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Uisp Nuoto, propaganda Fin. 23 febbraio 2014, emozioni dal piano vasca…

Che alzataccia anche domenica mattina, oltre agli altri giorni della settimana! Ma poi arrivi in piscina e cominciano ad arrivare Loro ed il peso dell’alzataccia diventa “piuma”. C’è chi è agitato, chi non vede l’ora di entrare in acqua e gareggiare, chi sogna di prendere una medaglia, chi è convinto che la medaglia non la prenderà; c è chi ha paura e dopo mezz’ora ha finito le unghie e a volte anche parte delle dita, c’è anche chi in quel momento non vorrebbe essere lì, e c’è anche chi non c’è e forse sono i protagonisti (ovviamente in negativo), perchè sono quelli che fanno capire a chi, da lì a poco, si confronterà con altri piccoli atleti, con la consapevolezza che comunque vada a finire loro sono presenti, loro ci hanno provato e se si sono anche divertiti, la prossima volta saranno ancora lì.

Ed il divertimento non deve essere solo quello di vincere, perché uno solo vince, uno arriva secondo, uno arriva terzo; gli altri si possono divertire migliorando una posizione, migliorando il tempo, o anche solo rendendosi conto che per finire la vasca la volta precedente hanno sudato “sette camicie”, questa volta soltanto “quattro”, …… che progresso! Si parte per la sfilata con i piccolini, apre la fila Flavio chiude Costantino: in mezzo a loro Charlotte Bianca, Sofia, Nicholas, Gabriel, Giovanni, Ludovico Maria, Tommaso, Nicholas e Nicolas Michael. Complicato spiegare ad un bambino di otto anni che deve chiudere la fila, per lui significa essere ultimo, dietro a tutti, ultimo a prendere la medaglietta di partecipazione; invece lui è ultimo perchè deve controllare i compagni, fare in modo che nessuno rimanga indietro, che tutti procedono in maniera corretta dietro a chi guida la fila, insomma un compito importante che se svolto bene vale già una medaglia.

Qualche medaglia per la gara vera e propria, sui 25 o 50 Stile libero e sui 25 delfino sono state prese e chi le ha prese lo sa; anche chi non l’ha presa lo sa, la cosa importante è che gli uni proseguano a impegnarsi per migliorare se stessi e non per la medaglia a tutti i costi, e gli altri ……..per lo stesso motivo. Bello il gruppo, la squadretta, tutti insieme con il momento TOP, la staffettina con i due veterani e le due piccoline, che ovviamente hanno dovuto gareggiare con i più grandi per regolamento, alternativa: non fare la staffetta. Non sia mai, ci si prova sempre e comunque, è un’esperienza per le piccoline che gareggiano con i più grandi e per i grandi che si prendono cura delle piccoline. Un’altra medaglia virtuale all’esperienza fatta che ha più valore di quella d’oro.

Poi arrivano i “vecchi”, forse più agitati dei “giovani”, l’esperienza è poca anche per loro, ma quello che colpisce di più è l’agitazione dei genitori; nei dieci secondi passati con loro sono riusciti a mettere ansia anche agli istruttori. Per loro la sfilata è alla fine, quindi via subito in acqua; subito, si fa per dire: l’inizio era programmato per le undici e abbiamo un pochino sforato, ma può capitare. Si parte con Beatrice, Melissa, Gaia, Giorgio, Matteo, Andrea, Leonardo, Marco e poi il gruppo di Grotte di Castro che ormai da qualche anno, sotto la guida di Antonello prima e Chiara adesso, gareggiano con Orvieto, affiatati anche se si prendono un pochinino in giro, formato da Fabrizio, Jacopo, Lia, Diletta, Emanuele, Sofia, Federico ed Elena Sofia (la risata più svelta del West… ragazzi quanto ha riso). Tutti bravissimi anche loro, quasi tutti a podio, ma tutti che hanno dato il massimo di quello che avevano. Però il momento veramente emozionante è stato un piccolo “infortunio” capitato nella gara individuale: un crampetto, una contratturina….boh!

