(da Ufficio Stampa Comune di Orvieto) “Nuoto perchè non ci siano più figli di una tecnologia minore. Il disabile deve diventare una risorsa per la Società”. Salvatore Cimmino ha presentato ad Orvieto il suo progetto “A nuoto nei mari del globo – Per un mondo senza barriere e senza frontiere”. L’8a tappa del progetto lo vedrà protagonista dal 15 al 20 febbraio 2013 della traversata a nuoto dello Stretto di Rottnest / Australia.
Ha scelto Orvieto, che dopo Roma ormai è la sua seconda sede, per presentare la prossima impresa: la traversata a nuoto dello Stretto di Rottnest / Australia (20 km) dal 15 al 30 febbraio 2013. L’ennesima fatica estrema a cui Salvatore Cimmino vuole sottoporsi per attirare attenzione sui problemi del mondo della disabilità attraverso il progetto “A nuoto nei mari del globo – Per un mondo senza barriere e senza frontiere”. Un progetto, per il quale ha già ricevuto la medaglia ufficiale del Presidente della Repubblica Napolitano.
L’iniziativa è sostenuta da Selex Galileo / Gruppo Finmeccanica ed è patrocinata tra gli altri da: Ambasciata Australiana, CONI Italia, Federazione Italiana Nuoto, Comitato Italiano Paralimpico, Nuotathlon, Circolo Canottieri Aniene, ASD Nuotatori Genovesi, Fondazione Roma Terzo Settore e dal Comune di Orvieto dove, questa mattina nella Sala Consiliare, Salvatore Cimmino ha presentato la sua nuova iniziativa insieme al Vice Ambasciatore Australiano in Italia Douglas Robert Trappett, al Sindaco, all’Assessore allo Sport e a Michael Lenton.
Salvatore Cimmino ha 49 anni ed è originario di Torre Annunziata, è spostato e ha un figlio adolescente. Lavora a Roma alla Selex Galileo del Gruppo Finmeccanica dove si occupa del controllo di gestione nel settore delle relazioni esterne. Ad appena 15 anni, venne colpito da osteosarcoma e per salvarlo gli fu amputata la gamba destra a metà del femore. Ha cominciato a nuotare solo a 40 anni dopo vari problemi fisiologici. Il nuoto è stato per lui la scoperta di un mondo e del mondo. Infatti, dopo la prima traversata Capri/Sorrento (2006), il “Giro d’Italia a nuoto” da Genova a Trieste (2007), la solitaria Capri/Torre Annunziata e poi la Capri/Napoli prova del campionato mondiale di gran fondo (2008); e ancora “Il Giro d’Europa a nuoto” tra lo stretto di Messina, lo Stretto di Gibilterra e il Canale della Manica (2009) dove detiene il record italiano di tutti i tempi, nel 2010 Cimmino ha iniziato il tour “A nuoto nei mari del globo – Per un mondo senza barriere e senza frontiere”, una nuova sfida per conquistare i mari dell’intero pianeta, dall’Africa agli Stati Uniti. Ha cominciato dal lago di Tiberiade (Israele, 17 km), per poi cimentarsi sui 21 km della Trieste / Capodistria tra Italia e Slovenia. Nel 2011 si è misurato prima in Argentina (Rio Paranà / Santa Fè / Corona, 47 km), poi in Canada (Victoria Fleming Beach / Pedder Bay, 20 km), quindi in Nuova Zelanda (Cook Strait, 30 km).
Lo scorso anno è stato nella Repubblica Democratica del Congo (Lago di Kivu, 43 km) e poi negli Stati Uniti (Boston Harbour, 30 km). La prossima tappa è appunto lo Stretto di Rottnest / Australia (20 km) a metà febbraio, ma già ad aprile, Salvatore Cimmino sarà in Mexico (Sumidero Canyon Swimming Marathon Fina Grand Prix, 15 km), poi a luglio in Italia (Cinque Terre / Punta Mesco / Punta Montenero, 30 km) e quindi, a giugno del 2014, sarà ancora negli Stati Uniti (New York Swimming Marathon, 54 km). Proprio ad Orvieto presso la Piscina Comunale, Salvatore Cimmino sta compiendo da alcuni mesi la gran parte degli allenamenti per essere pronto all’imminente appuntamento con il mare australiano.
