La Castellana? Amata, frequentata e apprezzata da chi vive le corse in prima persona, non gode i favori delle stanze, dove si dovrebbe guardare il curriculum per poi decidere sulla promozione o meno di una gara in salita. Anche nel 2019, come nel 2018, 2017 ecc. ecc., la gara orvietana non farà parte delle dodici salite fregiate CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna).
La decisione, ufficiale, è stata presa ieri, a Roma, nella sede di ACI Sport. Nessuna rotazione, per la quale, l’anno scorso, si erano espressi personaggi importanti, solo ed esclusivamente un subentro, perché la gara di Fasano del prossimo anno, non si svolgerà per problemi legati alle condizioni della strada, cui necessita un rifacimento. La salita pugliese sarà sostituita dalla Rieti – Terminillo, rimanendo confermate le altre undici cronoscalate. Quindi, Orvieto, prima riserva nel 2018 (confermato per il 2019), organizzazione perfetta e ben 178 iscritti il 21 di ottobre, è destinata a dare strada alla salita reatina, ferma nel 2017 e meno di 100 partecipanti a quella di Luglio 2018.
Il motivo? Chi lo sa. Si può solo presumere che, mancando nella Regione Lazio una cronoscalata valida per il Campionato, si sia inteso ovviare a tale assenza. In Umbria c’è già Gubbio, ma sono più di una le regioni, tipo le Marche, ad avere già due gare a calendario, come esistono altre zone, a quota zero. Si ha la sensazione che, nel mondo delle corse, o perlomeno in quello delle salite, la meritocrazia non conti e sia ancora la discrezionalità di chi decide, a far la parte del leone. Viene anche da chiedersi se, le relazioni di delegati, ufficiali, ispettori, mandati in giro per l’Italia per visionare sull’organizzazione e la gestione di una gara in salita, contino davvero qualcosa, viste le montagne di documenti che riempiono, o debba essere solo guardato quale fumo negli occhi. Perché a Orvieto ne sono arrivati veramente tanti, come sono stati altrettanti, i complimenti agli organizzatori a conclusione del lavoro. Gli Automobil Club provinciali, parte integrante per l’organizzazione, spingono le loro gare, perché danno lustro anche all’Ente. Si potrebbe desumere che l’input dell’ A.C. Terni, non sia stato forte altrettanto, capitolando di fronte ad avversari più robusti, ma è soltanto una supposizione.
Il Presidente della Castellana, Luciano Carboni, oramai temprato anche a decisioni abbastanza assurde e, viene da dire frustranti per coloro che mettono l’anima nell’evento, manifesta, in modo corretto il suo profondo disappunto: “Confortati dagli innumerevoli attestati di stima e dalle parole spese negli ambienti che contano, c’aspettavamo decisioni diverse. Prendiamo atto che la promozione a prima riserva, nel campionato 2018, è stata soltanto un contentino per tacitare le nostre richieste, sempre documentate dai fatti. Togliendo Fasano, che tornerà di sicuro una volta sistemata la strada, logica voleva che la salita della Castellana diventasse, di diritto, la prima scelta. Così non è stato e ne trarremo le debite conseguenze. Siamo un gruppo abituato a lavorare, che ha portato la nostra cronoscalata a un ottimo livello. E questo non lo dico io, essendo chiaramente di parte, ma fanno testo le relazioni degli organi ufficiali, scritte e verbali, il gradimento dei piloti e di tutto il Motor sport delle salite. 178 iscritti, nella seconda metà di ottobre, a giochi, già fatti, sia in CIVM che in TIVM, è un successo che rivendichiamo con orgoglio e che nessun burocrate può toglierci. Dirò di più. Siamo pronti ad andare avanti anche senza l’etichetta tricolore, cercando di rendere la nostra corsa sempre più attraente. Anche i nostri sponsor abituali, come, ad esempio, Autoforniture Orvieto, sono sulla stessa linea e ciò è un incoraggiamento aggiuntivo.”.
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