Domenica scorsa, 31 marzo, in Collepepe-Fabro, gara valida per la ventitreesima giornata di campionato di Seconda categoria umbra, girone B, quando mancava meno di un minuto alla termine della partita, e il risultato era sul’1-1, il direttore di gara, Niccolò Tedesco della sezione arbitri di Perugia, ha spedito anzitempo negli spogliatoi con rosso diretto Dennis Lunardi, portiere del Fabro perché “a seguito di un fallo rilevato dall’arbitro – si legge del comunicato numero 132 del 4 aprile scorso emesso dal comitato umbro della Figc Lega Nazionale Dilettanti – reagiva con un forte pungo sferrato all’altezza della nuca nei confronti di un giocatore della squadra avversaria.”
Questo grave fatto, commesso ai danni di Shadrak Adjero, venticinquenne attaccante di origini nigeriane in forza al Collepepe, unito alla circostanza altrettanto grave che nel referto dell’arbitro è descritta con “successivamente, nel recarsi verso lo spogliatoio pronunciava gravi frasi offensive ed a sfondo razziale “negro di merda” nei confronti dello stesso giocatore colpito” hanno appesantito in modo deciso e inatteso la sentenza del Giudice Sportivo Territoriale; l’avvocato Marco Brusco assistito dal rappresentante degli arbitri Fabio Fiordi, ha infatti comminato a Lunardi ben dodici giornate di squalifica. In pratica, mancando al termine del campionato tre giornate, il numero uno del Fabro potrà tornare tra i pali solo alla decima giornata di andata nel prossimo campionato 2019/2020.
Lunardi, classe 1985, portiere del Fabro da tre stagioni, veneto di origini, cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Chievo e dell’Hellas Verona, e ormai fabrese d’adozione per aver scelto di vivere nella cittadina umbra, è rammaricato, dispiaciuto, profondamente colpito: “Ho sbagliato – racconta – ho detto quella frase, sono dispiaciuto, c’era tensione, il calcio è e deve essere un gioco, solo un gioco – afferma deciso.” E tutti a Fabro, ma anche nella categoria, sono pronti a descrivere Dennis come un ragazzo semplice, per nulla avvezzo a schermaglie, o episodi di aggressività, un giocatore che ha a suo carico pochissime ammonizioni in carriera e tutte per ritardo nel rimettere in gioco la palla, insomma un estremo difensore tranquillo che certamente ha sbagliato, ma che probabilmente non merita un fermo così lungo, un allontanamento dai campi di gioco che sembra quasi una condanna ad appendere guantoni e scarpini al chiodo.
Renzo Capodicasa e Roberto Palermi, rispettivamente presidente e allenatore del Collepepe, sono dello stesso avviso: “il fatto andava senza dubbio condannato – afferma Palermi – ma trovo eccessive dodici giornate di squalifica”. “Non c’è dubbio, il comportamento di Lunardi andava e va condannato – gli fa eco il presidente – anche perché ultimamente stiamo assistendo a tanti, troppi episodi di questo genere, dai campi di serie A fino a quelli di provincia, ma la durezza della pena mi pare esagerata, ripeto ‘si’ ad una condanna esemplare ma ‘no’ alle esagerazioni. Nella nostra squadra oltre a Shadrak abbiamo anche quattro giocatori di origini marocchine, mai abbiamo avuto problemi di questo genere, per cui ben venga la condanna di questi gesti, ma dodici giornate ci sembrano davvero tante”.
La risposta del Fabro del presidente Luciano Rossi: “Non è nostra intenzione né minimizzare l’accaduto né giustificare ciò che risulta essere ingiustificabile”. Con queste parole, meno di un anno fa la Società Rozzano Calcio, commentava ufficialmente un caso analogo riguardante giovani calciatori di 13 anni, e noi, l’Usd Fabro, riteniamo corretto aprire con le stesse parole, oggi, il nostro comunicato. Se da quel 5 Maggio è passato meno di un anno e questi episodi continuano a verificarsi forse abbiamo fatto, tutti, ancora troppo poco. Per contro però ci teniamo a far conoscere a tutti chi siamo, la nostra storia, i nostri valori ed i nostri calciatori, Dennis Lunardi compreso. Da oltre 45 anni (50 l’anno prossimo) la nostra società milita con continuità nel calcio dilettantistico umbro, e lo fa da sempre rappresentando i valori della correttezza, della sportività, della passione e anche dell’integrazione, tanto è vero che, in particolare negli ultimi anni, sono stati innumerevoli i ragazzi extracomunitari che hanno militato nella nostra squadra, trovandosi sempre di fronte ad un ambiente aperto, caloroso ed accogliente pronto ad “integrare” tutti, nel senso più nobile di questo termine. Purtroppo Domenica è successo quello che nessuno di noi avrebbe mai voluto, Dennis Lunardi compreso; in un momento concitato della gara (a 10 minuti dal termine), sul risultato di 1-1, in una partita in bilico, quello che da sempre è un fantastico ragazzo sensibile buono e generoso, ha perso le staffe e dopo essere stato espulso per un fallo di reazione si è lasciato andare a quella che è una delle offese più denigratorie ed ingiustificate possibili (che tutti avete avuto modo purtroppo di leggere ieri e non vogliamo riportare). Oggi, ma già da Domenica, siamo tutti dispiaciuti e tutti sconfitti, senza dubbio per primo il ragazzo offeso, ma anche se in misura differente anche noi, come dirigenti, come calciatori e perché no anche come Italiani. Purtroppo il razzismo non è ancora sconfitto, nella nostra cultura, e la battaglia sarà ancora dure se emerge anche da un bravo ragazzo di sani principi come è appunto Dennis. Noi come Usd Fabro abbiamo deciso di esserci ed abbiamo deciso di farlo senza dubbio per prima istanza per chiedere scusa pubblicamente a Shadrak Ajero Smith, come società calcistica, come uomini e come componenti della comunità fabrese tutta, però sentiamo anche il dovere di sottolineare come in questi casi si tenda purtroppo più a focalizzarsi sul colpevole, quasi creando un mostro, piuttosto che sull’accaduto in se. Finché così sarà probabilmente il razzismo non lo sconfiggeremo mai. Dennis ha sbagliato, non vogliamo giustificarlo, però ci teniamo a proteggere la sua immagine, perché per chi non lo conosce rischia di essere dipinto troppo facilmente per quello che in realtà non è. Il calciatore ha così deciso di unirsi alle nostre pubbliche scuse, ma vorrebbe andare oltre, proponendo attraverso il nostro comunicato, un pubblico incontro a Shadrak Ajero Smith per scusarsi di persona. Non ha intenzione di farlo per pulirsi la coscienza, perché sa benissimo che non avrebbe alcun effetto, ma per dimostrare pubblicamente quanto sia insensato ed umiliante, per primi per se stessi, lasciarsi andare a gesti così beceri. Noi lo conosciamo bene, sappiamo quanto sia sincero nel proporcelo e saremmo estremamente felici se Shadrak accettasse; magari due semplici ragazzi,insieme, riuscirebbero a trasformare qualcosa di estremamente triste in un gesto che faccia riflettere veramente, nel nostro più profondo, tutti noi, perché probabilmente ce n’è ancora tanto bisogno. Usd Fabro
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