Nel dare il saluto di benvenuto a Salvatore Cimmino e agli altri ospiti, il Sindaco di Orvieto ha affermato che quella di Cimmino è una storia di impegno, coraggio e allegria, una cosa questa che manca è purtroppo a livello generale, ma che traspare in tutto quello che egli fa. Qualcosa che non è per sé stesso ma perché non ci siano più figli di una tecnologia minore. Il Sindaco ha concluso di guardare con grande attenzione a tutto quello che Salvatore Cimmino farà rinnovando l’impegno di partecipazione del Comune di Orvieto. Anche l’Assessore allo Sport ha ringraziato Salvatore Cimmino per aver voluto la città di Orvieto al suo fianco nel continuare il proprio impegno per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Ha quindi ricordato che grazie ai successi della ricerca, oggi rispetto al passato, le disabilità non rappresentano più un limite e non precludono più la possibilità di una vita assolutamente normale. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca e sulla necessità di abbattere in tutto il mondo gli ostacoli che precludono l’inserimento completo di un soggetto con disabilità nella società, Cimmino ha scelto lo sport, strumento straordinariamente efficace. L’Assessore ha aggiunto che per diffondere appieno il messaggio è necessario che si instauri un unione di intenti tra tanti soggetti che condividono l’idea e il messaggio. Nel suo piccolo, ha poi ricordato, l’Assessorato dallo Sport del Comune di Orvieto lavora da tempo su queste tematiche e con queste prerogative, sia per sensibilizzare cittadini e Istituzioni al tema della disabilità, sia per la convinzione che lo sport può essere un veicolo di inclusione e di inserimento concreto e continuativo per tutti quei soggetti che hanno difficoltà di vario tipo ad inserirsi. Il Comune ha dato vita, infatti, a progetti come Semaforo verde, al Memorial Luca Coscioni, ad Orvieto in corsa coinvolgendo associazioni sportive e non, con l’intento di affermare lo sport come diritto di cittadinanza attiva per rimuovere quanto più possibile le barriere che impediscono ad alcune persone di poter vivere appieno la propria vita e il proprio desiderio di socializzare. L’Assessore ha concluso definendo Salvatore Cimmino un esempio di grande coraggio e di forza di volontà, sentimenti assolutamente necessari per riuscire a smuovere una società molto spesso poco attenta ai bisogni e ai diritti dei propri cittadini; ed ha concluso augurandogli grande successo, assicurando la vicinanza anche della comunità orvietana alla sua traversata australiana.
