La striscia vincente della Zambelli Orvieto si è fermata all’ottava giornata stagionale ma il suo cammino resta molto positivo in questo campionato di serie A2 femminile.
Persa l’imbattibilità davanti al pubblico amico del Pala-Papini, le tigri gialloverdi non hanno fatto drammi, ben consapevoli che il finale del girone di andata riservava gli impegni più difficili con le avversarie più forti della classifica.
Peccato solo l’aver disputato una prestazione con un rendimento al di sotto dello standard, ma la giovane età del gruppo ed i molteplici problemi fisici incontrati sino a questo momento potevano far prevedere prima o poi che potesse accadere.
Tra coloro che vengono chiamate spesso a dare manforte dalla panchina c’è la regista Valeria Mucciola che analizza la prima parte di stagione: «É stato un inizio di campionato con il botto. Com’è che si dice? Chi ben comincia è a metà dell’opera! Dopo sei vittorie consecutive, una sconfitta può essere letta positivamente per migliorare e poter continuare a lavorare bene come già stiamo facendo. É un girone strano, tutte vincono con tutte, questo ci fa tenere alta l’attenzione perché nessuna squadra è da sottovalutare e tutte sono battibili. Domenica scorsa Soverato ha disputato una bella prova, e credo che per noi si è trattato solo di un piccolo stop. Perciò siamo tornate in palestra a lavorare concentrate per la prossima gara, siamo un bel gruppo e penso che questo sia un grande punto di forza».
Girone equilibrato al vertice, lo testimonia la classifica che vede ora le rupestri arretrate al terzo posto dopo la prima ed unica battuta d’arresto, ma sempre a tre lunghezze dalla vetta che è detenuta da Mondovì, avversaria della prossima domenica.
«Le piemontesi hanno una squadra molto competitiva con giocatrici d’esperienza, sono attrezzate per vincere il campionato, ma noi non vogliamo essere da meno e non staremo a guardare. Siamo una squadra giovane con ampi margini di miglioramento e vogliamo mostrarli in ogni partita. Sono convinta che abbiamo tutte un ruolo fondamentale, nessuna esclusa, questo ci rende ancor più consapevoli del gruppo che abbiamo e ci responsabilizza».
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