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Gioie e dolori degli orvietani in gara alla Castellana


I venticinque orvietani che hanno animato la Castellana 2024 sono stati tutti bravi nell’interpretare la corsa con lo spirito giusto per una competizione sportiva. Tra loro, qualcuno è stato baciato dalla fortuna, altri un po’ meno, c’è chi ha vinto e chi è salito comunque sul podio, non mancano altri che lo avrebbero meritato. La Castellana continua a crescere d’importanza e, conseguentemente sale il livello delle sfide. Bravi anche i preparatori orvietani nel cercare, riuscendovi, di mantenere il passo. Vediamo, con alcuni dettagli, di raccontare l’avventura di alcuni dei protagonisti del territorio della Rupe.


Michele Fattorini (3^ Assoluto): A distanza di quattro anni ha voluto riassaporare il gusto di guidare una vettura da assoluto. “Non cerco la vittoria – aveva anticipato – piuttosto eseguire un check up per capire dove sono oggi specie a livello di riflessi e concentrazione mentale”. Sentendolo, dopo la gara, è soddisfatto:” Sono ancora capace di guidare- esordisce sorridendo- avrei, forse, potuto fare qualcosa in più, ma per stavolta non ho voluto rischiare. Sul ritorno a tempo pieno ho tutto l’inverno per pensarci. Nel frattempo, ringrazio Speed Motor e Silvano Corinti (CONAD Fanello) per aver contribuito alla mia partecipazione”.
Filippo Ferretti (8^ Assoluto – 1^ Classe 1600 Gr. E2SC-SS: sabato, al termine delle prove nelle quali non aveva particolarmente entusiasmato, gli amici del paddock lo avevano accolto chiedendo se, per caso, avesse trovato traffico lungo il percorso. . Sarà stato anche questo a fornirgli lo stimolo aggiuntivo per mettere il muso della Wolf Thunder avanti a quello delle Osella e Nova Proto per la sua soddisfazione personale e quella dell’ex Kedda di Andrea Fravolini che gestisce tutte le attività in salita della casa bresciana. E’ la prima volta che riesce nell’impresa, spiccando tempi interessanti, arrivando a un passo dall’abbattere il muro dei tre minuti in un contesto di amici-avversari di tutto rispetto. Sorride Paolo, papà e patron del team che ci tiene a elogiare anche la prestazione di Michele Fattorini: “Michele è sempre un ottimo manico”. Restando in casa di Ferretti Motorsport, l’esordio di Faustino, fratello minore di Filippo, è andato secondo progetto. Dopo prova uno, aveva individuato in 4’15 “ il tempo realizzabile. Partito da 4’30, ha chiuso in 4’12”, tre secondi sotto il previsto. Buona la prima. Per Ferretti Motorsport era in gara Riccardo Tronconi con la Mini Cooper S del TIM. Classico appassionato che limita l’attività alla gara di casa si è difeso dignitosamente terminando sesto nella classifica di classe.
Luca Giovannoni, gentleman per passione, ha guidato bene la Wolf (anche questa made ex Kedda) terminando secondo tra le vetture che di straniero hanno solo il nome. “I tempi scendono ed è la cosa che mi interessa di più”.
Nella stessa classe gareggiava Alex Caprioli (Race Project). La Gloria andava bene, fino all’ultima curva della prima salita di gara. Poi, c’è stato il distacco di un filo della frizione per costringere a usare soltanto la seconda marcia negli ultimi 400 metri. Un vero peccato.


