di Rudy Poranese
Data di nascita: 26 Giugno. Professione: giocatrice di basket, ruolo: Play-Maker. Descrivere la ventottenne toscana, in forza alla Ceprini Orvieto, attraverso questi connotati potrebbe essere riduttivo. L’importanza e la dimensione che Elisa si è conquistata in questi primi mesi , all’interno della formazione umbra, è assolutamente di
rilievo.
– Elisa, dove hai iniziato?
“Ho cominciato a giocare a Venturina, il paese in cui sono cresciuta, all’età di 6 anni. La passione mi è stata trasmessa da mio fratello Corrado. Non essendoci ragazze che giocavano a pallacanestro nel mio paese, ho sempre giocato con i maschi, facendo tutti i campionati giovanili di minibasket. All’età di 12 anni, età in cui avviene il passaggio da minibasket a basket, le ragazze non possono più giocare con i ragazzi. La grandissima voglia di giocare mi ha portato a Rosignano Marittimo, la città a me più vicina in cui c’erano squadre femminili, sia a livello giovanile che senior. L’impegno prevedeva ogni settimana 3 allenamenti sempre con i ragazzi a Venturina, più un allenamento e 2 partite con la mia nuova squadra. Alla fine del secondo anno , mi arriva una telefonata da Livorno, che
si chiamava Base Livorno, la cui squadra senior militava in A2. Comincio con i campionali giovanili, nella denominazione del tempo Cadette, Allieve e Juniores, ottenendo grandi soddisfazioni: 3 anni di
fila campionesse regionali come cadette, allieve, juniores, la qualificazione all’interzona e alle finali nazionali nelle categorie cadette e juniores; ricordo ancora benissimo la mia prima Finale Nazionale, con le Cadette, in cui vedemmo sfumare lo scudettino negli ultimi 3 secondi di partita” .
– Che ricordi hai di quel periodo?
“Per andare a Livorno prendevo il treno quasi tutti i giorni, dal momento che dista circa 70 km dal mio paese; gli altri giorni mi accompagnavano i miei genitori. Tutto questo per 5 anni, dalla 1° alla 5° supe-riore. In questi anni dai campionati giovanili, cominciano ad inserirmi nel campionato senior, con minu-taggi sempre più importanti, prima in serie B e dopo 2 anni passando in A2. Dopo 5 anni di viaggi, mi trasferisco ad abitare a Livorno, dove rimango
altri 5 anni, e contemporaneamente frequento l’Università a Pisa.In questi anni si esaudiscono 2 grandi desideri: ricevo una prima convocazione con la nazionale under 20 allenata da Gianni Lambruschi, fino alla convocazione e partecipazione agli Europei under 20 a Sopron. L’altro desiderio riguarda la partecipazione al campionato di A1, per i 2 anni succes-sivi, nelle Womans Basket Livorno. Dopo le 2 stagione in A1 a Livorno, mi arriva la chiamata da Priolo, nella Trogylos Priolo allenata dal famoso Santino Coppa, squadra nella quale giocherò nelle successive 2 stagioni e durante le quali ricevo una convocazione per l’All Star Game con la Nazionale maggiore. L’anno successivo approdo ad Umbertide, allenata da Lorenzo “Lollo” Serventi; riusciamo a centrale le Final Four di Coppa Italia ed a raggiungere la semifinale ai playoff”
Ed eccoci oggi, alla stagione in corso, ad Orvieto, con la Ceprini Orvieto”. “La mia prima parte di campionato è stata positiva, nonostante il verificarsi di alti e bassi; dopo un buon inizio nel precampionato e campionato, verso la metà del girone di andata c’è stata una fles-sione; però la fiducia e il dialogo con il coach e lo staff non sono mai mancati, e poi il duro lavoro alla fine deve pagare”.
Studi?
“Sono laureata da un paio anni in Economia Amministrazione e Diritto delle Imprese”.
Quando non giocherai più a basket, come t’immagini?
“Con i tacchi alti e in tailleur!!!!!!!!! Oppure su una spiaggia alle Maldive!!!!!!
Hai giocato con molte giocatrici, la più forte fra le italiane? “
Susanna Bonfiglio!. Ho avuto la fortuna di conoscerla e giocare con lei, vedere la grandissima passio-ne e la voglia di giocare a questo sport; nonostante i numerosi infortuni e l’età sul documento, è sempre pronta a tirare fuori il suo talento e mettere tutta la sua grinta in campo, dando un grande esempio a tutti, grandi e piccoli”.
Quella straniera?
“Secondo me la giocatrice straniera più forte è Elodie Godin; non si risparmia mai ed è sempre pronta a lottare e dare il suo contributo”.
Una cosa in comune con le tue compagne di squadra …
“Io penso che noi tutte siamo legate dalla grande voglia di “dire la nostra” in questo campionato e dall’obiettivo comune di raggiungere il miglior risultato come squadra”.
Con lo Staff tecnico, come vanno le cose?
“Con il Coach Valentinetti e lo staff si è instaurato fin dall’inizio un buon rapporto, sia a livello personale che professionale, spronandomi continuamente a tirare fuori le mie potenzialità e dandomi fiducia anche in momenti più particolari”.
Gli hobbies di Elisa quali sono?
“Giocare a tennis, naturalmente in estate, cucinare e dilettarmi in nuovi “piatti” ed andare al cinema”.
L’evento che ti ha più colpito nel 2013?
“L’elezione di Papa Francesco, per la profonda semplicità della sua persona, questo si vede dal suo aspetto e si sente ascoltando le sue parole, e la grande carica di umiltà che sa trasmette. Fin dal primo momento, mantenendo le sue semplici abitudini di vita, ci ha trasmesso una grande umanità”.
Andiamo in una agenzia di viaggio, ti regaliamo un biglietto, scegli tu la meta …
“In questo momento sicuramente partirei per un luogo caldo in cui ci sono il mare e le palme. Di posti ce ne sarebbero così tanti che non saprei da dove cominciare, anche se pensandoci un po’ per ora la Polinesia Francese potrebbe andare molto bene!”.
All’orizzonte che cosa c’è?
“Per carattere sono abituata a fare un passo alla volta, cercando di dare il massimo giorno dopo giorno, giocando e divertendomi a giocare qui ad Orvieto”.
Dicono di lei …
Tony Valentinetti (Head Coach): “Elisa è una di quelle giocatrici che ti porteresti sempre dietro. La sua è una presenza fondamentale in partita, in allenamento e fuori dal campo. Il piacere di allenarla è quotidiano; persona eccellente, professionista esemplare. Un difetto? Deve credere maggiormente nei propri mezzi”.
Massimo Romano (Ass. Coach):” Giocatrice ideale da allenare. Costantemente attenta e concentrata, con grandi qualità tecniche e umane. Deve avere più consapevolezza nei propri mezzi ed “osare” di più”.
Sunny Massari (Prep. Fisico): “Atleta completo dal punto di vista fisico. Rapida e veloce nell’esecuzione. Ha un buona forza esplosiva; quando decide di “partire, non c’è ne per nessuno”.
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