La panchina, in fondo, gli è sempre piaciuta. Enrico Broccatelli, ribattezzato Zenga per la fede interista e il ruolo di portiere, già dodicesimo dell’Orvietana dei record, sapeva benissimo che prima o poi l’avrebbe nuovamente occupata. La prima esperienza da allenatore al Muzi, lo Stadio che per anni lo ha visto protagonista accanto a Carmelo Bagnato, si è conclusa con una incredibile salvezza del suo Ciconia. Due vittorie ai supplementari nelle partite decisive e un obiettivo raggiunto, parole sue, dopo “un viaggio in apnea”.
Finalmente sei tornato a respirare, cosa hai dato e ricevuto in queste settimane dai ragazzi?
“Ho cercato soprattutto di trasmettere ottimismo, di convincerli che ce la potevamo fare. Con Alessandro Baffo abbiamo impostato un lavoro specifico, usando molto la palla e, una volta scelto il modulo, affinando il nostro modello di gioco: poca lavagna e molto campo! I ragazzi hanno risposto alla grande. Credo si siano anche divertiti molto e questo per me è motivo di grande orgoglio”.
Prima panchina e subito un’avventura da ricordare. Come si preparano due sfide decisive, solo da vincere, come quelle dei Play Out?
“Lavorando bene durante la settimana, puntando sulle nostre caratteristiche e memorizzando i movimenti nelle due fasi di gioco. Poche cose, ben fatte. Abbiamo curato molto negli allenamenti l’aspetto psicologico. Sempre massima attenzione e concentrazione, che nel calcio sono fondamentali, oltre alla parte fisica e tecnica. Prima della partita, solo due parole, perché ero sicuro del lavoro svolto in settimana”.
Ciconia indecifrabile, quali sono state la mosse per continuare a crederci quando tutto sembrava finito?
“Uno dei fattori determinanti è stato il cambio di modulo. Con il 4-2-3-1 abbiamo dimostrato che potevamo difendere bene con 6 giocatori (4+2) e avere, una volta recuperata palla, transizioni molto veloci con i 4 giocatori offensivi, creando non poche difficoltà agli avversari. Sono stati importanti giocatori come Filippi, riportato nel ruolo naturale di trequartista, la coppia Sarpano-Chioccia davanti alla difesa, e Pelliccia che si è sacrificato come esterno destro. I rientri di Hoxha e Marchignani, quest’ultimo recuperato in zona Cesarini, hanno fatto il resto”.
L’Orvietana dei record di Bagnato, il Milan dell’Umbria dei primi anni ’90, continua a produrre allenatori. Quanto ha influito l’esperienza maturata in quelle stagioni indimenticabili?
“Carmelo è stato, secondo me, il miglior allenatore che si sia mai seduto sulla panchina del Muzi. Semplicemente un grande maestro di calcio. Una dote innata, cosa rara per molti tecnici, era ed è la sua capacità di saper leggere le partite. Lo ringrazio perché con noi non aveva segreti e si è dato sempre al 100%. In quegli anni mi sono fatto un’idea del calcio che prima non avevo. Averlo avuto a Orvieto è stata una benedizione per tutto il movimento calcistico, soprattutto per noi giocatori che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con lui”.
Estate, è sempre calciomercato. Dove sarai a settembre?
“…quell’atmosfera di festa che ho dentro allo stomaco…” cito Vasco per farti capire che è così che ora mi sento e per un pò me la voglio godere. Per il futuro vedremo. Ci sta anche che ritorni a seguire la mia Inter, come ho fatto negli ultimi 10 anni, una volta smesso con il calcio giocato”.
Enrico, per tutti Zenga, a proposito di Inter, quando è nato il soprannome?