GRUPPO RS E SOTTOGRUPPI
Scorrendo la classifica generale si arriva al Gruppo RS Cup. Luca Chioccia (Orvieto Corse) si era ripromesso i 3’50” per eguagliare De Masi vincitore del campionato SuperSalita. Obiettivo raggiunto ma non sufficiente per il primo gradino del podio, appannaggio dell’Alfa 147 Cup, macchina piuttosto chiacchierata dalla concorrenza. Luca è terzo e precede Mattia (Mocetti Corse), l’altro Chioccia, salito pure lui fortissimo con la nuova macchina alla quale, dice, deve ancora abituarsi.
Andrea Bonifazi allunga la striscia dei farmacisti vincenti. E’ primo della RSTC1 dopo due salite senza alcuna sbavatura e tempi ragguardevoli. Un allenamento in vista dell’ultimo appuntamento con la Clio Cup di Misano.
Gabriele Bissichini ha buoni motivi per dichiararsi soddisfatto. Il secondo posto personale conquistato con la sua Peugeot 207 RC non è affatto usuale. Il pilota c’ha messo del suo e sulla vettura tutto è filato liscio. E’, inoltre riuscito a rimettere in sesto la macchina di Riccardo Pallottino permettendo a un altro orvietano di fare la sua gara. A ciò vanno aggiunti i piazzamenti dignitosi per altri piloti clienti.
Rodolfo Lorenzini (Gr. N/S 1600) non è riuscito, in gara due, a ripetere l’ottimo lavoro fatto nella prima salita. Secondo dopo i primi 6.190 mt è terminato quarto nella generale finale. Dello stesso gruppo facevano parte, Marco Passero che appunta così un’altra stelletta di partecipazione e Claudio Morelli, entrambi fuori dal podio e comunque graditi protagonisti
Luca Ciuco (Pascucci Racing Team), uguale investimento sicuro. Difficilmente commette errori perché si affida molto alle precisione. per lui un terzo posto più che onorevole distanziato di poco più di un secondo da Gabriele Bissichini.
RS1.6 la classe più affollata fra tutti i raggruppamenti con 19 iscritti. Un numero che da più valore al secondo posto di Gianmario Marrocolo e al terzo di Andrea Pepè, entrambi rappresentanti di Mocetti Corse. Per Gianmario è finalmente arrivato il giorno dell’affermazione che conta, probabilmente addirittura la prima del giovanotto di Canale d’Orvieto (frazione prolifica per l’automobilismo sportivo. Gianmario è stato bravissimo a non sbagliare e a crederci proprio nella gara nella quale gli orvietani possono soffrire di una certa pressione. La sua maturazione, di cui si erano già avuti segnali è oramai completa.
Ottimo, il lavoro compiuto da Andrea, ragazzo di Allerona che andrebbe anche a dormire con la sua Saxo sempre ben curata, assistita by Mocetti Corse. Con meno ore di guida sportiva al suo attivo non si è fatto prendere la mano conservando una guida pulita che gli ha permesso di arrivare molto vicino all’amico Gianmario.
Dalla gioia dei due ragazzi alla delusione di Riccardo Trippini (Pascucci Racing Team). Oggettivamente fra i favoriti, in gara uno è incappato in un “bisticcio” con la chicane che ha precluso in maniera definitiva le sue chance. Che ne avesse per un posto importante sul podio, che gli compete, lo ha fatto vedere in gara due, corsa con il coltello fra i denti e conclusa al primo posto con un 4’01”64, record della corsa per l’RS 1.6. Un vero peccato.
Colpaccio di Cristian Frustagatti (Race Project). Anche per lui il primo podio nella gara da cui ha preso la passione. Iscritto nel gruppo A/S è stato ottimo secondo meritatamente festeggiato allo Snakke Bar.

Altrettanto virtuoso quanto fatto da Lorenzo Degl’Innocenti RS S1.4 (Mocetti Corse) . Ancor più sorprendente in quanto opera di un giovanissimo alla seconda esperienza sul percorso di casa che racconta aver gareggiato “di testa”, attentissimo a non commettere errori e poi gestire, in gara due, il vantaggio accumulato nella prima salita. Gli avranno giovato anche le sedute in kartodromo dove va spesso accompagnato dal nonno, Angelo Farina, che ne ha sempre assecondato la passione facendo orecchio da mercante ai ruggiti di mamma Sonia. “Prima”, pure lei, ma soltanto nel correre a preparare una lauta cena per festeggiare il pargolo.
Il deluso è Mirko Schiavo. Tutta colpa di una possibile distrazione alla curva di San Giorgio, subito dopo la partenza nella quale è finito in testa-coda. Troppo, il tempo perso per rimediare. Come Trippini, si è poi scatenato in gara due, vinta a mani basse con un vantaggio di ben 10” sul secondo classificato.
Giulia Gallinella, capostazione veloce e in quota premiazione nella classe RSCUP RSC1, è incappata nella bandiera rossa. Conseguenza, ritorno sulla linea di partenza e nuovo starter. l’inconveniente , capitato nel miglior momento di feeling con la macchina, la ha innervosita provocando il calo della concentrazione che non ha più trovato. Inutile il tentativo di rincorsa nella seconda gara. Oramai era stato compromesso tutto.

La gara per vetture storiche, di cui Denny Zardo è stato padrone per l’ennesima volta, vedeva tra i protagonisti: Enrico Manucci (Pascucci Racing Team) e Luciano Posti (Orvieto Corse). Enrico, definito dal team manager Enrico Pascucci “fra le rivelazioni della giornata”, è secondo, con la Peugeot 205, fra le J2 N 2000. Luciano, 4’28” in gara uno, si migliora nell’appuntamento domenicale togliendo quasi tre secondi dal tempo fatto nel giorno precedente.

foto Sergio Fattorini

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