La pordenonese corre in linea con lo standard per Rio e diventa la settima italiana di sempre sui 400hs. Dopo 4 anni l’azzurro torna fra le barriere, con lui altri 3 sotto il minimo per Amsterdam.
L’exploit di Marzia Caravelli (55.69) e il ritorno di Josè Bencosme (50.45), entrambi sui 400 ostacoli, illuminano il VII Memorial Luca Coscioni di Orvieto. La pordenonese dell’Aeronautica si migliora di quasi un secondo ottenendo al primo tentativo un tempo in linea con lo standard di iscrizione per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (56.20). Il crono la fa diventare la settima italiana di sempre e la quinta europea dell’anno. Caravelli, che quest’anno si è migliorata anche sulla distanza piana (52.94 il 7 maggio a Rieti) tornerà in pista fra una settimana esatta, di fronte al pubblico del Golden Gala giovedì 2 giugno a Roma. “Avevo tanta voglia di gareggiare – racconta la Caravelli, allenata da Roberto Frinolli e Daniel Buttari – e sinceramente dopo i riscontri sui 400 piani oggi ci speravo proprio in un risultato del genere. E’ ovvio che ci sono ancora dei dettagli da mettere a punto, ma in fondo questa era solo la quinta gara della mia nuova carriera da quattrocentista ad ostacoli! L’esordio l’avevo fatto proprio su questa pista dieci mesi fa e mi ha fatto piacere tornarci con questo tempo. Adesso mi attende il Golden Gala e non vedo l’ora di esserci!”
Da Orvieto arriva anche la notizia dell’atteso rientro sul giro di pista con barriere, dopo quattro anni di assenza, di Josè Bencosme. Oggi il portacolori delle Fiamme Gialle vince di misura una gara combattuta, dove in quattro chiudono al di sotto dello standard per i Campionati Europei di Amsterdam (51.00). Alle sue spalle c’è infatti Mario Lambrughi (Atletica Riccardi) che in 50.55 avvicina il PB, seguito da Eusebio Haliti (50.73, Esercito) e Leonardo Capotosti (50.86, Fiamme Gialle). Era dal 9 settembre 2012, al meeting di Rieti, che Bencosme non correva i 400 ostacoli.
Nell’occasione fece segnare 50.04, ma in quella stagione aveva già ottenuto il primato personale di 49.33 ai Campionati Italiani di Bressanone, guadagnandosi il biglietto per i Giochi Olimpici di Londra dove giunse in semifinale. Poi la lunga assenza dalle piste, costellata di infortuni e operazioni. José Reynaldo Bencosme de Leon, questo il nome completo del 23enne, è nato a La Vega (Rep. Dominicana) e arrivato in Italia nel 2004 con la mamma, precisamente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo). Ex calciatore, ha migliorato il limite nazionale dei 400 ostacoli sia come allievo che come junior, mettendosi al collo il bronzo nei Mondiali under 18 di Bressanone e agli Europei under 20. Attualmente è seguito dal campione mondiale Fabrizio Mori. “Mentre ero sui blocchi e aspettavo lo sparo – racconta Bencosme – era come se avessi qualcosa che mi scalpitava dentro. Dopo tutto questo tempo non poteva essere diversamente. Oggi ho cercato di concentrarmi soprattutto sulla ritmica controllando nei primi tre quarti di gara. Poi negli ultimi cento metri ho cambiato passo e sono contento di aver chiuso in spinta. Sarebbe stato inutile strafare, ma le sensazioni sono molto buone. Ci vediamo al Silver Gala a Roma (1° giugno)”.
Arriva molto vicina allo standard per Rio anche Benedicta Chigbolu (Esercito), che oggi disegna un giro di pista da 52.37 (secondo crono in carriera dopo il 51.67 del PB di La Chaux-de-Fonds 2015), lasciandosi alle spalle Elena Bonfanti (Lecco Colombo Costruzioni) oggi a 53.16 e Raffaella Lukudo (Esercito) a 53.17. Secondo risultato della carriera anche per Dariya Derkach (Aeronautica), che confeziona un salto triplo da 13,88 con una bava di vento contrario da 0.4. Il primato personale è solo 4 centimetri più in là (lo standard per Amsterdam – 13,95 – a 7 cm).
Nel salto in lungo si fa notare poi Stefano Tremigliozzi. Il beneventano dell’Aeronautica, campione italiano indoor, atterra a 7,91 (+0.7) con il suo terzo tentativo. Sui 5000 metri, dietro all’ugandese Jacob Kiplimo (Atl.
Prato/13:24.40), chiude con 13:42.31 al secondo posto l’azzurro Stefano La Rosa(Carabinieri), preselezionato per la maratona dei Giochi Olimpici.
Uno squillo arriva anche dalla pedana dell’asta: Francesco Lama, 19enne dell’Atletica Imola Sacmi Avis, confeziona una delle sorprese di giornata arrampicandosi fino a 5,40 nell’asta. Una misura (oggi superata alla prima prova, come anche 5,30) che lo catapulta al secondo posto delle liste italiane junior di sempre, alla pari con Maurilio Mariani e Claudio Stecchi, prima di attaccare a quota 5,50 il record di Andrea Giannini. Il romagnolo è uno specialista delle prove multiple, disciplina di cui è stato campione italiano da allievo, vestendo anche l’azzurro nel lungo nell’EYOF di Utrecht 2013.
I 100 metri sono vinti da Jacques Riparelli(Aeronautica) in 10.44 (+1.1) davanti a Lorenzo Bilotti (Imola Sacmi Avis, 10.59), mentre gli 800 vedono imporsi il 23enne Tricolore indoor Joao Bussotti (Esercito) che in 1:47.55 ottiene il personal best e lo standard per gli Europei. Dietro di lui si piazzano il coetaneo Gabriele Bizzotto (1:47.81, CUS Parma), Marco Pettenazzo(1:48.39, Atletica Città Di Padova) e Lorenzo Pilati (1:48.60, Valli Di Non E Sole). Irene Siragusa (Esercito) si conferma a 23.49 (+0.6) nei 200 dopo un 11.58 (+1.0) sui 100. Crono di 47.11 per Michele Tricca (Fiamme Gialle) sui 400, nella pedana dell’alto sale a 2,25 il sammarinese Eugenio Rossi (Biotekna Marcon).
(Leonardo Bordoni e Fabio Pantalla)
Tutti i risultati della 7a edizione del Memorial “Luca Coscioni”
Fotogallery
Commenti
Powered by Facebook Comments