Ha alle spalle un curriculum di quasi vent’anni come allenatore di volley, sia a livello di prima squadra che di vivaio, maturato in diverse realtà umbre e di fuori regione.
Da alcune stagioni collabora nel settore giovanile della Libertas Pallavolo Orvieto (per il 2012/2013 segue i ragazzi dell’Under 15 e 17).
Ma non è tutto…
Da quest’anno siede anche sulla panchina della formazione maggiore della società della rupe impegnata ad affrontare la sua terza avventura nel campionato nazionale di Serie B2 maschile; ecco, in sintesi, il cammino nel panorama pallavolistico di Fabrizio Lisei.
Conosciamo meglio, dunque, il mister orvietano facendoci raccontare a grandi linee quello che è il suo mondo: un piccolo viaggio tra passato e presente dove ricorrente è l’autentica e profonda passione che nutre verso questa disciplina.
«Ho cominciato col praticare calcio», ci dice. «Ad ogni modo, come tutti i ragazzi della mia età, mi dilettavo anche in altre attività come lo stesso volley che mi ritrovavo a svolgere a livello scolastico, circondato da svariati compagni che di questa disciplina ne facevano la loro passione al di fuori nelle rispettive società sportive. L’effettiva consapevolezza che per me la pallavolo non rappresentasse soltanto un semplice svago, però, l’ho avuta mentre frequentavo l’ultimo anno dell’ITIS a Terni entrando a far parte della rappresentativa d’istituto; rispetto alle altre esperienze sportive di giocatore, vedevo in questa attività un qualcosa di diverso: qui oltre alle capacità atletiche assumevano un’importanza fondamentale quelle tecniche, a prescindere dall’aspetto antropometrico (certamente importante, ma esclusivamente per l’alto livello). Inoltre, i soliti alibi (pioggia, vento, campo da gioco malridotto, arbitro, ecc.) che avevo sentito fino ad all’ora non trovavano più terreno fertile per giustificare un’eventuale sconfitta o un punto perso, componenti queste a mio avviso davvero significative».
Così nei primi anni ‘90, Lisei inizia a giocare a livello agonistico nella serie C della Pallavolo Orvieto, e da li coltiva anche l’interesse per l’insegnamento cominciando ad allenare un gruppo di ragazze nel proprio paesino. Durante quel periodo sopraggiungono pure stimoli preziosi dai collegiali delle nazionali Juniores e Prejuniores in ritiro nelle vicinanze del suo paese e dai camp estivi ai quali partecipa guidato dai coach delle giovanili dell’allora società di A1 Maxicono Parma: esperienze che gli confermano ancora una volta di aver intrapreso la via giusta.
Tra i numerosi aspetti di questo nuovo mondo sportivo, le teorie sostenute da Julio Velasco, figura tecnica simbolo dell’epoca, lo colpiscono in modo particolare. In seguito approfondisce ed arricchisce il proprio percorso diplomandosi all’ISEF affascinato dalla prospettiva di poter un giorno insegnare sport (specie volley); da qui quello che è successo più avanti lo abbiamo sinteticamente scritto nell’introduzione.
Non si può non domandargli, quindi, quali prerogative dovrebbe possedere un allenatore: «Fondamentale è la conoscenza della materia in tutte le sue molteplici sfaccettature; altrettanto importante è riuscire a mettere in pratica questo tuo bagaglio trasmettendolo agli altri, agli atleti, così da farli entrare il più possibile in sintonia con la tua lunghezza d’onda. Inoltre è rilevante anche comprendere con chi ti stai confrontando». Idee altrettanto chiare sulle caratteristiche che non dovrebbero mancare ad una squadra: «La capacità di non mollare mai in qualsiasi tipo di situazione (determinazione sempre!) qualunque variabile essa presenti, insomma di non trovare scusanti, pretesti, scappatoie; poi possedere spirito di sacrificio e non sentirsi mai arrivati, perché c’è sempre un gradino da dover salire».
Veniamo ora a parlare dei recenti progetti analizzando nel dettaglio il torneo di Serie B2; il raggruppamento “E” si sta rivelando di altissimo livello, parecchie compagini vantano nei propri roster elementi con trascorsi notevoli e guai a dare per scontato l’esito di qualsivoglia match.
In tutto questo il collettivo orvietano sta provando a crescere giornata dopo giornata facendo leva sul suo grande potenziale; qualche risultato positivo già è stato raggiunto come le ottime vittorie contro San Marino, Forlì e Campi Bisenzio in casa, più Grottazzolina e Spoleto fuori, ma c’è ancora strada da percorrere perché il campionato è poco oltre un terzo.
