Seghetta
Mi voglio complimentare con Vittorio Frisoni e i suoi collaboratori /giocatori per la scelta operata. Questo è veramente un grande passo nella storia di una società e dello sport in genere, essere proprietari dell’impianto dove si svolge l’attività è importante sia per il presente, ma anche per programmare il futuro societario (Juventus docet).
Io non dico che tutte la società sportive dovrebbero essere proprietarie dell’impianto dove operano ( ben diverso è il costo di un campo sportivo da quello di un palazzetto), ma almeno sarebbe opportuno che fossero loro a gestire l’impianto e non “altri” scelti dalla politica. Senza allontanarci troppo, la Provincia di Perugia ha dato in gestione il palazzetto di Todi alla locale spcietà di basket elargendo anche un contributo per la suddetta gestione, la Provincia di Terni oltre a dare in gestione le proprie strutture sportive a varie cooperative, ci applica attualmente, ma è in programma un amento, una tariffa oraria del palazzetto di Ciconia di 17 € /ora . Per una società sportiva dilettantistica come la nostra, che già spende oltre 30.000 € per l’utilizzo dei palazzetti di Ciconia e Porano, significherebbe sospendere l’attività dei giovanissimi , visto che il Comune di Orvieto non ha sufficienti strutture per accogliere tali attività.
E’ questo l’aiuto che danno le Istituzioni allo sport?
Non voglio addentrarmi oltre in sterili polemiche.
Approfitto di questo spazio per fare un grandissimo “in bocca al lupo” a tutte le società sportive orvietane, che sono veramente tante, e questo è un grande pregio per il nostro territorio.