Orvieto Basket U15. La fuga dalle acciaierie

Secondo successo di fila per l’under 15 dell’Orvieto Basket, che ha sbancato il famosissimo palazzetto della Cupola, non di San Pietro, ma di San Valentino, di Terni, sconfiggendo la squadra locale della Virtus Terni per 50-57.

Buona prestazione per i ragazzi di coach Paloni, che si stanno riprendendo dalla famigerata sconfitta di Spello, mostrando a sprazzi un buon gioco.

Da segnalare la fedeltà del dux (in senso latino) biancorosso, che ha rinunciato alla partita degli Arrapaho, in campo la sera stessa a Cannara, lasciando i canarini all’autogestione, tanto va di moda.

La partita non è stata mai in discussione: passati in vantaggio, i rupestri non hanno più mollato la testa della gara, sebbene abbiano mantenuto un margine di vantaggio abbastanza corto.

Per il quintetto iniziale D’ArDamian ha scelto i seguenti moschettieri: Riccardo Caiello Palleggio Dirompente, Giacomo Big Mec Mecarelli, supportato in tribuna dalla nonna, vecchia conoscenza di Gianpaolo Fazzino el hombre del partido, Pasquale Cosimo Calasso Pallottino, l’uomo dalle risorse lunghe come i suoi cognomi, Gabriele Lippa Lipparoni e Ludovico Ermini, Thunder Bolt.

Nel corso della partita, chi più chi meno, sono entrati in campo tutti i giocatori convocati dal canarino vichingo, inclusi i quattro ’99, Radicchi, Giorgini, Dubini e il già citato Lipparoni, chiamati in questo numero per sopperire alle assenze di Lorenzo Semola Antonini, malato di bronchite, e Michele Nuccioni.

Arbitri dell’incontro: il tenore Luca Canonici e Youssou ‘Ndour, accomunati da un Pupo a cui badare.

La partita è filata liscia come la mozzarella della pizza del Venerabile Marcellino, fornitore ufficiale di vivande della squadra e santo a cui votarsi nei momenti di difficoltà.

Non ci sono stati grandi avvenimenti, fatta però un’eccezione: un fallo antisportivo dell’infaticabile Pallottino.

Prima di raccontare l’avvenuto, va però narrato l’antefatto: in precedenza, alcuni fischi arbitrali avevano lasciato sorpresi e amareggiati i rupestri, in particolare un passi fischiato a Big Mec Mecarelli mentre questi era ancora a terra è stato particolarmente contestato, anche dall’allenatore. La regola, infatti, dice che è infrazione se un giocatore si alza da terra con la palla in mano, ma il nostro l’aveva solo passata.

Fatto sta che la tribuna ospite ha cominciato a rumoreggiare, caricando come una molla il Marajà, che ha spinto con forza un avversario lanciato a canestro.

Un arbitro poco comprensivo ha subito fischiato l’irregolarità, sanzionandola con un antisportivo (a mio parere eccessivo, NDA).

Comunque, caro Pasquale, non te la prendere: non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.

Da segnalare, come di solito, la prestazione più che buona dei quattro ’99 Radicchi, Dubini, Giorgini e Lipparoni, con i primi due che vincono ex aequo il premio di “Miglior Frase della Partita”: in panchina, da poco usciti, hanno subito chiesto all’allenatore: “Possiamo rientrare? Ci stiamo divertendo”.

A loro va questo riconoscimento per l’amore nei confronti del Gioco espresso da questa frase strappalacrime da filmaccio americano, di una essenzialità e semplicità unica. Nel complesso ha giocato bene tutta la squadra.

Non si sa quando ci sarà la prossima partita, poiché quella programmata per il 24 gennaio è stata rinviata a data da destinarsi per la totale indisposizione della squadra avversaria.

Ora ai nostri non resta quindi che ritirarsi sulla montagna a meditare in attesa della prossima battaglia.

 

Virtus Basket Terni – Orvieto Basket 50 – 57

Parziali: 9-14; 10-12; 13-17; 18-14

 

TERNI: Ciuffa 5, Campagna, De Santis 2, Sergnese 1, Bazzucchi 17, Medei 8, Tomassini, Benedetti 7, Giuli 6, Ceccarelli 4, Piantoni, Binucci Busti. All.: Sergnese

ORVIETO: Caiello 6, Calasso 3, Mecarelli 6, Fazzino, Ermini 4, Giorgini 4, Radicchi 13, Petrangeli 2, Bambini, Lipparoni 11, Esposito, Dubini 8. All.: Paloni