Il girone di andata del Campionato di A1 si concluderà Domenica prossima. L’Azzurra Orvieto chiuderà la prima parte della stagione 2013-2014 ospitando la capolista Schio. Dopo una partenza a rilento, la squadra ha battuto più di un colpo, portandosi fuori dalla zona retrocessione e proiettandosi con nuove ambizioni in ottica play-off.
Coach Valentinetti, da luglio al timone della formazione umbra, stila un prima valutazione di questa nuova avventura.
– Coach, un bilancio di questa prima fase, è d’obbligo anche per chi come lei non ama molto parlare.
– “E’ senza dubbio un bilancio molto positivo, soprattutto perchè nasce da scelte estive molto chiare e precise, condivise con la dirigenza. Avevamo due necessità imprescindibili: abbassare sensibilmente il budget dell’anno precedente, garantendo contemporaneamente la permanenza nel massimo campionato di A1. Direi che, ad oggi, insieme ai dirigenti ed ad uno sponsor molto appassionato, abbiamo fatto un bel lavoro. Le sinergie si sono fuse in un progetto condiviso ed hanno prodotto un buon risultato: abbiamo conquistato nel girone di andata gli stessi punti che Orvieto aveva lo scorso anno a fine campionato. E questo spendendo molto, ma molto meno rispetto alla scorsa stagione ed in un campionato sicuramente molto più competitivo di quello precedente. Questo risultato intermedio ci pone sullo stesso piano di squadre con budget e organico superiori ai nostri. Possiamo dividerci equamente i meriti fra dirigenti, staff e giocatrici. Se si pensa che non abbiamo mai avuto a disposizione Francesca Mariani e sulla quale avevamo puntato molto in fase di costruzione del roster, i meriti aumentano. Mi preme ringraziare Massimo Romano, il prof. Sunny Massari e Francesco Tringali, che danno un contributo di alto livello al “Progetto Orvieto”
– Sia il presidente che lei accennate al “Progetto Orvieto”. Di cosa si tratta?
– “Con uno sforzo di sintesi, è un contenitore di idee che sviluppiamo nelle riunioni settimanali che teniamo. Alcune idee sono molto innovative, altre servono a migliorare il funzionamento della società. In realtà, i primi passi li abbiamo fatti la scorsa estate, formando un roster giovanissimo e con molte atlete provenienti dalla A2. Società come la nostra, con un budget fra i più bassi della A1, devono necessariamente reclutare ad un livello più basso. Seguiremo questa strada anche la prossima stagione, dando sempre più spazio alle italiane. Ovviamente questo è un punto di partenza. Il “progetto Orvieto” prevede altre cose, molto innovative, soprattutto nella gestione delle atlete tesserate con noi”.
– Si è spesso sottolineato che quest’anno Orvieto è una specie di oasi nel mondo del basket, con un gruppo molto affiatato, dove sconfitte e vittorie vengono vissute senza esasperazione
– “Beh, non è stato sempre cosi. Abbiamo lavorato molto con i dirigenti per costruire un ambiente sereno ed invidiabile. Siamo passati attraverso un periodo iniziale difficile. Siamo stati bravi, nel corso dei primi mesi, nel dare vita ad una forte identificazione alla maglia che indossiamo la domenica. Credo che il nostro sia un ambiente irripetibile in altre realtà. Inoltre, il “rispetto delle regole” non trova eccezioni nè nelle italiane nè nelle straniere, trattate tutte allo steso modo. Il “gruppo” delle nostre giocatrici si auto-protegge, impedendo distonie fastidiose. Troppo protagonismo o ingiustificata autostima non troverebbero collocazione all’interno di un gruppo solido come il nostro e sarebbero emarginati..
– Neanche le ultime polemiche hanno incrinato la serenità della società e della squadra, anzi a sentir le sue atlete, sembra cha abbiano cementato ancor di più il gruppo.
