È tornato il sereno sopra al palazzetto Alessio Papini di Ciconia, quartier generale della Zambelli Orvieto che ha iniziato il nuovo anno in maniera scoppiettante ma poi ha conosciuto un passaggio a vuoto.
Il terzo successo stagionale ha consentito di rimanere nella scia delle migliori ed i tre punti incassati nell’ultimo sabato a Rieti hanno permesso anche di avvicinare la zona play-off della serie B1 femminile.
Buone notizie tecniche dal campo, ma anche sotto il profilo psicologico, le biancoverdi si sono sbloccate dopo due stop consecutivi ed hanno trovato all’interno del proprio organico le risorse per centrare l’obiettivo.
È la centrale Martina Tiberi a fare l’analisi del momento: «Che dire, la gara di sabato sicuramente è soddisfacente se si guardano i tre punti presi, ma focalizzandosi sulla prestazione tecnica probabilmente ci sono dei rimpianti e si capisce che c’è ancora molto lavoro da fare. Questo campionato è molto equilibrato ed ogni partita è una storia a sé, a mio parere, per quello che ho visto finora, non c’è una squadra di spicco e la classifica sarà sempre momentanea ed altalenante».
Sposta l’attenzione sulla squadra della Rupe la giocatrice ventitreenne, al primo anno di militanza con la nuova maglia, con le nuove compagne con cui dimostra di aver già legato e con una società che vuole fare bene.
«Per quanto riguarda la nostra squadra ritengo che abbia un potenziale enorme che, se espresso nella sua totalità e con costanza, può farci togliere grandissime soddisfazioni. Ovviamente, come ho già detto, c’è ancora tanto da lavorare e da migliorare, lo dimostrano i nostri black-out durante le gare».
Si avvicina il sesto appuntamento di campionato, quello rappresentato dalla seconda trasferta consecutiva che porterà domenica ad affrontare una rivale che precede le orvietane in classifica.
«La prossima partita sarà a Bologna, un’ottima squadra che viene dalla vittoria esterna colta a Todi ed una dura trasferta, forse la più lunga, sarà solo l’ennesima occasione per dimostrare quanto valiamo. Personalmente posso dire di essere stata inserita in un gruppo di alto livello e di avere molti stimoli per far bene».
(foto Filiberto Mariani)
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