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OrvietoBasket U15: l’affondamento della nave biancorossa

L’under 15 dell’Orvieto Basket stavolta è protagonista in trasferta contro Ellera, una partita persa miseramente per 31-68. Questo è il peggior passivo della stagione per i rupestri, che hanno fatto la loro peggior prestazione dell’anno, per non dire della carriera, soprattutto nei primi due periodi, quando la squadra di casa, vedendo la scarsa condizione degli avversari, ha scavato il solco decisivo per la vittoria.

Per questa gara l’allenatore capo tribù Damiano Paloni ha scelto i seguenti cinque giocatori: Riccardo Caiello Palleggio Dirompente a disegnare schemi con il compasso, Big Mec Mecarelli a correggerli, Pasquale Cosimo Calasso Pallottino, neo quindicenne, a scuotere le fasce, Ludovico Radicchi Foxy a prendere le botte sotto alle plance e Tommaso Tommasino Bambini a galoppare in mezzo al campo.

Viste le assenze di Michele Nuccioni, Ludovico Ermini Thunder Bolt, impegnato con la Cresima della sorella, e quella improvvisa di Gabriele Lippa Lipparoni, anche lui impegnato in un altro Sacramento, stavolta un Battesimo, il vichingo sconsolato ha convocato i ’99 Dubini e Giorgini, oltre al già citato Radicchi.

Nel corso della partita sono entrati tutti i giocatori chiamati in causa.

Da segnalare sulla panchina avversaria la presenza, come all’andata, dell’ormai ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, stavolta con giacca grigia, ma con lo stesso occhialetto.

Diventato oramai senatore, avrà sicuramente più possibilità di seguire la sua squadra del cuore, Ellera, visto che sarà di stanza a Roma.

A guidare la formazione della “Casa del lampadario” c’era, a differenza dell’altra partita, Cosimo Tomai Pitinca, spauracchio degli Arrapaho e del buon Giacomino Piersante.

Arbitri dell’incontro: Gigi Mastrangelo con trenta chili in più e trenta centimetri in meno e un arbitro in erba.

Fin dall’inizio della gara si è capito che non sarebbe stata una grande giornata: i nostri sono partiti a rilento, come ad una scampagnata, non pressando per niente e non correndo né in attacco, né in difesa. Ciò ha permesso a Ellera, giustamente seconda in campionato, di prendere il largo, spingendo a fondo come un ciclista gregario in fuga, e di portare il distacco della partita a ben ventinove lunghezze, come accadeva sempre alla squadra orvietana negli anni scorsi.

I rupestri, infatti, hanno come vissuto un dejà vu degli anni precedenti, quando perdevano partite su partite, spesso con decine di punti di scarto (l’anno scorso, ad esempio, il punteggio contro Narni era stato di 45-90, più o meno), con prestazioni deludenti.

Per questo fenomeno Voyager, arrabbiato per lo scoop rubatogli da Mistero qualche settimana fa, ha sguinzagliato i propri segugi, per trovare qualche traccia degli UFO in questa vicenda.

Qualche panchinaro, più giustamente, ha invocato, senza forse tener conto delle distanze, un pellegrinaggio estivo in bicicletta a Lourdes, Fatima e Medjugorje, per chiedere la grazia alla Madonna, ma non è stato ascoltato.

La situazione era tanto grave che Paloni è stato costretto a chiamare ben due time-out nei primi cinque minuti, segno della svogliatezza della prestazione offerta dai nostri, che, nonostante le prediche da allenatore tecnico-tattico-motivatore del capo indiano, non si sono scossi.

Al termine del primo tempo, i rupestri sono usciti dal camp con la testa bassa, come i giocatori dell’Inter dopo il 2-5 contro lo Schalke 04, chiudendo il secondo quarto con soli dieci punti all’attivo.

Negli spogliatoi Paloni era una furia: ha cercato in tutti i modi di smuovere i suoi, facendo leva sul loro orgoglio ferito.

Rientrati in campo, gli orvietani, guidati da Caiello e Radicchi, gli unici due che ci hanno creduto, sono leggermente migliorati mantenendo il divario pressoché costante e triplicando il punteggio della seconda frazione.

La partita è poi terminata sul risultato di 31-68.

La prestazione della squadra è stata al di sotto delle aspettative, anche se, oltre ai già citati Caiello e Radicchi, c’è da registrare la buona partita di Lorenzo Antonini, detto Semola.

Semola, infatti, nel secondo tempo ha provato a lottare per salvare almeno l’onore, come un cinghiale già accerchiato dai cacciatori, correndo in mezzo al campo e giocando bene in attacco, mettendo a segno anche qualche canestro.

Come re Artù, cui, per scelta di Mauro Caiello, l’ultras sempre presente, è dedicato il suo soprannome, ha provato ad estrarre la spada nella roccia di Ellera ma, a differenza dell’eroe inglese, non è riuscito nell’impresa.

A lui va comunque il merito di aver tentato l’impossibile, pur non riuscendoci.

Ludovico Radicchi e Riccardo Caiello, invece, hanno tenuto in piedi la baracca rispettivamente nel primo e nel secondo tempo, con alcuni canestri consecutivi.

Al termine della gara, Paloni, veramente esente da colpe, ha fatto comunque i complimenti, forse immeritati, ai suoi, riferendo quello che gli avevano detto gli allenatori avversari, cioè che la sua squadra aveva continuato a giocare a pallacanestro, nonostante il pesante svantaggio, anziché mettere la partita sulla rissa.

Una brutta sconfitta dunque per i rupestri, che incappano in una giornata deludente.

L’occasione per rifarsi si presenterà domenica 12 maggio, quando, contro il Centro Basket Perugia, gli orvietani dovranno combattere nell’arena arrabbiati per la cocente disfatta rimediata vicino a Perugia.

 

Polis. Ellera – Orvieto Basket 68 – 31

Parziali: 23-6; 16-4; 14-12; 15-9

 

ELLERA: Berligi 12, Bottini 5, Marcucci, Della Bina 11, Viti, Brunelli 3, Girolmoni 9, Oubda, Bonomi 8, D’Andrea 4, Conti 16. All.: Bencivenga

ORVIETO: Giorgini, Caiello 8, Calasso 2, Mecarelli 2, Fazzino, Radicchi 9, Dubini 3, Petrangeli, Bambini 5, Esposito, Antonini 2. All.: Paloni

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