Angelica Sabrayuk, la ginnasta di origini ucraine che ha vissuto ad Orvieto, dopo aver lasciato la nazionale italiana di ginnastica ritmica ha deciso di entrare in un’altra pedana, quella della libreria e di scrivere il suo primo libro intitolato “LA FARFALLA DELL’EST”.
CHI E’ ANGELICA SAVRAYUK E COME MAI HA SCRITTO QUESTO LIBRO?
E’ una ginnasta italiana che vive a Seregno e lavora presso l’Aereonautica Militare come aviere capo, è stata altresì nominata Cavaliere della Repubblica Italiana. Angelica è arrivata nello stivale all’età di 13 anni e piano piano si è fatta spazio fino ad arrivare alla nazionale di ginnastica ritmica. Insieme ad una squadra vincente ha totalizzato tre ori mondiali (Mie 2009, Mosca 2010, Montpellier 2011) e un bronzo olimpico quello delle Olimpiadi del 2012 a Londra. Dopo il ritiro dalla nazionale italiana è stata scelta come testimonial per il CONI nel progetto “sport e integrazione” da qui ha deciso di scrivere il suo primo libro per cercare di spiegare ai ragazzi stranieri e non, quanto sia importante lo sport per togliere i pregiudizi verso chi è “straniero” e per far capire a quest’ultimo che non deve escludersi solo perché non è nato in Italia. Su una parte del libro quindi, la ginnastica spiega la sua infanzia e le sue difficoltà nel cambiamento radicale che ha dovuto affrontare nella sua vita. Il libro che potete trovare in edicola narra la biografia di Anzhelika ma anche gli umori, la passione, la grinta, la rabbia e la gioia di chi è nel mondo dello sport e di chi come lei ha lottato per vincere, fino ad arrivare all’oro mondiale. Il suo sogno è quello di trasmettere alle ginnaste più giovani quanto sia bello e affascinante questo sport, e che non bisogna mai abbattersi alla prima difficoltà ma affrontarla e combatterla fino alla vittoria.
ANGELICA COSA FARA’ NEL FUTURO?
Intanto come già sopracitato non farà parte della spedizione italiana a RIO 2016, anche se sicuramente tiferà per le compagne, tuttavia, non ha lasciato la ginnastica ritmica, infatti l’aereonautica militare gli dà la possibilità di esibirsi insieme alle sue compagne di avventura, senza la pressione che invece è presente in una gara mondiale. Solo il tempo ci potrà dire cosa farà nel suo futuro “intanto tra sacrifici e conquiste ha realizzato il suo sogno di volare. Sempre per mano delle sue compagnie, “le farfalle”, vere interpreti di poesie con i piccoli attrezzi. Un battito d’ali che ha lasciato il segno nello sport azzurro”
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