30 giorni, anziché i 7 richiesti, per l’idoneità medica post negativizzazione: troppo per le società.
Era tutto pronto per il ritorno in campo in Eccellenza, questo weekend si sarebbe dovuto giocare. Verificate le condizioni la FIGC stava per dare l’ok, ma il mancato accordo sul cosiddetto “Return to play”, ovvero l’ottenimento dell’idoneità sportiva post negativizzazione ha portato ad un nuovo rinvio.
La Federazione Medici Sportivi Italiani lo scorso 7 gennaio aveva infatti pubblicato un nuovo protocollo che riduceva i tempi per riottenere l’idoneità medico-sportiva, per atleti dilettanti risultati positivi al Covid, ma asintomatici o non ricorsi a terapia: questo prevedeva l’attesa di 7 giorni dalla negativizzazione, rispetto ai 30 giorni del protocollo attualmente in vigore. Il Governo però non ha ancora recepito il nuovo protocollo proposto dalla FMSI e dunque in questo momento, resta in vigore il precedente.
Le società hanno scelto di non tornare in campo, stante questo protocollo. Un piccolo focolaio, anche solo qualche atleta positivo e le squadre avrebbero dovuto fare a meno per 30 giorni dalla guarigione di uno o più atleti: la cosa è stata giudicata improponibile. Saranno invece possibili i recuperi di campionato (ma non riguardano l’Eccellenza).
La FIGC ha sollecitato il Governo per una risposta in tempi rapidi sull’approvazione del nuovo protocollo proposto dai medici sportivi, si attende lo sblocco nella prossima settimana.
L’Orvietana dovrebbe tornare in campo sabato 29 gennaio in casa contro il Branca.
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