Forse la delusione della perdita degli occhialetti, della fermata durante la gara, fatto sta che è arrivato il medico ma non ha riscontrato nulla di grave. Domanda: te la senti di fare la staffetta? Risposta: Siiiiiiiii! Miracolosamente, nel giro di 10-15 minuti erano spariti tutti i dolori che prima avevano fatto scendere un mare di lacrime, e toh! sono arrivati primi. Ma prima di quel primo posto c’è di tutto, c’è la determinazione e tanto altro, la medaglia è solo il culmine, la famosa ciliegina che rispetto a tutto il resto ha il valore minore. Ovviamente anche le staffette dei grandi sono andate bene. E che dire della Mamma/Istruttore Consuelo, chioccia con i piccolini e controllore dei più grandi, nonché Cristina, che si è inventata la favola del miele e della pappa reale, al posto delle barrette integratori, ma anche quello che fa bene è da consumare con attenzione perché il mal di pancia è sempre in agguato se uno esagera…………. e non solo nel mangiare. Un po’ in difficoltà con le staffette, ma la prossima volta non sarà così. Esperienza insegna. Brave! Complimenti a tutti, anche i genitori sono sembrati composti; si è sentito qualche urlo di esultanza un po’ più esagerato, ma lo possiamo concedere, a volte scappa, e poi non è detto che erano i genitori dei nostri bambini.

Infine il compenso più elevato: il ringraziamento del genitore. Ovviamente dietro a tutto ciò c’è tanto altro: commozione, emozione, divertimento, delusione, consolazione, insegnamento, voglia di imparare, dispiaceri, agonismo, esaltazione (fortunatamente pochissima almeno in questo frangente), educazione, controllo, preparazione, impegno, esperienza, vita, tutto in una domenica mattina …… e non solo. Caspita, valeva proprio la pena fare l’alzataccia.

Uisp Nuoto Orvieto:Gara propaganda Fin del 23 febbraio 2014..
Emozioni dal piano vasca…

 

Che alzataccia anche domenica mattina, oltre agli altri giorni della settimana! Ma poi arrivi in piscina e cominciano ad arrivare Loro ed il peso dell’alzataccia diventa “piuma”.C’è

chi è agitato, chi non vede l’ora di entrare in acqua e gareggiare, chi sogna di prendere una

medaglia, chi è convinto che la medaglia non la prenderà; c è chi ha paura e dopo mezz’ora ha finito le unghie e a volte anche parte delle dita, c’è anche chi in quel momento non vorrebbe essere lì, e  c’è anche chi non c’è e forse sono i protagonisti (ovviamente in negativo), perchè sono quelli che fanno capire a chi, da lì a poco, si confronterà con altri piccoli atleti, con la consapevolezza che comunque vada a finire loro sono presenti, loro ci hanno provato e se si sono anche divertiti, la prossima volta saranno ancora lì.

Ed il divertimento non deve essere solo quello di vincere, perché uno solo vince, uno arriva

secondo, uno arriva terzo; gli altri si possono divertire migliorando una posizione, migliorando il

tempo, o anche solo rendendosi conto che per finire la vasca la volta precedente hanno sudato

“sette camicie”, questa volta soltanto “quattro”, …… che progresso!

Si parte per la sfilata con i piccolini, apre la fila Flavio chiude Costantino: in mezzo a loro Charlotte

Bianca, Sofia, Nicholas, Gabriel, Giovanni, Ludovico Maria, Tommaso, Nicholas e Nicolas Michael.

Complicato spiegare ad un bambino di otto anni che deve chiudere la fila, per lui significa essere

ultimo, dietro a tutti, ultimo a prendere la medaglietta di partecipazione; invece Lui è ultimo perchè

deve controllare i compagni, fare in modo che nessuno rimanga indietro, che tutti procedono in

maniera corretta dietro a chi guida la fila, insomma un compito importante che se svolto bene vale

già una medaglia.

