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La Zambelli Orvieto scolpisce il momento della promozione

Non si spegne l’eco della straordinaria impresa raccolta dalla Zambelli Orvieto, vincitrice della serie B1 femminile al termine di un campionato nel quale l’avvicendamento al vertice della classifica è stato frequente.

Dopo venticinque giornate di campionato è scoppiata la festa, uno sfogo di gioia irrefrenabile per la tensione accumulata e per il coronamento di un progetto che aveva richiesto tanti sacrifici in palestra.

Le tigri gialloverdi hanno sbranato tutte le avversarie conquistando una serie A storica, la prima volta del club corrisponde anche alla prima volta della città della Rupe che ha riportato l’Umbria nel palcoscenico nobile della pallavolo.

Queste le dichiarazioni delle tredici protagoniste che ancora a caldo hanno ripercorso gli ultimi momenti precedenti all’apoteosi orvietana avvenuta il 29 aprile 2017, data ormai entrata di diritto nel calendario zambelliano.

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Serena Ubertini

«Orgogliosa di essere il capitano di questo gruppo. Abbiamo festeggiato tutte insieme fino al mattino. Uno dei gruppi più belli di cui abbia mai fatto parte».

Elisa Mezzasoma

«È stato emozionante mettere a terra il punto della vittoria. La prima cosa che ho pensato è stata, ce l’abbiamo fatta, poi è partita la festa durata tutta la notte ad Orvieto».

Beatrice Valpiani

«Sono corsa a chiamare mia mamma affinché tutta la mia famiglia sapesse della promozione, da quel momento ho ricevuto tantissimi messaggi. Amo giocare a pallavolo, è quello che ho sempre fatto e continua a farmi vivere sensazioni uniche».

Giulia Kotlar

«Finalmente! Era un po’ che Orvieto ci provava e soprattutto che io volevo vincere un campionato di B1. Nella mia mente è scolpito l’ace contro Ravenna che ci ha portato al quinto set, li ho capito che avremmo vinto il campionato».

Mila Montani

«Il messaggio più bello che ho ricevuto è “ma allora stavolta la fai la serie A o scappi un’altra volta?” Non c’è due senza tre, e la quarta vien da sé. Io e Bibo (Solforati, ndr) siamo riusciti a vincere per la quarta volta insieme».

Alessandra Guasti

«Caduto l’ultimo pallone per un secondo si è fermato tutto, l’adrenalina è arrivata ad altissimi livelli. Il messaggio più bello che ho ricevuto, è stato da parte dei miei genitori: “Nella vita ci sono giorni indimenticabili ed oggi è uno di questi”… emozioni infinite».

Daniela Ginanneschi

«Mi ricordo che sull’ultima azione guardavo Elisa (Mezzasoma, ndr) che si elevava in salto e pensavo, ora la mette giù. Il messaggio più simpatico ricevuto è stato: “complimenti Gina… ma tu non invecchi mai?” E poi un’esplosione di emozioni che non si possono descrivere».

Giulia Rocchi

«Questa splendida squadra probabilmente la porterò nel cuore per sempre. Ora probabilmente i miei festeggiamenti dureranno fino a fine estate, voglio ricordarmela per bene la mia prima promozione».

Elisa Donarelli

«Nel momento della vittoria, guardando le compagne in faccia, ho rivisto tutto il sudore profuso in palestra in questa stagione. Mio fratello a fine partita mi ha mandato una canzone che mi aveva fatto sentire ad inizio campionato, quando aveva saputo degli obiettivi della squadra, voleva dire che c’eravamo riuscite».

Chiara Rumori

«All’inizio non si realizza nulla, mi vengono in mente tutte le parole dette con le compagne prima della partita. Essere promosse in serie A é come un sogno, è qualcosa di fantastico».

Valeria Deanesi

«La cosa che mi ricordo meglio è l’esplosione dei nostri tifosi e del nostro staff che urlava di gioia. Credo abbia ragione chi mi ha scritto che le emozioni che ho provato sabato sera non le vivrò mai più, perchè la prima volta resta unica e indimenticabile».

Giulia Serafini

«Non vedevo l’ora di abbracciare le mie compagne. Ho nei miei occhi l’immagine di tutte noi con le lacrime di gioia, e poi la festa ed i tanti messaggi di congratulazioni».

Lea Vujevic

«Ho provato un’immensa felicità ed una grande emozione, il ricordo indelebile è la doccia che abbiamo fatto fare al presidente. Una mia amica i ha chiamato dicendo: “Ma stai dicendo davvero?” … sarà questo il tormentone dell’estate».

 

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