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“Memorial Coscioni”: brillano Pedroso, Chigbolu e Siragusa

Yadis Pedroso (foto Bruschettini)

Al Memorial Coscioni, la primatista dei 400hs vince in 55.78, la quattrocentista in 51.87: per entrambe è entry standard per i Mondiali di Londra. Exploit della sprinter toscana: 11.32 sui 100. Derkach 14,06 nel triplo.

 

di Alessio Giovannini

Brillante avvio di stagione per la primatista italiana assoluta dei 400hs, Yadisleidy Pedroso. Oggi al Memorial “Luca Coscioni” di Orvieto, la trentenne dell’Aeronautica mette a segno un 55.78 che le vale subito lo standard di iscrizione (56.10) per i prossimi Mondiali di Londra. Con una curiosa coincidenza: il tempo dell’azzurra eguaglia, al centesimo, quello da lei corso il 16 agosto in semifinale alle Olimpiadi di Rio. Era stata quella la sua ultima gara del 2016, un’annata iniziata con un’operazione da cui poi l’ostacolista era stata capace di riprendersi a tempo di record per non rinunciare al suo sogno olimpico. “Oggi in pista – racconta Yadis che è allenata dal marito Massimo Matrone, tecnico anche del bronzo olimpico dei 400hs Yasmani Copello – ho dovuto combattere con il vento. Per fortuna, sono riuscita a partire bene e finire forte, malgrado qualche errore tra ottavo e nono ostacolo. E’ la prima stagione che inizio così forte, speriamo che sia un buon segno. Tornerò in gara l’8 giugno al Golden Gala di Roma”. Oggi, intanto, alle sue spalle si è piazzata la compagna di club Marzia Caravelli. La pordenonese ha chiuso in 56.50 sull’anello che l’anno scorso l’aveva vista vincere con il personal best (55.69).

SIRAGUSA METTE IL TURBO: 11.32 – L’altro acuto del meeting arriva dal rettilineo dello sprint ed ha il volto di Irene Siragusa(Esercito). La velocista con gli occhiali è la protagonista assoluta della finale dei 100 metri dove sfreccia in 11.32 (+1.3). 24 anni da compiere, la toscana di Colle Val d’Elsa (Siena), dopo 3 anni, si migliora di 11 centesimi e diventa la quinta italiana di sempre in questa specialità. Era dal 2008 che un’azzurra non  si esprimeva su questi livelli sui 100. Un’ora prima l’allieva di Vanna Radi aveva destato un’ottima impressione in batteria, ma il suo 11.26 era stato inficiato dal vento (+2.1), togliendole di un soffio la soddisfazione del “minimo” (11.26) per i Mondiali di Londra. Progressi anche per la tricolore indoor Anna Bongiorni (Carabinieri) che, dopo l’11.44 ventoso (+2.9) del primo turno, ferma il cronometro a 11.51 (+1.3) in finale, 5 centesimi di primato personale.

CHIGBOLU, 51.87 CON L’ACCENTO BRITISH – Il giro di pista anche senza barriere non delude a Orvieto. L’atleta da inseguire è Maria Benedicta Chigbolu che oggi pomeriggio sbaraglia la concorrenza in 51.87. Fluidità e grande consapevolezza per la velocista allenata da Chiara Milardi che realizza la seconda prestazione in carriera a venti centesimi esatti dal PB (51.67 nel 2015 a La Chaux de Fonds). Un risultato che per la 27enne dell’Esercito significa, soprattutto, ottenere l’entry standard (52.10) per la rassegna iridata di Londra. Dietro di lei si piazza Maria Enrica Spacca (Carabinieri, 52.90), la compagna di staffetta azzurra con cui a Rio 2016 ha stabilito il record italiano della 4×400. Sulla loro scia Raphaela Lukudo (Esercito), 53.14 e primato personale, Ylenia Vitale (Libertas Friul Palmanova) 53.45, Gloria Hooper (Carabinieri) 53.67 e Chiara Bazzoni (Esercito) 54.65.

CORSA DI NOME E DI FATTO: 46.07 – Tre settimane fa, la sua prima volta sotto i 47 secondi con 46.96 a Matera seguito, una settimana più tardi, da un 46.63 sulla stessa pista. Oggi a Orvieto, Daniele Corsa ha fatto ancora meglio nella sua nuova convincente dimensione di quattrocentista: 46.07, 56 centesimi di miglioramento in un colpo solo. Il ventenne pugliese della Folgore Brindisi – dove è seguito dal tecnico Pino Pagliara – ha avuto la meglio sul siciliano Giuseppe Leonardi (Carabinieri) 46.38 e sul piemontese Michele Tricca (Fiamme Gialle) 46.90.

TRIPLO: DERKACH 14,06 AL DEBUTTO – Prima gara outdoor della stagione e seconda miglior misura in carriera oltre i 14 metri, a soli 4 centimetri dal “pass” mondiale (14,10) per Londra. Dariya Derkach, dopo alcune prove di rodaggio, trova la combinazione giusta di hop-step-jump al quarto salto: 14,06 (+1.7). La bionda 24enne dell’Aeronautica ha fatto di meglio solo in occasione della vittoria agli Assoluti 2016 di Rieti (14,15). Nell’alto – senza l’azzurro Silvano Chesani, a riposo in via precauzionale dopo un piccolo fastidio al polpaccio – emerge il 24enne Nicolas De Luca (Atl. Futura Roma) che supera l’asticella a 2,21 e incrementa il PB di ben 5 centimetri. Battuto il sammarinese Eugenio Rossi (Biotekna Marcon), 2,18. Il lunghista Camillo Kaborè (Carabinieri) si aggiudica per 7,68 (+2.0) a 7,58 (+2.3) la sfida con Stefano Tremigliozzi (Aeronautica). Asta ad Alessandro Sinno (Aeronautica) con 5,20.

BORSI 13.20 SULLA PISTA DEL SUO RECORD – Quattro anni fa proprio ad Orvieto, Veronica Borsi si era impossessata del record italiano dei 100hs (12.76). Stavolta con 13.20 (+1.8) si riprende intanto la leadership nazionale 2017 e ritrova un crono su cui, in mezzo a diverse traversie fisiche, non riusciva ad esprimersi da almeno tre stagioni. Dietro l’ostacolista delle Fiamme Gialle, allenata da papà Adelmo, si piazzano Luminosa Bogliolo (CUS Genova) 13.53 e Giada Carmassi (Esercito) 13.58. Nei 400hs degli uomini si impone il 23enne Lorenzo Vergani (CUS Pro Patria) che con 50.63 non va lontano dal recente personale (50.18). Nelle due gare di mezzofondo affermazioni di Said Ettaqy (Esercito), 3:51.02 nei 1500, e della 18enne Flavia Ferrari (Studentesca Milardi Rieti), 2:09.47 (PB) negli 800. Nel giavellotto – assente la pluriprimatista giovanile Carolina Visca per un lieve risentimento in riscaldamento – il successo è andato alla 21enne Paola Padovan (Assindustria Sport Padova) che coglie l’occasione per migliorarsi a 55,02.  Seconda Zahra Bani (Fiamme Azzurre), 53,22.

RISULTATI/Results

(ha collaborato Leonardo Bordoni/FIDAL Umbria) (foto Bruschettini)

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