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Tra Matteo Solforati e la Zambelli Orvieto prosegue il rapporto

Dopo la fantastica cavalcata trionfale la Zambelli Orvieto è già proiettata alla stagione che verrà, quella dello storico esordio in serie A2 femminile, un’avventura nella quale non vuole farsi trovare impreparata.

Mentre lo staff dirigenziale studia i documenti da presentare per l’iscrizione al campionato, il presidente Flavio Zambelli ha chiuso la stagione vecchia ed ha già aperto la nuova, dando il via ufficialmente alle operazioni di mercato.

La prima, quella che tutti ormai davano per scontata, è la conferma dell’allenatore Matteo Solforati che dice: «Penso che la prosecuzione di questo rapporto sia la naturale conseguenza della programmazione fatta un anno fa. Quando sono stato chiamato l’estate scorsa l’obiettivo era ambizioso, i play-off come traguardo minimo e la promozione come grande sogno; essere riusciti ad ottenere un risultato così importante in un girone così competitivo è una soddisfazione maggiore ed un orgoglio anche per la società sportiva. Pertanto era logico continuare in questo percorso, d’altra parte la mia scelta era stata fatta in questa ottica, avevo lasciato una squadra in A2 per un progetto che non fosse di un anno solamente, ma a lunga scadenza. L’idea era di centrale la promozione nel giro di due anni ed averla conseguita subito è solo una soddisfazione maggiore. Da parte mia la volontà era chiara sin da allora, c’erano tutti i presupposti per poter proseguire insieme, io per lo meno avevo pochi dubbi, spettava alla società dare un giudizio sul lavoro svolto ed operare la scelta finale».

Per il secondo anno consecutivo il trentacinquenne di origine marchigiana sarà alla guida delle tigri gialloverdi, un piccolo record per il club della Rupe che sul profilo del tecnico si era dimostrato sempre molto selettivo.

«Orvieto ha rispecchiato le mie aspettative, nella scorsa estate avevo preso una decisione sofferta perché avevo visto le potenzialità ed un progetto interessante, una società sportiva molto seria ed un presidente con tanta passione. Non devo tessere le lodi del club ma avere la solidità economica ed avere voglia di crescere è stimolante e rassicurante per chi lavora in palestra, c’è la voglia di migliorarsi e lo stimolo per affrontare questa nuova avventura. L’intento è quelli di crescere tecnicamente, la serie A richiede un impegno senza dubbio maggiore».

Per un professionista come lui che ha trascorso molti anni nella massima categoria la nuova stagione non sarà proprio una sorpresa, la pianificazione del lavoro è già chiara nella sua testa.

«C’è bisogno di crescere sotto alcuni aspetti, essere matricola comporta non conoscere il campionato e dover crescere in fretta come struttura (vedi anche palazzetto), la dirigenza però sta facendo tutti i passi per farsi trovare pronta. Il vantaggio è l’entusiasmo e la voglia di ben figurare, probabilmente avremo anche meno pressioni da risultato, sicuramente a nessuno piace perdere ma il prossimo anno non dovremo per forza occupare le prime posizioni, cercheremo di assestarci, gli obiettivi li individueremo meglio tra qualche settimana, anche in virtù dei gironi che saranno formati. Non sappiamo come sarà la formula del campionato e nemmeno come sarà il nostro organico, di certo scenderemo in campo per dare del filo da torcere a quante più avversarie possibili. Per noi aumenterà il numero degli allenamenti, e probabilmente lo staff tecnico dovrà essere incrementato per avere in palestra una mano in più. La cosa che sarà più importante è lavorare sui dettagli, sulla preparazione delle partite e sul miglioramento».

Dopo due rinunce per Solforati arriva finalmente il momento di essere protagonista alla guida di una squadra nel palcoscenico di A2, una sorta di avvenimento per il tecnico di origine pesarese che l’ha guadagnata tre volte sul campo.

«La prima volta fu una scelta obbligata dato che la società rifiutò la categoria, la seconda è stata una scelta mia. Stavolta avevamo in testa sia io che il presidente questo intento. Non faccio un problema di categoria, non è mai stato un assillo per me ma di certo sono contento di poterla disputare e la voglia di misurarmi in una categoria superiore è ben presente. Che sono capace di allenare la B1 l’ho dimostrato, adesso è arrivato il momento di salire un gradino e ad Orvieto ci sono gli ingredienti per farlo bene».

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