Antonio Barberani ci ha lasciato in pochissimo tempo, troppo poco. Il compito del cronista in questi casi non è certamente facile, quello di tracciare un profilo di una persona che, aldilà degli schieramenti politici, in tanti conoscevano. Antonio Barberani avvocato, uomo impegnato, di sport, conoscitore della politica, politico, assessore nella prima giunta di centro-destra della storia di Orvieto.
Barberani è stato uno dei sostenitori della prima ora di Toni Concina. La campagna elettorale è stata lunga, difficile e, allo stesso tempo entusiasmante per chi allora ci credeva. In una calda giornata di giugno arriva l’ufficialità della vittoria di Concina. L’allora PDL con il suo coordinatore, Antonio barberani esulta. E’ il momento della festa, anche se non completa per la famosa anatra zoppa in consiglio comunale. E’ il 10 luglio quando Antonio Barberani viene ufficialmente nominato assessore alla cultura, sviluppo economico e urbanistica. Sono tre deleghe importantissime per la città. E con quella delega alla cultura diviene anche presidente della TeMa, altro importantissimo tassello della vita culturale della città.
Dal palazzo e fuori ha condotto le sue battaglie attraversando anche la fase più profonda della crisi del tessile e non solo. Insomma più che allo sviluppo si è trovato ad essere l’assessore all’emergenza economica. Nessun segnale di rinascita ma la cultura era ripartita con tante iniziative di cui Barberani è stato sempre fra i protagonisti perché era uomo curioso, presente agli incontri più interessanti, alle mostre e soprattutto ai dibattiti politici, perché era la sua passione la politica, senza steccati, quella dell’impegno per il bene comune. Era così convinto di fare il bene della città, anche con gli errori che si commettono quando si lavora, che quando si è accorto di non poter incidere e operare con il suo stile, compassato ma incisivo si dimise, non senza rumore, spiegandolo in un comunicato, “Sul piano amministrativo la compagine assessorile è, nei fatti, da tempo esautorata dalle scelte di governo, sistematicamente elaborate in altri consessi e con altri soggetti al di fuori di quelli legittimamente preposti allo scopo. L’eventuale, inevitabile poca esperienza nell’approccio della mia azione amministrativa, non mi esime dal valutare una stagione di azzeramento di funzioni e servizi propri di una Amministrazione Comunale, finalizzata ad un illusorio risanamento finanziario, lontana dalle mie convinzioni morali e politiche, oltre che inutile e dannosa.
C’è stato chi, più autorevolmente del sottoscritto, ha sostenuto che “ogni taglio incide sul benessere e la felicità di qualcuno”. Mi sento di condividere questa affermazione.” Semplici ma incisive le parole di addio. Da allora ha ripreso la sua libertà di azione, quella libertà che ha sempre amato come la sua indipendenza di giudizio ed ha continuato a partecipare fino all’ultimo alla vita cittadina, con la sua compagna fedele, “la politica” e certo di poter sempre contare, come fino all’ultimo minuto, sulla sua famiglia, il figlio Francesco e la moglie Alessandra presente in ogni attimo della sua vita, politica, civile, privata e di malattia. Alla famiglia vanno le più sincere condoglianze della redazione di Orvieto24.
E alle condoglianze di Orvieto24 si aggiungono commosse quelle di OrvietoSport, il ramo sportivo di questo gruppo editoriale. Perché Antonio Barberani era un grande appassionato di sport, di tutto lo sport. Anche se la sua passione erano i motori – era stato protagonista negli anni ’70 e ’80 di vari successi sportivi a bordo di auto storiche anche sui tornanti della Castellana, gara che tanto amava, o della Rieti-Terminillo, solo per citare quelle “di casa” – con lui potevi parlare di qualsiasi sport.
Dal basket al calcio, con lui erano sempre conversazioni piacevoli, momenti in cui si imparava sempre tanto della storia sportiva cittadina, che lui, da appassionato tifoso, negli ultimi anni commentava con arguzia e perizia. Lo sport cittadino perde un protagonista storico, un attento e profondo conoscitore della storia sportiva locale, un abile interlocutore con il quale analizzare una partita era come bere un bicchiere d’acqua. Lo ricorderemo per sempre per la sua competenza sportiva, per la passione con cui amava lo sport tutto e per la passione che lo legava, indissolubilmente ai motori.
Ciao Antonio… hai fatto l’ultima curva.
I funerali di Antonio Barberani si terranno mercoledì 18 gennaio alle 15 nella Chiesa di Sant’Andrea, le esequie saranno precedute dalla camera ardente che sarà allestita alle 11.30 sempre all’interno della Chiesa, in Piazza della Repubblica.
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