Salvatore Cimmino è, soprattutto, fortemente determinato nel suo progetto“perché – ha spiegato in conferenza stampa – il disabile deve diventare una risorsa per la Società, deve poter occupare il suo posto con dignità, deve poter contribuire alla crescita sociale ed economica. Da anni cerco di sostenere una causa: abbattere tutte le barriere che impediscono alle persone con disabilità una reale integrazione, una vita piena, dignitosa, soddisfacente e produttiva. Bisogna avere la volontà di creare un mondo diverso, democratico, caratterizzato da uguaglianza, da genuine e vere opportunità in termini di benessere e di guadagno, un mondo inclusivo per tutti dove la disabilità venga valorizzata e celebrata”. “Il senso reale della parola Democrazia è ancora inesplorato. E’ una grande parola la cui storia, suppongo, non stata ancora scritta. Sono felice di essere oggi ad Orvieto e ringrazio il Sindaco e il Consiglio Comunale per avermi dato l’opportunità di presentare questo progetto in un contesto così affascinante, che oggi è anche la mia terra dove ho incontrato persone straordinarie. La realizzazione di una vera società democratica passa necessariamente attraverso l’inclusione sociale di ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione iniziale. Il disabile è una persona che ha bisogno di diventare persona a partire dalla sua diversità. Le difficoltà che incontriamo a gestire la quotidianità sono il primo ostacolo, i giovani disabili devono affrontare anche un enorme problema psicologico amplificato. Oggi per combattere la diffidenza e l’emarginazione è fondamentale che ognuno di noi con le sue competenze aiuti la politica, la quale con la propria progettualità, deve creare le condizioni per eliminare tutto questo. Oggi esiste la tecnologia applicata ai dispositivi protesici, esiste il contributo dell’ingegneria alla medicina, esiste il controllo di protesi complesse. Ma se l’informatica, la telematica e la robotica possono essere un fondamentale aiuto c’è però il problema del nomenclatore tariffario datato 1992 che non tiene conto dei risultati raggiunti dalla tecnologia negli ultimi 20 anni. Prima di iniziare a nuotare vivevo una dimensione essenzialmente privata. Per caso ho preso coscienza delle mie capacità natatorie. E da allora non ho pensato delle difficoltà che potevo incontrare ma che, anche io con il mio impegno, potevo contribuire alla speranza di dare voce a quelli che non ce l’anno. Il mondo dei disabili deve basarsi sull’accoglienza, la speranza, l’amore. 40 anni fa l’ONU ha pubblicato la sua prima dichiarazione per il riconoscimento delle disabilità. Da allora la ricerca biomedica, la cura, l’assistenza, la riabilitazione e una nuova integrazione sociale hanno fatto dei passi importanti ma non basta. Occorre porre al ‘cuore del sistema’ la difesa della persona con la sua dignità. Quindi persone disabili non solo oggetto di prestazioni, ma persone che collabora che partecipano. L’inclusione rimane quindi il punto fondamentale per l’abbattimento delle barriere: nella scuola, nello sport, nel lavoro, superando il pregiudizio e la diffidenza”.
“Nel mondo – ha aggiunto – esistono oltre 770 milioni di disabili, il 10% totale della popolazione. Ma non tutti i Paesi hanno legislazioni adeguate e nella stragrande maggioranza questi disabili vivono in condizione di disagio permanente. Solo nel nostro Paese sono 4 milioni. Il 25% sono iscritti nelle liste di collocamento mirato, il loro tasso di disoccupazione sfiora l’80% nonostante l’attuale normativa in materia di occupazione, la legge 68/1999. L’ideale sarebbe che la società intervenisse per colmare l’enorme distanza che ancora separa le persone disabili dal mondo produttivo. Potremo arrivare molto lontano riuscendo a vedere le potenzialità al di là dei limiti. Vorrei che le istituzioni pubbliche e private riflettessero su questo punto e questa diventasse una risorsa. Guerre, incidenti, patologie gravi come cancro e diabete provocano ogni anni disabilità gravi e permanenti. Cresce quindi la necessità di un intervento politico mondiale che garantisca la qualità e la dignità della vita. Perciò non dobbiamo stancarsi mai di parlare delle difficoltà dei disabili. Con il nuoto ho incontrato un mondo incredibile fatto di persone coraggiose che hanno messo la propria vita al servizio degli altri. Viviamo in tempi competitivi che tendono ad escludere di gli altri. In questi anni attraverso lo sport ho capito che è necessario recuperare una dimensione più umana e rilassata, quindi creare una comunità che dia spazio ai bisogni emotivi e fisici. In Australia sono certo di trovare una accoglienza calorosa. Ringrazio l’Ambasciata Australiana che ha risposto con entusiasmo al mio invito, la mia azienda, il circolo canottieri Aniene, l’Istituto della Scienza della Medicina dello Sport del CONI, il Comune di Orvieto. Ringrazio tutti per la vicinanza e il sostegno che mio danno”.