“Erano i primi anni ’80, giovanili dell’Orvietana. Un giorno, agli allenamenti, mi presentai con la maglia di Ivano Bordon, grande n° 1 nerazzurro. Alcuni compagni iniziarono a sfottermi chiamandomi con il nome dell’allora secondo portiere Walter Zenga. Ripensandoci si è trattato di un raro caso nel quale “il soprannome fa carriera”, per la gioia di tutti! Tengo a precisare che la maglia di Bordon fu un regalo di mio zio Nazzareno, meglio conosciuto come Neno, che ci ha lasciato qualche settimana fa. Voglio dedicare alla sua memoria questo mio successo sportivo, ne sarà felice”.
La festa può continuare perché, sempre citando Vasco, questa avventura è stata un gran ben film.
Con Enrico o Zenga se preferite … siamo legati da anni di partite sui campetti nonchè dallo stesso ruolo calcistico , ambito in cui entrambi meritavamo più fortuna :D… con il presidente Albert da decine di serate goliardiche e decenni di sofferenze bianconere nonchè un amicizia solida !!! Con il Ciconia Calcio sono legato da anni di militanza nella gestione dell’ indimenticabile Giorgio ! A Massimo oltre che compagno di mille battaglie biancoazzurre mi lega un affetto particolare … Lui negli anni 90 era il Bomber affermato a fine carriera ed Io un giovane di belle e mai concretizzate speranze 😀 E’ nata una sintonia che dura ancora ! Ed un abbraccio va a tutta la dirigenza che è rimasta quasi per intero la stessa di allora con qualche ingresso di pregio come quello di una persona impagabile quale Spaccini .
Anche da quassu’ proprio per questo ho seguito con trepidazione le fasi finali di questa stagione incredibile , sentendomi coinvolto come uno di Voi … perchè uno di Voi sono sempre rimasto e quei colori biancoazzurri me li sento sempre tatuati sulla pelle !!!
Per questo gioisco con Voi … rinnovando i complimenti al Zenga Mister ma soprattutto all’ Enrico Uomo !!! Estendendo poi la stima ad Alberto e Massimo per aver creduto in questo progetto finale che a tutti sembrava azzardato ( ma che io ho subito benedetto quando il presidente me lo accennava ) . Sempre FORZA CICONIA
P.S. Un pensiero va anche ad Antonio a cui per tante stagioni ho fatto da “spalla” 😀 gran conoscitore di Calcio e persona serissima che forse però a Ciconia aveva fatto il suo tempo … a Lui auguro una panchina di livello … una sfida stimolante … credo sia una possibilità che merita di giocarsi !!!
fatone cosa ha fatto per avere tutti questi amici? forse perchè ad orvieto non ci sono vincenti e lui lo è?
DICESSE NAFTA, NE STA FOTO SEMBRI HANNIBAL LECTER!!!!!
Io i complimenti te li ho fatti di persona,ma in questa sorta di amarcord che ci ha accomunato ai tempi dell’Orvietana(con Enio che era un po’il babbo di tutti!!)mi fa piacere rinnovarteli e ti auguro di poterti al piu’ presto sedere su quella panchina (qualunque essa sia)che tante emozioni regala ! P.S.: A chi (come Franchino)utilizza questo spazio anche per criticare terze persone assolutamente non coinvolte nella discussione,consiglio di spendere qualche elogio in piu’per ZENGA piuttosto che denigrare altri suoi colleghi.
Sinceri complimenti agli amici del Ciconia per la salvezza raggiunta.
E un veramente “bravo” a ZENGA vecchio compagno di squadra(ma parliamo di 27/28 anni fa’)per cio’ che è riuscito a fare in poco tempo.
Ancora grazie, Mister Zenga, per averci regalato quella che sembrava una salvezza impossibile!!! Noi che soffriamo per il
Ciconia ogni maledetta domenica, sappiamo bene che il tuo apporto è stato fondamentale e decisivo, e segui il mio consiglio, resta da noi ancora per un anno, lasciando ai fenomeni come Fatone la scottante panca dell’USO, tanto non arriverebbe a mangiare il panettone…
COMMOVENTE!!! BRAVO!!!
Grande mister….peccato sei interista..non hai la faccia da perdente.
Semplicemente Super!