lunedì, Dicembre 23contatti +39 3534242011

Shadow

CALCIO: Pubblicato dalla LND il nuovo Regolamento per la realizzazione dei campi in erba artificiale

Alti riscontri prestazionali, sicurezza, rispetto dell’ambiente e tutela della salute degli atleti, sono questi i pilastri su cui si basa il nuovo Regolamento pubblicato dalla LND, suddiviso in “Standard”, per il calcio dilettantistico, e “Professional”, per il mondo professionistico.

Roma, 17 gennaio 2011 – “È stato compiuto un altro passo importante per il miglioramento della pratica calcistica nel nostro Paese”, con queste parole il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, nonché vice presidente vicario della Figc, Carlo Tavecchio ha salutato l’ok definitivo alla promulgazione del nuovo Regolamento per la realizzazione dei campi di calcio in erba artificiale di ultima generazione. Lo scorso 12 gennaio, infatti, l’apposita Commissione impianti sportivi in erba artificiale (Cisea) della LND presieduta da Antonio Armeni, a seguito dell’approvazione occorsa nel Consiglio Direttivo di Lega del giorno prima, ha visto concludersi un iter lungo che ha permesso di conseguire un importante risultato in termini di up-grade scientifico e di riconoscimento in sede Fifa. Dopo la pubblicazione del vecchio Regolamento nel 2008, la Cisea si è messa subito a lavoro per proiettarsi già nel futuro, iniziando parallelamente un percorso di armonizzazione delle normative italiana e Fifa proprio con il massimo organismo calcistico internazionale. Ispirata dai principi di promozione dello sport, di garanzia della salute degli atleti e della difesa dell’ambiente, la LND ha dato mandato ai suoi tecnici per compiere un ulteriore passo in avanti finalizzato alla definitiva affermazione degli investimenti fatti dal 2001 a oggi per garantire a tutti i praticanti la possibilità di fare sport ad ogni latitudine e con qualsiasi condizione atmosferica. “Quello della LND – ha affermato Tavecchio – è un ambizioso progetto che ha come obiettivo la modernizzazione dell’impiantistica nazionale dedicata alla pratica del calcio. Il fine è quello di garantire lo svolgimento dell’attività in condizioni adeguate, abbandonando i terreni sdrucciolevoli e, perchè no, anche quelli in erba naturale la cui manutenzione onerosa finisce in breve tempo per disseminarli di buche; ciò dedicando un’attenzione particolare per lo studio sulla salute degli atleti e sulla salvaguardia dell’ambiente, cui abbiamo riservato ingenti fondi sostenendo ricerche ad esempio dell’Università di Pisa e Pavia”. Molto è stato fatto dalla decisione dell’allora Commissario della Figc Gianni Petrucci che stabilì ormai 10 anni fa di poter giocare sull’erba artificiale i campionati della Lega Nazionale Dilettanti e del Settore Giovanile e Scolastico. Si trattò allora dell’atto di nascita di una nuova era per gli impianti di calcio italiano.

Dalla stagione 2002/2003 così, ricevuta l’investitura dalla Federcalcio, la Lega Nazionale Dilettanti ha colto al volo la novità, proponendosi come “pioniere” di una iniziativa che in questi anni ha aiutato lo sviluppo del calcio dilettantistico e giovanile, non disdegnando comunque di essere anche un valido “test” per il mondo professionistico. Proprio per questo, la prima grande innovazione insita nel nuovo Regolamento è la suddivisione in “Standard” e “Professional” (entrambi scaricabili direttamente sul sito istituzionale www.lnd.it): il primo riservato ai campionati dilettantistici e di settore giovanile e scolastico, il secondo ai campionati professionistici. Le due regolamentazioni posseggono i medesimi requisiti tecnici, le stesse caratteristiche di sicurezza, rispetto dell’ambiente e di tutela della salute e si differenziano solo negli aspetti prestazionali del terreno di gioco. I parametri di riferimento dei due regolamenti osservano, su diversi test, una maggiore severità derivanti dalle ricerche effettuate allo scopo di migliore la qualità dei componenti la realizzazione della superficie sportiva di gioco. In particolare, nell’aspetto della biomeccanica, hanno influito sensibilmente sulla variazione parametri riguardanti specifici movimenti del giocatore, tipologia di materiali da intaso prestazionali, materiali impiegati per i sottotappeti elastici (assorbimento dello shock, deformazione verticale e restituzione dell’energia) e per il drenaggio orizzontale. All’innovazione delle regolamentazioni distinte va aggiunto un importante riconoscimento, quello della Fifa che ha integrato per il territorio italiano la certificazione “Fifa 1 stella” (campi validi per la Lega Pro) e “Fifa 2 stelle” (campi validi per Serie A e B) con la regolamentazione della LND che è molto più stringente sotto diversi aspetti: uno su tutti la procedura per la realizzazione del sottofondo.

In termini pratici, da adesso in poi, qualsiasi società professionistica volesse realizzare un impianto secondo la regolamentazione Fifa, questa è automaticamente integrata con quanto disposto dal regolamento LND. L’esempio più eclatante è stato lo stadio “Piola” di Novara, da molti ritenuto un precursore della nuova era. Il continuo scambio di idee, progetti e relazioni di laboratorio con i tecnici della Fifa, sono stati organizzati ben 9 incontri internazionali in due anni, ha permesso inoltre di far accettare al massimo organismo calcistico mondiale l’aumento da 3 a 4 anni il lasso di tempo in cui obbligatoriamente, anche per motivi assicurativi, si deve riomologare il terreno di gioco. Tale concessione è un successo personale del presidente Tavecchio, il quale si è speso molto su questo argomento per permettere alle società, troppo spesso chiamate in causa al posto dell’ente proprietario dell’impianto, a doversi fare carico dei costi della stessa riomologazione. A tal proposito, la LND, secondo procedure chiare e certificate dai Comitati regionali, si è detta disponibile a valutare una decurtazione massima del 50% di questi costi qualora i gestori dei campi dimostrino di aver realizzato il terreno in erba di ultima generazione e che lo utilizzano per i soli usi di attività sociale e giovanile. Anche perché i numeri nell’Italia intera sono davvero ragguardevoli visto che sono oltre 1.000 i campi omologati, ma ce ne sono almeno dieci volte tanto che hanno necessità di essere migliorati attraverso le nuove tecnologie legate ai terreni di gioco.

“Sono convinto dell’ottimo lavoro svolto – ha dichiarato Armeni – tenuto conto che i documenti ufficiali sono frutto di una difficile ma preziosa interlocuzione costante con la Fifa che ha finalmente riconosciuto la qualità degli studi fatti ed i conseguenti grandi risultati ottenuti dalla LND in questo ambito”. Per completare lo scenario che si sta configurando la LND ha salutato di buon grado l’imminente istituzione di una Commissione Figc sull’erba di ultima generazione, presumibilmente presieduta da Tavecchio, che sarà chiamata a curare i rapporti istituzionali e dare ancor più peso politico e prestigio internazionale all’ufficio tecnico la cui competenza rimarrà in capo alla Cisea della Lega Nazionale Dilettanti.Further examination showed the pattern do homework online was not limited to black engineers

Commenti

comments

Powered by Facebook Comments


SOSTIENI L'INFORMAZIONE ORVIETANA.
SOSTIENI ORVIETO24/ORVIETOSPORT

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popups Powered By : XYZScripts.com