La notizia, nel momento in cui si scrive, è finalmente ufficiale. Il comunicato 156 della LND – Comitato Regionale Umbria prevede lo slittamento dell’ultima giornata dei campionati A1 e A2 Giovanissimi e Allievi, per dar modo alle rispettive rappresentative regionali di recarsi in Sardegna a disputare un torneo. L’ultima giornata di campionato non sarà quindi il 24 aprile, come da calendario, ma il primo maggio.
Le società sportive storcono un po’ il naso. Il vice presidente del Santa Sabina ha addirittura inviato alle testate sportive una lettera aperta di dissenso.
Notoriamente maggio è il mese in cui le società organizzano i loro tornei giovanili. Anche per il “nostro” 23° Torneo Mario Frustalupi l’inizio è previsto proprio per il primo del mese. E allora che si fa? Non si parte? Massimo Porcari, segretario amministrativo dell’Orvietana Calcio, organizzatrice della kermesse, rassicura: “E’ una decisione, questa del CRU, che inevitabilmente reca qualche disagio. Tuttavia, sembra che sia possibile fermare solo il campionato di quelle squadre che hanno ragazzi nelle rispettive rappresentative. Le altre potrebbero giocare regolarmente.” E la regola della contemporaneità? Del resto, parliamo dell’ultima giornata… “Sì – conferma Porcari – la regola della contemporaneità verrebbe meno.”
Salvatore Avola, consigliere regionale, difende, d’altro canto, la posizione assunta dal CRU: “E’ una decisione dettata dal buon senso. Normalmente, nelle rappresentative vengono convocati i pezzi pregiati delle squadre. Permettere comunque la disputa dei campionati, avrebbe significato mandare a giocare diverse squadre indebolite nel loro organico. Non ho letto la lettera aperta del vice Presidente del Santa Sabina, ma, a questo proposito, mi viene da fare una riflessione. Se il Comitato Regionale non avesse fermato i campionati e avesse consentito la disputa delle partite con le assenze dovute alle convocazioni in rappresentativa, ci sarebbero state le lamentele di quelle squadre che hanno giocatori impegnati in Sardegna.”
Insomma, è senz’altro difficile il mestiere di colui che deve prendere le decisioni: lo stop scontenta qualcuno; se si fosse permesso di giocare, lo scontento sarebbe stato qualcun altro. Io la butto là: e se invece di far slittare il campionato, i vari Comitati Regionali si fossero accordati per far slittare il Torneo in Sardegna? Forse, lo scontento di turno non ci sarebbe stato. No, qui in Umbria, no. Ok, ma altrove?
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