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Il dg Porcari fa il bilancio: “Orvietana messa meglio di 12 mesi fa”

Il dg, che ancora non ha deciso se restare o meno sotto la Rupe, ripercorre l’annata appena conclusa.

Matteo Porcari, direttore generale dell’Orvietana, stila il bilancio all’indomani della sconfitta nella finale playoff del girone B di Promozione che ha sancito la fine dell’annata 2013/2014:

“La stagione si è chiusa con un terzo posto, una semifinale di coppa e una finale playoff, considerato che questo era l’anno zero dopo due retrocessioni, penso si possa parlare di un’annata positiva. L’obiettivo iniziale, come è stato sempre detto, era di rimettere in piedi tutto, di migliorare da un punto di vista strutturale la società e per quanto riguarda la prima squadra di fare un campionato non anonimo. Magari si poteva anche risparmiare molto di più senza rischiare certo di finire in fondo alla graduatoria, ma dopo due retrocessioni l’Orvietana non poteva non essere tra le prime della classifica”.

Non credi però che iniziare la stagione prendendo un allenatore come Scarfone e un attaccante come Papatolo abbia fatto pensare a molti che l’Orvietana avrebbe voluto vincerlo questo campionato?

“Noi volevamo la certezza di fare bene, non di vincere il campionato. L’obiettivo era entrare tra le prime cinque e di non deludere di nuovo i nostri tifosi con un’altra stagione di sofferenza. Quello che pensavamo era che potevamo permetterci di non arrivare primi, ma non di arrivare decimi. Quelle scelte ci sembrarono consone a questo reale obiettivo. Poi Papatolo e Scarfone sono stati allontanati per ragioni molto diverse. Inoltre a dicembre si era già capito che i playoff non avrebbero avuto grosso valore, ma questo non è dipeso dall’Orvietana, ma da quanto accaduto in serie D. Forse se ci fossero state maggiori possibilità di salire in Eccellenza si sarebbe potuto affrontare la seconda parte di stagione in maniera differente. Invece, viste le umbre in difficoltà in D e una capolista che non perdeva mai, si è scelto di non puntare a vincere a tutti i costi un campionato nel quale l’obiettivo prima descritto era di fatto già stato ottenuto, e la conferma di questa nostra scelta è che non ci siamo messi a cercare un sostituto in attacco, dopo aver rinunciato a Papatolo”.

Oltre ai numeri e ai risultati, qual è lo stato di salute dell’Orvietana oggi rispetto a un anno fa?

“La società sta meglio, un anno fa ci stava sconforto tra i dirigenti per la seconda retrocessione e non è stato facile ripartire. Se andiamo oltre i risultati, c’è da sottolineare che in questa stagione hanno giocato quasi tutti calciatori di Orvieto e comprensorio, solo 3 o 4 innesti da fuori. Abbiamo invertito una tendenza e valorizzato i nostri giovani, classe 95, 96 e anche 97, tanto che qualcuno ha anche richieste di mercato. La gran parte delle squadre sta impazzendo per trovare chissà dove i fuoriquota per la prossima stagione, l’Orvietana ne ha in abbondanza e, per il campionato di competenza, assolutamente di valore. E’ un punto di partenza non da poco. Per cui, se i vari ragazzi delle nostre zone, penso ai vari Serrani, Antichi, Pimponi tanto per fare degli esempi, vorranno restare, il prossimo anno ci saranno da fare solo pochi ritocchi per avere sempre una squadra competitiva”.

E per Matteo Porcari che esperienza è stata?

“Io sono stato bene, ovvio che non era facile tornare a casa dopo due retrocessioni di fila, c’era tutto da perdere e poco da guadagnare, se facevi bene era quasi scontato in Promozione, mentre già un terzo posto a qualcuno sembra una tragedia. Intanto i 54 punti che abbiamo realizzato sarebbero in passato valsi la vittoria del campionato in questo girone e anzi sono 2 punti in più della quota ottenuta dal Ventinella che ha vinto l’altro raggruppamento. A me ha fatto piacere tornare a collaborare con Biagioli, poi come in tutte le cose ci sono stati aspetti che sono andati bene e altri meno, cose che rifarei e altre no. Ma tutto rientra nella normalità del calcio, non è stata una stagione strana o fuori dalla norma, tutt’altro”.

La prossima stagione sarai sempre a Orvieto?

“Sapete che sono molto legato a Gianni Moneti, se lui resta a San Benedetto ho già detto più volte che lo seguirò, un’altra situazione pure potrebbe verificarsi e la devo ancora valutare, altrimenti sarò ugualmente felice di rimanere a Orvieto. Ma è presto per dirlo, bisognerà attendere almeno la metà di giugno. Intanto voglio ringraziare tutti, anche i collaboratori come Massimo Pace e Elio Pietrangeli che magari sono meno nominati, ma che contribuiscono quotidianamente con il loro impegno. Al presidente Biagioli poi va un grosso ringraziamento, è encomiabile, se non ci fosse lui l’Orvietana sarebbe già finita. Anzi l’Orvietana è Biagioli, un presidente che malgrado le difficoltà riesce sempre a ripartire con entusiasmo e trovare il modo di mandare avanti una società ultracentenaria che non è rappresentata solo dalla prima squadra, ma anche dai tanti ragazzi del settore giovanile”.

Anche il presidente Roberto Biagioli ha fatto sapere che il bilancio stagionale è a suo giudizio positivo, che la società è messa meglio di 12 mesi fa e che, dopo le elezioni amministrative, riunirà tutti i soci per capire chi ha voglia di proseguire e chi no, verificherà se ci saranno nuovi ingressi in società e forze fresche da inserire, farà le sue valutazioni e ricomincerà a programmare la nuova stagione, quando magari non ci saranno così tante retrocessioni dalla Serie D e il campionato di Promozione potrà regalare gioie non solo alla prima in classifica.

 

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