A salutare la nuova impresa di Cimmino è intervenuto anche il Vice Ambasciatore Australiano in Italia Douglas Robert Trappett che ha detto di averlo conosciuto e molto apprezzato proprio per la tenacia e la determinazione. “Quando per la prima volta ho sentito della sua iniziativa – ha affermato – pensavo fosse impazzito perché le acque intorno all’isola di Rottnest dove andrà a nuotare, spesso sono mosse, quindi la sua nuotata sarà difficile. Ma sappiamo che ce la farà. So anche che gli australiani ameranno questo personaggio perché gli australiani amano lo sport. Senza dubbio il suo sforzo sportivo costituisce di per sé un evento sportivo straordinario. Lui sta facendo tutto questo per una causa umanitaria, nobile e coraggiosa. Questi sono dei valori universali, anche per gli australiani che hanno un motto: ‘a sostegno di chiunque voglia provarci’. E’ per questo che lo ringrazio a nome dell’Ambasciatore australiano per il contributo che sta dando anche nel nome delle buone relazioni fra l’Italia e l’Australia. Nazione fondata profondamente sulle relazioni tra persone e persone. Sono 900 mila gli australiani che professano di avere una connessione con l’Italia e che hanno dato un grandissimo contributo all’Australia. Proprio oggi è il ‘Giorno dell’Australia’ la nostra festa nazionale, il giorno in cui celebriamo il 225° anno dell’arrivo degli europei in Australia. Ieri sera a Treviso l’Ambasciatore ha tenuto un ricevimento per celebrare questa ricorrenza e per onorare il contributo di quegli italiani emigrati in Australia. Quindi, trovo appropriato ed emozionante il fatto che noi oggi siamo in questa straordinaria città per onorare Salvatore ed augurargli ogni successo nella sua nuotata e per sottolineare che questo è un ulteriore contributo italiano all’Australia in questa giornata per noi speciale”.
L’impegno civile di Salvatore Cimmino si riassume dunque in questi obiettivi: sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale, in particolare le Istituzioni, sulle difficoltà che le persone disabili devono affrontare ogni giorno; ottenere presidi protesici appropriati, l’adeguamento delle barriere architettoniche, la difficile integrazione nel lavoro e a scuola, il diritto alla dignità e alla cittadinanza. Per realizzarli c’è bisogno: del coinvolgimento del maggior numero possibile di atleti disabili che possano assicurare nel tempo l’ulteriore spinta in avanti e continuità del progetto stesso, della creazione di una piattaforma di interesse sui problemi dell’invalidità civile, soprattutto per le criticità che ad oggi interessano gli amputati; valorizzare le imprese di Salvatore Cimmino per sostenere iniziative concrete per risolvere i problemi che affliggono i disabili. Ma anche, cooperare con istituti pubblici interessati ai problemi dell’invalidità (Inail, Inps, ecc.) per spingere, individuare e sostenere iniziative che modifichino l’attuale situazione di supporto ai disabili; collaborare con istituti di bancari e/o associazioni di categoria per individuare gli strumenti finanziari a supporto e sostegno dei disabili nella varie fasi (anche finanziarie) del percorso di recupero e poi ottenere la rivisitazione del “nomenclatore tariffario”, la cui staticità impedisce oggi a molti disabili di accedere a protesi idonee. E inoltre: ricercare il supporto economico a nuove iniziative di carattere sportivo che abbiano ad oggetto il mondo della disabilità e sviluppare accordi con aziende interessate ad aumentare le iniziative benefiche, garantendo e selezionando la qualità degli eventi e la tipologia del sostegno. Sviluppare, infine, nuovi progetti sui dispostivi protesici da sottoporre ai principali costruttori mondiali. Perché possano essere assicurate le necessarie economie di scala per valutarli, svilupparli ed eventualmente produrli in differenti versioni a seconda del potenziale dei diversi mercati (paesi del terzo mondo e paesi sviluppati, servizi sanitari pubblici, settore privato). Obiettivo questo da perseguire in collaborazione con alcune tre le principali istituzioni accademiche mondiali come il MIT ed altri centri di ricerca globali.
