Il Ciconia ritrova entusiasmo con ‘Zenga’ Broccatelli

(da settecalcio.it) Di tutto si puo’ dubitare, ma non del fatto che, con l’arrivo di Enrico “Zenga” Broccatelli sulla panchina, il Ciconia abbia ritrovato fiducia e voglia di andare avanti.

Solo Inter e la maglia di portiere dell’Orvietana nella prima gioventu’, poi il lavoro, una velocissima immersione e altrettanto rapida riemersione dall’avventura in politica, fino alla folgorazione sulla via di Damasco con il corso da allenatore e la chiamata del Ciconia culminata con la conquista d una salvezza che pareva impossibile.

Enrico pensa al futuro, ma non disdegna riconoscersi nel passato e cio’ è sufficiente per assegnargli un piccolo titolo di merito.
“Da giocatore ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo vincente, con Bagnato allenatore e Domenico Pizzardi Presidente. Di quel periodo ho ricordi bellissimi, anche per quanto appreso. Me ne sono reso conto soltanto piu’ tardi, quando ho deciso di intraprendere la carriera di allenatore”.

Al tempo, eri considerato l’uomo che faceva spogliatoio, con l’incarico, extra contratto, di mantenerne il tono sempre alto. Anche questo è servito?
“Certamente. E non voglio peccare di superbia affermando che fosse sufficiente rimanere me stesso. Forse fa parte del mio carattere. Riuscivo a trasmettere serenità allora e cerco di fare altrettanto  adesso.”

In questa nuova esperienza, nella Prima categoria, quanto contano, in percentuale, la tattica, l’esperienza e la personalità dell’allenatore?
“Vedo i giocatori tre volte la settimana, quattro con la domenica, quindi a livello tattico bisogna limitarsi all’essenziale, altrimenti si rischia di confondere le idee. Conta molto di piu’ la gestione del gruppo. Lo scorso campionato, al mio arrivo, la situazione non era ottimale. Ho puntato tutto sulla ricostruzione  del morale ed e` andata bene”.

Il tuo, si puo’ definire un rientro a sorpresa.
“Vero. Dopo gli anni con la maglia dell’Orvietana ho vissuto il calcio in poltrona, tifando Inter, e quello locale da semplice spettatore. Poi ho incontrato Cristiano Prosperi, al quale auguro le migliori fortune sulla panchina del Guardea, che mi ha convinto a partecipare al corso. Sono state cinque settimane dure, ma gratificanti”.

Improvvisa, la chiamata del Ciconia…
”Anche se amico del presidente, Alberto Mammanco, sono rimasto abbastanza sorpreso. Conoscevo la situazione, sapevo delle capacita’ di chi mi aveva preceduto, Antonio Ciucci e Alessandro Baffo, dovevo decidere se affrontare una situazione disperata. In questo mestiere devi trasmettere tranquillità. Se tu, per primo, hai difficolta’ di questo tipo, tutto si complica. Rischiando che, qualcuno, mi giudichi presuntuoso, mi assegno il merito per essere riuscito a sedare l’ambiente e ridare i giusti stimoli ai giocatori”.

Che voto ti assegneresti?
“Sette e mezzo” afferma sorridendo.

La risposta offre lo spunto per proiettarsi sul presente. C’e` qualche aspettativa, l’arrivo di Cioci, il quale, in Coppa, affrontando il Colonia, troverà di fronte il figlio Nicolò’, ha galvanizzato l’ambiente!
“Guarda, l’unico obiettivo che ci siamo prefissati e` quello di divertirsi. Giuliano e’ un amico, siamo stati compagni di squadra, lo conosco bene e sono certo che potra’ dare molto”.

 Il divertimento, se me lo consenti, passa per i risultati. Se non arrivano e’ dura sorridere…
“Lo so. Ma ho fiducia nei ragazzi, vecchi e nuovi, nel preparatore atletico, Claudio Petti, in quello dei portieri, Luca Franchetti, nella società, presidente in testa. Spero, anzi sono certo, che le aspettative non andranno deluse”.

Indicami due giocatori, di età diversa, dai quali ti aspetti un valore aggiunto.
“Di Giuliano ho già detto, poi i fratelli Filippi, Nicolò’ e Roberto, perché detentori di grossi margini di miglioramento”.