Qualche medaglia per la gara vera e propria, sui 25 o 50 Stile libero e sui 25 delfino sono state

prese e chi le ha prese lo sa; anche chi non l’ha presa lo sa, la cosa importante è che gli uni

proseguano a impegnarsi per migliorare se stessi e non per la medaglia a tutti i costi, e gli altri

……..per lo stesso motivo.

Bello il gruppo, la squadretta, tutti insieme con il momento TOP, la staffettina con i due veterani e le due piccoline, che ovviamente hanno dovuto gareggiare con i più grandi per regolamento,

alternativa: non fare la staffetta. Non sia mai, ci si prova sempre e comunque, è un’esperienza per

le piccoline che gareggiano con i più grandi e per i grandi che si prendono cura delle piccoline.

Un’altra medaglia virtuale all’esperienza fatta che ha più valore di quella d’oro.

Poi arrivano i “vecchi”, forse più agitati dei “giovani”, l’esperienza è poca anche per loro, ma quello

che colpisce di più è l’agitazione dei genitori; nei dieci secondi passati con loro sono riusciti a

mettere ansia anche agli istruttori.

Per loro la sfilata è alla fine, quindi via subito in acqua; subito, si fa per dire: l’inizio era programmato per le undici e abbiamo un pochino sforato, ma può capitare.

Si parte con Beatrice, Melissa, Gaia, Giorgio, Matteo, Andrea, Leonardo, Marco e poi il gruppo di

Grotte di Castro che ormai da qualche anno, sotto la guida di Antonello prima e Chiara adesso,

gareggiano con Orvieto, affiatati anche se si prendono un pochinino in giro, formato da Fabrizio,

Jacopo, Lia, Diletta, Emanuele, Sofia, Federico ed Elena Sofia (la risata più svelta del West…

ragazzi quanto ha riso).

Tutti bravissimi anche loro, quasi tutti a podio, ma tutti che hanno dato il massimo di quello che

avevano. Però il momento veramente emozionante è stato un piccolo “infortunio” capitato nella gara individuale: un crampetto, una contratturina….boh! Forse la delusione della perdita degli occhialetti,  della fermata durante la gara, fatto sta che è arrivato il medico ma non ha riscontrato nulla di grave.

Domanda: te la senti di fare la staffetta? Risposta: Siiiiiiiii!

Miracolosamente, nel giro di 10-15 minuti erano spariti tutti i dolori che prima avevano fatto

scendere un mare di lacrime, e toh! sono arrivati primi.

Ma prima di quel primo posto c’è di tutto, c’è la determinazione e tanto altro, la medaglia è solo il

culmine, la famosa ciliegina che rispetto a tutto il resto ha il valore minore.

Ovviamente anche le staffette dei grandi sono andate bene.

E che dire della Mamma/Istruttore Consuelo, chioccia con i piccolini e controllore dei più grandi,

nonché Cristina, che si è inventata la favola del miele e della pappa reale, al posto delle barrette

integratori, ma anche quello che fa bene è da consumare con attenzione perché il mal di pancia è

sempre in agguato se uno esagera…………. e non solo nel mangiare.

Un po’ in difficoltà con le staffette, ma la prossima volta non sarà così. Esperienza insegna.

Brave!

Complimenti a tutti, anche i genitori sono sembrati composti; si è sentito qualche urlo di esultanza

un po’ più esagerato, ma lo possiamo concedere, a volte scappa, e poi non è detto che erano i

genitori dei nostri bambini.

Infine il compenso più elevato: il ringraziamento del genitore.

Ovviamente dietro a tutto ciò c’è tanto altro: commozione, emozione, divertimento, delusione,

consolazione, insegnamento, voglia di imparare, dispiaceri, agonismo, esaltazione

(fortunatamente pochissima almeno in questo frangente), educazione, controllo, preparazione,

impegno, esperienza, vita, tutto in una domenica mattina …… e non solo.

Caspita, valeva proprio la pena fare l’alzataccia.

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