– E come avrebbero potuto. Personalmente non voglio replicare alle polemiche, ne voglio assolutamente esprimere valutazioni su chi le ha provocate o su chi le ha goffamente supportate, senza accertarne la fondatezza dei fatti. Per tutti loro, saranno altri gli interlocutori, sportivi, civili e penali, che dirimeranno una vicenda che trova pochi parallelismi nel mondo del basket. Comunque, e’ difficile che, un ambiente come il nostro, possa essere turbato da narrazioni fiabesche. Vivo distante dal ”sistema basket”, non critico e non giudico nessuno, nè mi presto a giochi discutibili. Oltre a ciò, il “caso Priolo”, a cui va tutta il mio sostegno, ha documentato che a sparare titoloni “ad minchiam” (come diceva il prof. Franco Scoglio) si fa presto, salvo poi essere clamorosamente smascherati dai fatti e si finisce per fare brutta figura.
– Un’analisi sulle giocatrici italiane
– “Le valutazioni estive ci hanno dato ragione, sono soddisfatto di tutte le atlete. Molte arrivavano dalla A2 ed anche con poco minutaggio. Abbiamo scommesso su di loro e ne siamo molto contenti. E‘ l’unica strada che vogliamo percorrere, se vogliamo restare una società sana, dove tutti vengono volentieri, certi che gli “impegni” saranno rispettati, dove sconfitte e vittorie si vivono con il giusto equilibrio. Gaglio e Bove stanno crescendo molto, acquisiscono sicurezza con il passare del tempo. Panella ha avuto un inizio difficile per l’anno di inattività ma recupera a grandi passi, è una giocatrice dal grande potenziale offensivo, sta lavorando per essere anche un buon difensore. Buccianti è un piacere allenarla, persona seria e professionista esemplare. Baldelli all’inizio non rientrava nei miei piani ma, con determinazione, costanza, serietà e volontà, mi ha costretto a ricredermi. Oggi è fra le inamovibili del “progetto Orvieto” , ragazza straordinaria che ha meritato con i fatti la fascia di capitano, incarnando quello che deve essere un giocatore che gioca per noi. Ridolfi si sta confrontando con un livello molto alto, non ha paura ed è dotata di una grande determinazione. Spero presto di trovarle più spazio. Pieropan si è integrata subito con il gruppo, sono certo che avvalorerà la fiducia che le abbiamo dato”.
– Soddisfatto delle straniere?
– “Piano piano si sono inserite ed hanno compreso che tratto tutte allo stesso modo, aldilà delle capacità nel giocare a basket. Oggi, coinvolgendole di più anche nei momenti lontano dal basket, si sentono più integrate ed anche in campo hanno aumentato il loro contributo importantissimo. Trattamenti di favore non ne faccio. Il rispetto per le persone va oltre l’estensione tecnica che si pensa di avere all’interno di una squadra. Certamente essere forti con i deboli e deboli con i forti è più facile. Ad Orvieto, con me, funziona in maniera molto diversa. ”.
– Lei passa per un “sergente di ferro”, si riconosce in questa definizione?
– “Questo dovrebbe chiederlo alle mie giocatrici ed ai miei dirigenti. Oppure, potrebbe assistere ad un allenamento o ad una nostra riunione tecnica. Rimarrebbe sorpreso. Molto”.
– Quali sono le squadre e le giocatrici che, in questa prima parte, l’hanno più colpita?
– “Non mi piace molto esprime giudizi su altri, ne fare analisi, faccio già fatica a pensare alla mia squadra. Ad ogni buon conto, quello che posso dire è che mi piace molto il modo di giocare di Lucca. Emilia Bove e Serena Bona (Lucca ndr) sono due reali ed importanti novità di questo girone d’andata ”.
– Cosa prevede il futuro dell’Azzurra Orvieto?
– “Intanto, domenica arriva Schio, un’occasione da non perdere per gli amanti del basket che potranno vedere all’opera giocatrici eccellenti guidate da un ottimo allenatore. Poi inizierà il girone di ritorno dove speriamo di raccogliere altri punti che ci garantiscano la permanenza senza affanno in A1. Se riuscissimo eventualmente ancora a migliorarci ed arrivare ottavi, sarebbe un regalo insperato per i dirigenti, la famiglia Ceprini e per le ragazze. E’ difficile, ma lo meriterebbero”.
– Grazie Coach, altro da aggiungere?
– “Si, Buon Natale alle mie giocatrici, ai miei collaboratori, ai miei dirigenti, allo sponsor ed anche a chi ha dimostrato di non volerci bene. Ci sentiamo alla fine del Campionato”.
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