Moreno Proietti torna in cabina di regia. L’imprenditore (Onoranze Funebri Medici), orvietano d’adozione, grande appassionato di calcio, con l’assunzione della carica di Vicepresidente dell’Orvietana Calcio termina una sorta di tour, iniziato con un piccolo incarico nell’ambito del settore giovanile biancorosso.
Seguito da un approccio ufficioso al F.Mosconi, con tentativo, risultato vano, di fondere le due società del suburbio, Ciconìa e club di Sferracavallo, continuato con un impegno annuale, ma stavolta ufficiale nella soc. del Presidente Alberto Mammanco e chiuso con il ritorno al primo amore e l’occupazione del secondo scranno, un gradino sotto il n. uno Roberto Biagioli.
Tante esperienze, tutte utili a farsi un’idea sullo stato di salute del pianeta calcio: ” Diciamo subito che, il mio sogno, da quando sono arrivato a Orvieto, è stato quello di racchiudere, sotto un’unica bandiera, le tre identità che promuovono questo sport in ambito locale . Ciò, perché ero e sono convinto, sia l’unica strada per riportare il calcio ai livelli che meglio si addicono all’importanza di una città come Orvieto. Più motivi, non ultimo la preferenza, di vari soggetti, a trastullarsi col proprio giocattolo, hanno ostacolato fino ad oggi la concretizzazione del progetto. Che vedo realizzabile in un prossimo futuro a causa delle difficoltà che non risparmiano nessuno, anche se, preferirei avvenisse per libera scelta”.
Proietti ha avuto la sensazione che, nell’Orvietana, qualcosa stia cambiando in meglio: ”Rispetto a tre anni fa, percepisco, da parte degli altri dirigenti, un senso di appartenenza ai colori sociali più convinto. C’è maggiore consapevolezza del ruolo imposto dallo stemma, che è quello di rappresentare la città oltre i confini comunali. Un incentivo in più a far meglio, per riconquistare le posizioni che competono”.
A giudizio del v. presidente, la marcia indietro fuori controllo, con ultimo approdo in Promozione, non ha, come unica matrice, la penuria di finanze: ”Difficile intervenire sui soldi, che sono mancati e continueranno a scarseggiare. Bisogna, piuttosto, nel contesto di un’evoluzione costante, lavorare su idee che rendano appetibile l’Orvietana e invogliante concorrerne alla gestione”.
Le prime mosse, con gli incarichi attribuiti a Matteo Porcari, Cioci e altri, indicano la nuova direzione: ”Quello di attribuire responsabilità operative a gente di Orvieto o comunque legata affettivamente all’Orvietana è stato il primo segnale di cambiamento voluto dalla Società. Posso anche confermare la nomina di Gigi Simonetti nel ruolo di responsabile dell’area tecnica nel settore giovanile e il ritorno di Gianfranco Cencioni con l’incarico di responsabile organizzativo”.
Vi attende un lavoro grosso e per nulla semplice: ”Non abbiamo la bacchetta magica e è inutile promettere tutto e subito. Cercheremo di apportare alcune novità, ritenute migliorative, partendo dalla base. In buona sostanza, e il mio pensiero và ai ragazzi che vestono la maglia biancorossa per la prima volta, dovremo essere bravi a trovare la misura e i mezzi per praticare un calcio che integri hobby, impegno, educazione, attaccamento ai colori sociali”.
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