E proprio dei nuovi sviluppi tecnologici a favore delle persone con disabilità ha parlato Michael Lenton che come Cimmino lavora nella società tecnologica Selex Galileo. “Non conosco molte persone che vogliano cambiare il mondo e che hanno deciso di farlo – ha detto – Salvatore ha deciso di comunicare il suo messaggio di trasformazione del mondo, abbattendo le barriere preconcette verso le persone con delle disabilità fisiche. Ci sono tante barriere architettoniche nelle nostre città ma ci sono però anche tante barriere culturali e lavorative secondo cui una persona con una disabilità non può contribuire alla società. Come tutti gli altri, invece, vuole sentirsi utile e avere la giusta gratificazione sociale. Esistono poi le barriere tecnologiche. Il fatto però che esistano delle tecnologie ma che non vengono condivise con i disabili, costituisce di per sé una barriera. Salvatore Cimmino cerca di abbattere questi ‘mari’ insuperabili. Lui da l’esempio. Io non ho mai incontrato una persona con la sua costanza. Riesce ad organizzare le sue traversate con entusiasmo e riceve altrettanto entusiasmo e sostegno da tante persone che lo aiutano. Le associazioni di italiani all’estero sono di grande aiuto così come le rappresentanze diplomatiche all’estero. Le sue traversate non sono casuali: in Africa come a Boston. Lui va dove si deve dare un messaggio di pace, di speranza e di volontà. A Boston ha cercato di stabilire un legame con le Università locali perché l’idea è quella di rendere libera la conoscenza delle tecnologie esistenti per applicarle al contesto delle persone disabili. Selex Galileo realizza radar, laser ed alta tecnologia. L’impegno contagioso di Salvatore Cimmino è riuscita a generare sufficiente consapevolezza all’interno dell’azienda da convincerla a sviluppare un braccio bionico da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno. Purtroppo nella realtà quotidiana dei disabili, le cose non sono cambiate molto da quando ‘Capitan Uncino’ andava in giro con il gancio per afferrare gli oggetti! L’obiettivo è dunque quello di estendere la tecnologia alle persone con disabilità. Salvatore Cimmino chiede la nostra consapevolezza per rendere possibili le impossibilità della vita”.
A conferma di ciò il Prof. Adelio Salsano della Facoltà di Ingegneria dell’Università Roma Tre, ha espresso grande interesse nella possibilità di approfondire il funzionamento del braccio bionico. “Abbiamo sviluppato sistemi di controllo a distanza per controllare questi sensori – ha detto – e spero di portare avanti tali ricerche nel 2014 che le Nazioni Unite hanno dedicato alle disabilità, e di riuscire ad inserire le iniziative di Salvatore Cimmino in un contesto mondiale al fine di rafforzare le speranze con azioni concrete in favore dei disabili. Il problema infatti, non è dare soldi ma partecipare. Dobbiamo darci da fare perché il mondo non peggiori ancora. Riuscire a cambiare il mondo dando una opportunità a persone che altrimenti non l’avrebbero è un discorso che ci deve coinvolgere tutti”.
A conclusione dell’incontro, il Presidente del Consiglio Comunale ha rivolto ai moltissimi giovani presenti nella Sala Consiliare, l’invito a raccogliere la sfida e l’impegno di Salvatore Cimmino affinché anche nel loro vissuto quotidiano siano ambasciatori per diffondere questi valori cardine della vita. Perché la battaglia di Cimmino è per tutti e coinvolge tutti per un futuro diverso e migliore. Per questo serve determinazione, caparbietà, forza e la capacità di ascoltare questo messaggio.
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