Nel braccio di ferro Provincia-Società Sportive per l’aumento delle tariffe orario di utilizzo delle strutture di proprietà della prima, di sportivo proprio non c’è nulla. E se entro il 26 aprile i due contendenti non arriveranno ad un certamente sofferto armistizio la prima chiuderà i cancelli e le seconde saranno “sfrattate” da tutti gli impianti provinciali, e addio sport.
E’ guerra aperta ormai tra la Provincia di Terni e le Società Sportive. A Orvieto nessuno ha digerito le prime richieste di aumento della tariffa oraria, ma si è chinata la testa e si è andati avanti. Ma il lupo cattivo in genere è cattivo fino in fondo e così ecco che dalla Provincia arriva una seconda mazzata: da 14 a 22 euro l’importo orario. Motivo? C’è da concorrere al pagamento delle utenze. A questo punto i nostri non ci stanno e armati di buon senso e pure di qualche buona proposta sbarcano in quel di Terni dove trovano un Filippo Beco – l’assessore provinciale di riferimento – inamovibile. Ebbene i nostri provano a tirarla per le lunghe ma l’assessorato non molla, aumento deve essere e aumento sia. Filippo Beco gioca però la carta del buonismo politico e propone ai nostri di saldare il dovuto parte in denaro, parte in ristrutturazioni degli impianti. I nostri abbozzano e iniziano a chiedere preventivi ma se il politico parla, il tecnico striglia e stoppa sul nascere il compromesso: non è possibile, per un privato, effettuare lavori in una struttura pubblica. Non senza almeno diecimila giri di bocce. La stagione sta finendo, i campionati pure, così i nostri issano le barricate. Ma ieri, giovedì 18 aprile, gli uffici di Beco assestano il colpo finale: “a far data dal prossimo 26 aprile tutte le società che non avranno sottoscritto i nuovi accordi sono diffidate dall’uso delle strutture”.
Insomma come si dice a Orvieto “o beve, o affughe”. E’ uno schiaffo troppo grosso per lo sporto orvietano. Il PalaPapini, la palestra del Liceo “Majorana” e quella del ITCG (ancora fuori uso a causa dell’alluvione dello scorso novembre) sono dunque off-limits per tutti quelli che non piegheranno la testa e che non firmeranno l’accordo. Come firmare una condanna a morte, la propria. Si perché sottostare ad un aumento del genere significa cominciare a chiudere baracca e burattini, poiché è impensabile andar poi a far ricadere gli aumenti sulle famiglie, sui ragazzi, sui giocatori, in buona sostanza sulle società.
Società che zitte non stanno.
Flavio Zambelli, presidente Zambelli Orvieto Volley Team
(Volley femminile serie C regionale, squadra impegnata ancora in campionato, e poi una volta finita la stagione regolare sarà impegnata nei play-off promozione in B2, se la questione non sarà risolta, con tutta probabilità andrà a giocare alla palestra “I Scalza”)
“Noi riteniamo grave la chiusura immediata, ma siamo alla ricerca di una soluzione con gli altri Club. Siamo disposti a fare dei lavori di ristrutturazione, purché la Provincia ci scali le spese dei lavori. Stiamo chiedendo i sopralluoghi per i preventivi. Quindi non abbiamo detto solo NO. Stiamo cercando di venire incontro alla Provincia; anche se riteniamo l’aumento unilaterale a stagione in corso un atto autoritativo e non concordato. Peggio che mai l’ultima decisione di affossare lo Sport della Provincia di Terni chiudendo l’accesso alle strutture pubbliche, come strumento di pressione sulle Società Sportive.”
Mario Mencarelli, vicepresidente Libertas Pallavolo Orvieto
(Volley maschile serie B2 nazionale, squadra impegnata ancora in campionato, il sindaco di Lubriano ha confermato la farà allenare nelle proprie palestre e, se la questione non sarà risolta, con tutta probabilità giocherà l’ultima partita di campionato al palazzetto dello sport di Bolsena)
“L’accordo che ci viene proposto ci mette in grande difficoltà. Abbiamo accettato a suo tempo l’aumento richiesto, ma ora questo ulteriore aggravio non lo possiamo accettare. Ma poi quali sono i criteri in base ai quali è stato definita la nuova cifra oraria? E perché ora a fine stagione?
David Moscatelli, presidente Arrapaho Basket
(basket maschile, serie D regionale, stanno finendo il campionato regolare, se la questione non sarà risolta, con tutta probabilità andranno ad allenarsi a Porano)
“Noi siamo interessati marginalmente dal problema ma siamo d’accordo con le altre società. Siamo anche disposti ad autogestirci, ognuno responsabile dell’ora che gli è affidata ma vogliamo dei contratti nuovi.”
Marco Corba, responsabile MiniBasket per Orvieto Basket
(oltre 300 ragazzi iscritti, tanti turni di corsi al palaciconia tra i 12 e il 17 anni, se la questione non sarà risolta, con tutta probabilità andranno a Porano con grande disagio per le famiglie)
“La proposta è inaccettabile e la chiusura decisa lo è ancora di più. L’idea è quella di manifestare tutto il nostro dissenso attraverso un momento pubblico a cui stiamo ragionando. La stagione sta finendo, per cui le decisioni che eventualmente saranno prese andranno necessariamente a ricadere sulla prossima stagione. Quale sarà dunque il futuro di questa collaborazione? La nostra protesta è tutta da intendersi in questo: cosa ci aspetta per il prossimo settembre? “
Ieri sera, venerdì 19, le società orvietane hanno indetto una riunione presso la palestra della scuola media “I. Scalza” a cui sono stati invitati anche l’assessore allo sport del comune di Orvieto Roberta Tardani e il consigliere provinciale Andrea Sacripanti che segue da vicino la vicenda e che ha già richiesto il ritiro della missiva da parte degli uffici provinciali (vedi l’accorato appello a questo indirizzo).
L’idea è di promuovere una manifestazione di protesta presso il PalaPapini per il giorno 26 aprile prossimo.
Politica contro Sport. Interessi economici contro passione, sudore e impegno. Da una parte c’è una Amministrazione Provinciale a cui i tagli statali hanno inevitabilmente imposto un maggiore rigore fiscale, dall’altra c’è gente che ogni giorno lotta per dare sostegno e fiato alla voglia di sport di tutti, adulti e ragazzi, giocatori professionisti e amatori dello sport come benessere fisico e mentale. L’auspicio è che si trovi un punto di incontro, che a vincere la partita sia il buon senso.
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