La notizia, giunta stamattina, non poteva essere più gradita alle atlete tesserate con la Pallavolo AZ Zambelli, che da tempo sognavano il ritorno in palestra.
E’ il direttore sportivo Pino Iannuzzi a rompere gli indugi, in questa giornata uggiosa di inizio gennaio quando tutta l’Italia si trova in zona rossa, e a dare appuntamento alle giovani pallavoliste per il giorno 11 gennaio 2021 al PalaPapini, munite di autocertificazione e delle scarpe di ricambio.
Un barlume di speranza e di certezza, in un momento per tutti così difficile, ma complicato sopratutto per i nostri giovani, costretti a lasciare tutte le proprie attività ormai da mesi, mesi in cui lo sport è stato, al pari di molte altre attività, messo al bando.
In questo periodo, è stato un tira e molla continuo sulla ripresa delle attività sportive degli atleti dilettanti; qualche campionato è addirittura cominciato per essere poi interrotto alle primissime battute.
Tutte le società sportive hanno investito molto nella prevenzione dei contagi, con la stretta osservanza dei protocolli di sicurezza varati dalle Federazioni Sportive di appartenenza, per dar modo ai propri tesserati di non interrompere l’attività. Tutto vanificato, di lì a poco, dalle stringenti normative in materia.
Si sono susseguiti Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, conditi da ordinanze regionali più restrittive molto diverse fra loro, che, per forza di cose, hanno determinato disparità tra regioni. Ma andiamo con ordine per capire come sia possibile, in vigenza del DPCM del 3 dicembre 2020, riprendere gli allenamenti.
Con il DPCM del 24 ottobre scorso art. 1, comma 9, lettera D, vengono “sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale, nei settori professionistici e dilettantistici, dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva; le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva.” Nella successiva lettera F, il legislatore sospende le attività delle palestre.
Il tutto poi viene ribadito nel DPCM del 3 novembre 2020.
La Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, con l’Ordinanza Regionale n. 69 del 30 ottobre 2020, avente la medesima decorrenza – che abroga la precedente Ordinanza n. 68 del 23 ottobre – sospende, tra l’altro, “limitatamente agli atleti di età inferiore ai 18 anni che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche e amatoriali degli sport di squadra e di contatto come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre 2020, lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale. È altresì precluso per tutti l’uso delle parti comuni nonché degli spogliatoi.” (art. 3 comma 2).
Il tutto viene poi ribadito nell’Ordinanza Regionale n. 74 del 20 novembre 2020.
La Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV), per quello che qui ci interessa, lo stesso 3 novembre rende noto di aver deliberato e pubblicato (qui il comunicato) il nuovo Regolamento Gare valido dalla Stagione 2020/2021 (qui il testo)
Sostanzialmente, vengono classificati come campionati nazionali tutti quelli indetti dalla stessa Federazione, ad eccezione dei Campionati di Serie D e della Prima, Seconda, Terza Divisione e Under 12, sia maschile che femminile. Il successivo 6 novembre, il CONI ne prende atto e ufficializza questa classificazione. Tutto farebbe sperare in una ripartenza delle attività – al netto del fatto che le palestre, tanto comunali, quanto provinciali, restano chiuse – ma c’è ancora da superare l’ostacolo contenuto nelle ordinanze regionali, che vietano lo svolgimento degli allenamenti, anche in forma individuale, per gli atleti minori d’età.
A questo ci pensa la FIPAV Umbria, che il 26 novembre comunica di aver interpellato sul punto la Regione, la quale rassicura che “Il divieto di allenamento per gli atleti minori di anni 18 è da considerarsi solo per coloro che partecipano a campionati di interesse regionale, provinciale o locale. Non risulta quindi alcuna limitazione per coloro che partecipano a campionati di interesse nazionale.
Nel nostro caso: serie A – B – C – U19 – U17 – U15 – U13″.
A questo punto, però, viene promulgato il DPCM del 3 dicembre 2020, che all’art. 1 lettera E consente “soltanto gli eventi e le competizioni – di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP) – riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni […]”.
L’aggettivo “preminente” cambia di nuovo le carte in tavola, costringendo il CONI a nuove puntualizzazioni, contenute nella circolare del 4 dicembre, indirizzata, tra gli altri, ai presidenti delle Federazioni sportive, in cui si specifica quali siano i requisiti che le competizioni e gli eventi debbono avere affinché possano essere considerati di preminente interesse nazionale. Invita contestualmente gli Enti sportivi a trasmettere allo stesso Coni con urgenza i calendari degli eventi e delle competizioni di livello agonistico e di preminente interesse nazionale.
In virtù di ciò, la FIPAV con la Nota Federale del 5 dicembre 2020 sospende tutti gli allenamenti e le attività connesse ai campionati di serie C e a quelli giovanili, ma il 16 dicembre 2020, come richiesto dal CONI, invia la comunicazione n. 0000999/AGSG con la quale prega lo stesso CONI di voler sostituire gli elenchi delle attività che ai sensi del DPCM del 3 dicembre 2020, sono da intendersi “…eventi e competizioni di livello agonistico e di preminente interesse nazionale…” con le seguenti attività già definite di interesse nazionale dal Regolamento Gare art. 1.”, che sarebbe poi quello del 3 novembre, riportato più sopra e che contempla tutti i campionati, ad eccezione della serie D, Prima, Seconda e Terza Divisione e Under 12.
“La decisione – precisa la FIPAV – assunta dopo la Giunta straordinaria riunitasi nel pomeriggio di oggi, è stata presa con il chiaro intento di non danneggiare ulteriormente le società appartenenti a tali categorie e affiliate alla Federazione Italiana Pallavolo che, come da comunicazione ufficiale del 5 dicembre […], erano state costrette, in base al DPCM del 3 dicembre, a bloccare la propria attività.”
Il CONI infine include la nota della FIPAV fra gli eventi e competizioni di preminente interesse nazionale.
Con questo travagliato percorso e – a quanto pare – dopo aver ottenuto la riapertura della palestra, la Pallavolo AZ Zambelli si accinge a ripartire; unica, crediamo, quantomeno nel panorama sportivo locale. “Ripartire in sicurezza – come giustamente puntualizza il dirigente Pino Iannuzzi – seguendo i protocolli FIPAV e le indicazioni del Governo.”
A questo proposito, ricordiamo che il protocollo FIPAV attualmente in vigore è quello del 21 maggio 2020, Versione 1, la cui validità è stata prorogata al 15 gennaio 2021 (reperibile qui) e sintetizzato per l’Umbria nel comunicato n. 8 2020/2021 (attività solo in maniera individuale, con distanziamento minimo di due metri, dove non sono previsti né prevedibili contatti tra atleti e con palloni ad uso personale da pulire frequentemente).
Non è sicuramente il massimo a cui le giovani tesserate della Pallavolo AZ Zambelli possono ambire, ma sicuramente meglio della inattività pressoché totale a cui finora sono state costrette. L’auspicio è che, nel rispetto delle regole, altre società sportive ne seguano l’esempio.
Infine, permettetemi una notazione personale sul significato di sport di interesse nazionale o di preminente interesse nazionale che dir si voglia. Al di là delle classificazioni ufficiali che provengano dal CONI e dalle Federazioni sportive, sono fermamente convinta che ogni attività sportiva sia di interesse nazionale, perché la persona che fa sport è una persona più sana e meno soggetta a patologie e che, con ogni probabilità, graverà molto meno sul Servizio Sanitario Nazionale che, come noto, è già messo a dura prova.
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