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Orvieto Basket. Social High-Five #1. Lorenzo Negrotti

Vista la nuova “mission” societaria basata sulla crescita umana dei ragazzi del settore giovanile, parallelamente ad una crescita sportiva, siamo convinti che 5 rapide domande ai membri della prima squadra, possano dare risalto a questa utopia e consolidare ancor di più il ruolo della società Orvieto Basket come nuovo volano per una crescita dei giovani orvietani sana e caratterizzata dai giusti principi morali.
Oggi a rispondere alle domande sarà uno dei migliori atleti che Orvieto abbia mai visto: Lorenzo Negrotti.
Lorenzo non è solo uno dei beniamini del pubblico orvietano, ma è uno degli istruttori Minibasket più amati dai piccoli cestisti nostrani. La crescita umana, è una delle prerogative della nostra scuola Basket e la guardia bianco-rossa è un esempio costante di amore per la maglia, per la propria città e per la comunità cestistica di cui da anni fa parte con gioia e dedizione.
Come ti trovi in questa stagione?

E’ un campionato di transizione, con tutti i pregi e i difetti del caso. E però bellissimo vedere l’entusiasmo, la voglia di ripartire e creare qualcosa di nuovo.

Cosa pensi della squadra e di questa nuova gestione societaria?

Tra i “vecchietti” della squadra c’è gran parte della storia recente del basket orvietano, delle mille battaglie tra giovanili, c2 e c1, che cerca di “guidare” nelle loro possibilità i più giovani e gli under. La nuova gestione ha sicuramente le idee chiare, quella di dare ancor di più gli strumenti ai ragazzi per avvicinarsi e crescere come atleti e come uomini con la pallacanestro e magari un giorno, perché no, fare parte della prima squadra.

Cosa significa per te “Orvieto Basket”?

Orvieto Basket per me significa famiglia. La famiglia dove ho iniziato i primi palleggi, dove ho conosciuto persone e amici, dove ho fatto esperienze irripetibili.

Avendo terminato con successo il tuo percorso universitario, secondo te abbinare sport e studio come può arricchire umanamente un giovane ragazzo orvietano?

Lo studio credo che permetta di ampliare gli orizzonti non solo in ambito lavorativo, ma credo sia anche un’occasione ed un esperienza ulteriore di crescita personale nella vita, anche se a volte abbinarlo allo sport non è così facile. Con il capitano ed Ingegner Picciaia ricordo viaggi interminabili Porano-Perugia.

Cosa ti spinge ad impegnarti così tanto nel MiniBasket e quali sono i tuoi obbiettivi come istruttore?

Uno dei ricordi più belli che ho è sicuramente quello del Mini Basket. Si aspettava il Martedì e il Venerdì pomeriggio con gli amici con ansia, per poi scorrazzare nelle palestre. Le motivazioni sono tante, ma vedere quella luce negli occhi di un bambino quando ha una palla a spicchi tra le mani, forse le batte tutte. Gli obbiettivi, oltre a dare la possibilità di crescere ovviamente dal punto di vista motorio, sono quelli di creare un ambiente sano dove GIOCARE, dove poter imparare ogni giorno, dove c’è il rispetto delle regole e dell’avversario, il tutto con una palla arancione in mano. Tutte cose che ci sono state insegnate da persone speciali. Io e Damiano Paloni ce la mettiamo tutta!

Ringraziamo Lorenzo per la disponibilità, con la speranza che sempre più giovani possano capire l’importanza di una crescita umana, parallela a quella sportiva. Tutto questo è l’Orvieto Basket!

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