«Il gruppo con cui mi trovo a lavorare è valido e di spessore nella sua totalità, ognuno conta dai titolari alle riserve. Dopo una partenza a rilento, siamo riusciti a far fruttare al meglio i nostri punti di forza arrivando ad inanellare quattro successi di fila anche con avversari dalla caratura elevata: ho visto concretizzare la tenacia riscontrata durante gli allenamenti nelle gare del fine settimana e posso affermare che non sono venute meno risposte soddisfacenti soprattutto nei fondamentali di attacco e difesa; in diverse partite, inoltre, abbiamo avuto il grande merito di crederci fino all’ultima palla, indispensabile in questo sport, e siamo stati premiati. Certamente il girone è molto aperto ed equilibrato e di conseguenza sappiamo che chiunque può dire la sua contro qualsiasi formazione, come peraltro abbiamo avuto modo di constatare a nostre spese proprio nell’ultimo turno a Cesena. Al momento stiamo attraversando una fase interlocutoria, siamo un po’ calati: a maggior ragione, quindi, cercheremo di impegnarci tanto per dimostrare, specialmente in campo, quanto valiamo anche perché vogliamo raggiungere il prima possibile quello che rimane l’obiettivo prioritario, la salvezza».
Ma come vive Lisei il doppio incarico che ricopre in casa Libertas in questa stagione?
«Per come la vedo io, non cambia nulla; guidare la prima squadra, infatti, rappresenta uno stimolo in più ed una responsabilità maggiore che non sminuisce il lavoro col giovanile portato sempre avanti con attenzione e serietà. Visto che siamo entrati in argomento poi ne approfitterei per dire altre due parole: a parer mio per quanto riguarda il settore maschile, nonostante i pochi numeri a disposizione, stiamo facendo davvero bene; i ragazzi sono motivatissimi e lo si vede sia dai risultati che dalla voglia di stare in gruppo. A questa età, dove mille distrazioni giornaliere potrebbero minare la costanza nello svolgere una qualsiasi attività, è davvero positivo vedere giovani che per 3-4 volte a settimana si impegnano, insieme alle proprie famiglie, a coltivare i loro sogni, la passione per lo sport riuscendo a conciliarli con lo studio; alcuni di questi, inoltre, fanno sacrifici ancora maggiori sobbarcandosi circa 50 km al giorno per venire in palestra perché abitano in paesi limitrofi come Ficulle, Torre Alfina ed Alviano…..
Su questo punto colgo l’occasione per ribadire che quest’anno stiamo facendo un’opera di divulgazione della pallavolo, non solo nel comune di Orvieto (dal cui bacino si spera di poter avere maggiore affluenza in quanto a nuovi atleti), ma anche in quelli del comprensorio con un PROGETTO GIOCAMINIVOLLEY per le scuole elementari e GIOCAVOLLEY 3×3 per quanto concerne le medie, il tutto finalizzato ad un torneo che racchiuda ogni istituito coinvolto nel programma.
Tornando al mio impegno col vivaio Libertas, per la terza stagione consecutiva seguo il gruppo maschile composto da 12 ragazzi che vanno dal 2000 al 1997: da tre anni a questa parte siamo presenti fra le prime quattro squadre della regione e nel primo abbiamo anche raggiunto la finale regionale U13.
Per il 2012/2013 partecipiamo, praticamente con lo stesso organico, sia all’under 15 che all’under 17 regionali e fino ad ora ci stiamo comportando in maniera molto positiva. A quest’ultima compagine si aggrega per le partite il classe ‘96 Simone Palmucci che peraltro, sempre da quest’anno, fa parte in pianta stabile del roster della B2; nella squadra maggiore inoltre abbiamo portato anche altri giovani, Francesco Spagnoli (‘95) e Alessandro Franzini (‘93), lo scorso torneo impegnati in Prima Divisione regionale; grazie a tutto ciò, questi ragazzi hanno la possibilità di maturare in maniera ulteriore confrontandosi con persone esperte forti di una solida carriera pallavolistica.
Concludo dicendo che fare un campionato di categoria nazionale è veramente interessante e pertanto faccio un appello ai ragazzi del comprensorio orvietano: provate questo sport e sognate, sognare non costa niente. Oggi in prima squadra, tra giovani e meno giovani, abbiamo cinque atleti orvietani, fra qualche anno vorremmo averne otto e magari pure dieci, quindi iscrivetevi a pallavolo divertitevi ed ancora sognate… Poi chissà potreste essere proprio voi quelli che faranno parte della rosa della formazione maggiore in futuro: io credo nei giovani, ora tocca a voi crederci e provarci!!! Non importa l’età o se in passato avete praticato altri sport, noi siamo in palestra ad aspettarvi a partire già con l’attività di minivolley».
Ringraziando, dunque, Fabrizio Lisei per la sua disponibilità rivolgiamo un caloroso in bocca al lupo a lui ed a tutta la società per il proseguimento della stagione.
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