C’è del rammarico nelle parole del presidente degli Arrapaho, David Moscatelli, a fine gara, dopo aver battuto Passignano 64-27, domenica 9 dicembre, davanti ad un PalaPorano vuoto e silenzioso.
“Gli arrapaho hanno vinto – dice – ma al PalaPorano non c’era nessuno, come al solito. L’Orvieto Basket giocava fuori casa, l’Azzurra riposava e a Porano, a vedere gli Arrapaho, non c’era nessuno. Ora spiegatemi perché?”
E’ uno sfogo, quello di Moscatelli, non solo condivisibile da noi di OrvietoSport ma che ci lascia dell’amaro in bocca dopo che, specie sulle nostre pagine, si è tanto dibattuto sul tema “giocatori di Orvieto, si o no”.
Ora c’è da dire che la giornata offriva molti spunti diversi (per prima io ho scelto di andare a sentire Giorgio Faletti anziché salire a Porano a veder giocare gli Arrapaho, ma abbiamo comunque fatto in modo che qualcuno dei nostri collaboratori andasse quantomeno a scattar loro delle foto, ndr), ma è anche vero che gran parte dei “soloni” della pallacanestro nostrana, sempre pronti ad accusare il basket orvietano di pericolosa “esterofilia”, hanno dato buca.
“In molti ci hanno detto che giocando di sabato sera non era facile venirci a vedere – dice ancora Moscatelli – bene, ieri abbiamo giocato di domenica ma non c’era nessuno lo stesso. Per cui – è fermo Moscatelli – non dite più che volete vedere giocare a Orvieto ragazzi orvietani perché, secondo me, non è vero, visto che quando giocano non li venite a vedere.
La nostra società – continua l’Arra-presidente – si spacca la schiena tutto l’anno per far quadrare i conti; quest’anno, inoltre, abbiamo creato un’altra squadra per far proseguire il sogno di giocare a basket a tutti i ragazzi ma mi sembra che questo non importi a nessuno. Ringrazio invece quei pochi che non ci abbandonano mai.”
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