Per il terzo appuntamento con la nostra rubrica sul sociale, abbiamo intervistato il giovane Playmaker Simone Trinchitelli. Il nostro “Trinki” ci ha parlato dell’organizzazione tra studio e Basket e della dedizione che mette al servizio del settore giovanile Bianco-Rosso.
Come stai vivendo questa stagione?
Sicuramente è una stagione un po’ diversa da altre visto che è un campionato di transizione. Però è un campionato importante dove noi più giovani possiamo crescere facendo esperienza senza avere grandi pressioni e facendo minuti importanti.
Come ti trovi ad abbinare studio e Basket?
Non è facile, però è un sacrificio che ho scelto di fare, perché portare avanti gli studi è molto importante. Allo stesso tempo non posso fare a meno di giocare a Basket che è lo sport che amo fin da bambino.
Credi che lo studio sia un valore aggiunto per un atleta?
Credo che lo studio sia importantissimo per un atleta perché oltre a favorire sbocchi nel mondo del lavoro, arricchisce soprattutto la propria cultura personale. Al giorno d’oggi, poi, senza un titolo di studio è molto difficile pensare di far carriera solo nello sport.
Cosa ti spinge ad impegnarti anche nel settore giovanile?
Sono molto contento di lavorare come preparatore fisico con i ragazzi più piccoli. In primis perché è quello per cui studio quindi è molto stimolante, poi, vedere i ragazzi lavorare in palestra ed impegnarsi duramente ad ogni allenamento è una soddisfazione per me e per loro. Tutto questo significa che si sta facendo un buon lavoro e chi sta percorrendo la strada giusta.
Quali sono i valori che intendi trasmettere ai piccoli atleti che si avvicinano alla pallacanestro?
Ai ragazzi cerco di trasmettere valori come l’impegno, la dedizione e il sacrificio. Essi sono il presupposto per togliersi grandi soddisfazioni nel Basket e nella vita, quindi spero che crescano non solo a livello cestistico ma, soprattutto, dal punto di vista personale.
Commenti
Powered by Facebook Comments