di Gabriele Pace
Pareggio senza gloria: ospiti subito avanti con Pontani, ma un calcio piazzato di Delli Poggi rimette tutto in equilibrio.
Orvietani che rallentano la corsa al podio, ternani ancora ai margini della zona play-out
FEDERICO MOSCONI: Mariani, Paradiso, Cioccolo, Stella, Cavalloro, Passeri (51’ st, Uffredduzzi), Baffo, Chioccia, Delli Poggi (72’ st, Ragno), Serranti (51’ st, Sciulli), Nevi.
Allenatore: Pelucchi.
ROBUR CERVINO: Federici, Cartoni (81’ st, Marcelli), Menichetti, Bartoli, Violati, Zara (81’ st., Petrelli), Amerini, Fiorini, Pontani, Ricci (87’ st, Scatena), Lori.
Allenatore: Corradetti.
MARCATORI: Pontani (RC), 6’ pt; Delli Poggi (FM), 39’ pt.
AMMONITI: Fiorini, Zara (RC); Chioccia, Sciulli (FM).
CORNER: 2-0 Federico Mosconi.
RECUPERO: 4’ st.
SFERRACAVALLO DI ORVIETO – “The time to hesitate is through […], come on baby, light my fire”; il tempo di esitare è finito, è ora di accendere i propri desideri, cantavano i Doors nel lontano 1967.
Sfortunatamente per i contendenti odierni, la spregiudicata saggezza della celeberrima perla di Jim Morrison & co. si perde inascoltata, nel rigido grigiore pomeridiano che attanaglia il comunale ai piedi della rupe di Orvieto.
Eppure, sia Federico Mosconi che Robur Cervino avrebbero tutto l’interesse a giocarsela forte, sulle note dello “psychedelic rock” del tutto o niente: la prima per dimenticare Alviano e continuare a stupire nei quartieri nobili di classifica, la seconda per lasciarsi alle spalle le ambasce di una classifica deficitaria e dare continuità alla vittoria di Allerona.
Alla fine, l’intensità del ritmo in campo sarà più simile alla bonaria atmosfera sanremese che agli eccessi iperbolici di Woodstock.
Gli estemporanei assoli tecnici dei vari Delli Poggi, Ricci, Sciulli, Pontani e Nevi, tuttavia, permetteranno quantomeno di gustarsi qualche brivido squisitamente pop.
La cronaca.
La Federico Mosconi, orfana degli squalificati Alessandro Sciulli e Frunza, si presenta inguainata nel classico 4-4-2 “made in Pelucchi”, con Paradiso e Baffo deputati a sostituire i condannati del giudice sportivo e Serranti inizialmente preferito a Luigi Sciulli.
Dal canto suo, invece, Corradetti appresta una autentica palude dalla mediana in giù, costruendo un foltissimo 4-5-1 che trova in Ricci il “falso nueve” incaricato di aprire gli spazi, per le incursioni dei centrocampisti.
Appena il tempo di accomodarsi in tribuna e gli ospiti passano al primo affondo.
Sugli sviluppi di una rimessa in gioco lungo l’out destro della propria metà campo di attacco, Fiorini elude in bello stile Cavalloro e Stella per poi calibrare un cross preciso e teso nel cuore dell’area di rigore.
Pontani si avventa con la fame del goleador rapace, brucia Paradiso nell’anticipo e infilza Mariani.
0-1 Robur, dopo appena sei minuti.
L’improvviso vantaggio sortisce l’effetto dell’idrolitina sulle trame di gioco dei ragazzi di Corradetti; ma è un fuoco fatuo, che si esaurisce nel breve volgere di pochi minuti, lasciando spazio al contenimento duro e puro.
Di fronte ad un tale arroccamento, i rossoblù di casa si adeguano, mettono da parte ogni barlume di tattica e partono alla ricerca del pareggio.
Al 24’, Nevi lavora un buon pallone lungo l’out di sinistra della propria metà campo d’attacco, supera caparbiamente la marcatura di Cartoni e sciabola in area.
Passeri raccoglie l’invito e, facendo valere tutta la propria prestanza fisica a danno di Violati, colpisce di testa ma il suo lob bacia soltanto la parte alta della traversa.
Al 30’, l’occasione migliore del match.
Delli Poggi, direttamente da calcio di punizione sul lato corto sinistro dell’area di rigore ospite, pesca chirurgicamente l’inserimento di Nevi, dimenticato dalla allegra retroguardia ternana.
L’attaccante locale colpisce a botta sicura da zero metri, ma Federici è più prodigioso di un Dio nel respingere di piede.
La ribattuta ricade sui piedi di Chioccia all’altezza degli undici metri di rigore, ma la corsa del suo destro vincente viene deviata quel tanto che basta per infrangersi ancora sulla traversa.
Nove minuti più tardi, gli uomini di Pelucchi dapprima recriminano per un atterramento sospetto in area di Nevi, ma poi danno corpo alle proprie velleità di rimonta.
Replay del calcio di punizione precedente, ma questa volta Delli Poggi decide di mettersi in proprio, lucidando il sinistro delle grandi occasioni.
Palla in buca d’angolo alla destra di Federici, forse coperto nella visuale dalla selva di gambe di fronte a sé, e vantaggio annullato.
1-1 Federico Mosconi.
La reazione ospite è tutta in una conclusione di Ricci, magistralmente imbeccato da Amerini, che si perde sull’esterno della rete.
Alla ripresa dall’intervallo di metà gara, i capricci meteorologici raffreddano ancor più gli animi non certo bollenti dei ventidue in campo, ma i cambi operati dai due allenatori non portano rilevanti benefici in termini di vitalità atletico-agonistica.
Così, occorre aspettare il 72’ per assistere alla prima occasione della seconda frazione.
Cartoni e Ricci orchestrano una combinazione centrale in velocità che manda in tilt la difesa locale, liberando al tiro Lori a tu per tu con Mariani.
L’estremo difensore di casa si guadagna la giornata, chiudendo la saracinesca sul primo palo.
Otto minuti ancora e pure la Federico Mosconi torna a farsi viva in avanti.
Luigi Sciulli ruba palla a centrocampo e si invola indisturbato lungo la fascia sinistra della Robur, calibrando un assist irresistibile per l’accorrente Nevi.
Il numero 9 ospitante trova il tempo giusto per battere a rete, ma la sua girata di testa si perde sul fondo.
La Robur Cervino potrebbe controbattere all’85’, ma Lori sparacchia alto il lasciapassare per il gol fornitogli, ancora una volta, dalla sapienza di Amerini.
È l’ultimo sussulto di una partita dignitosa, ma non certo spumeggiante.
La Federico Mosconi manca il ritorno alla vittoria, ma non abbandona le speranze di un piazzamento di prestigio che avrebbe dell’incredibile.
Alzi la mano chi, l’estate scorsa, avrebbe scommesso un euro sulla salvezza della matricola orvietana: figurarsi sul fatto che tale obiettivo sarebbe stato già virtualmente centrato a fine febbraio.
La Robur Cervino, invece, mette un altro mattoncino nella ricerca della propria tranquillità, in questa stagione così travagliata: costruita in vista di ben altri obbiettivi, le sopravvenute turbolenze societarie hanno precipitato la compagine ternana all’ingrata lotta per la sopravvivenza.
Per scoprire chi saprà sublimare meglio i propri limiti, non resta che continuare a credere nei propri obbiettivi.
E allora, “come on Baby, light My Fire”!.
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