Nel quinto appuntamento di questa rubrica incontriamo Damiano Paloni, un punto di riferimento nella formazione delle giovani leve dell’Orvieto Basket.
Come vedi il nuovo ciclo Orvieto Basket?
Interessante. Far parte di qualcosa che si sta ricostruendo dà una bella energia. Insieme agli altri istruttori, cerchiamo di porre le basi per il futuro, cercando di formare coloro che un giorno, magari, arriveranno a rappresentare Orvieto nella Prima squadra.
Cosa significa per te Minibasket?
Premetto che il minibasket mi dà la fortuna di stare in mezzo alle persone migliori al mondo, i bambini. Il minibasket per me è un gioco, non ancora uno sport, attraverso il quale il bambino può crescere divertendosi.
Lorenzo ed io, come tutti gli altri istruttori, facciamo un lavoro molto delicato: dobbiamo mettere il seme della passione per questa disciplina che, col tempo, speriamo possa diventare una pianta rigogliosa. Il successo del nostro lavoro non si misura con le vittorie e le sconfitte ma dal numero di sorrisi stampato sui visi dei bambini quando arrivano o escono dalla palestra.
Hai qualche ricordo particolare delle attività giovanili della nostra società?
Proprio di recente ho preso parte coi ragazzi dell’Under 14 e 15 ad un gemellaggio con la società Pallacanestro Reggiana, la cui prima squadra partecipa al primo campionato nazionale.
Nella mia carriera da giocatore non ho avuto la fortuna di prendere parte a questi eventi ma, parlando con chi li ha vissuti, sono stato sorpreso da come, dopo tanti anni, ricordassero la loro esperienza.
Anche se questa attività mi vede coinvolto in queste vesti da pochi anni, dopo i tanti trascorsi come “giocatore”, il ricordo più bello è il vedere come ogni giorno crescono i ragazzi del nostro settore e condividere con loro la stessa passione.
Cosa può dare la Pallacanestro ad un ragazzo lungo tutto il suo percorso di crescita?
Per prima cosa è uno sport di squadra, perciò, stando insieme molte ore alla settimana, dà la possibilità al ragazzino di fare amicizie che poi dureranno per la vita.
La pallacanestro è un gioco complicato con tante regole da seguire e da rispettare. Proprio queste “difficoltà” portano il ragazzino a dover risolvere nel più breve tempo possibile le varie problematiche che gli si pongono. Credo che questo sport sia un valido strumento, dove prevale la fase ludica, attraverso il quale il ragazzino può crescere da un punto di vista motorio, relazionale e mentale.
Praticando uno sport il ragazzo avrà sempre una marcia in più rispetto agli altri, perché il campo non regala nulla. Quello che si ottiene è frutto di sudore, fatica e dedizione.
Hai un messaggio da inviare a tutti i ragazzi che praticano questo meraviglioso sport nella nostra città e a tutti quelli che vorrebbero iniziare?
A tutti i ragazzi che praticano questo sport riporto le parole del grande Larry Bird: “Un vincente è qualcuno che riconosce il suo talento naturale, lavora sui suoi limiti per tramutarli in abilità, e usa queste abilità per realizzare i suoi obiettivi.”
A chi vorrebbe iniziare, lo invito in palestra con le parole di un altro grande ex di questo gioco: “Il basket è l’unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra.”
Se non si fosse capito sono un tifoso dei Celtics.
#iotifoOrvieto …e Boston. Forza Arrapaho!
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