Andrea Sacripanti (Pdl) ha diffuso la seguente nota sulle tariffe per gli impianti sportivi:
“Mentre in commissione l’assessore Piacenti d’Ubaldi conferma l’intenzione di raddoppiare le tariffe per l’utilizzo dell’impiantistica sportiva provinciale, con evidenti disagi ad associazioni sportive e famiglie, lo stesso assessore dichiara che è pronta una delibera con cui l’amministrazione rinnoverà, a decorrere dal 1° novembre 2012, il contratto di locazione con il CNR concedendo l’uso di Villa Paolina di Porano per soli 25.000 euro annui, poco più di 2.000 euro al mese!
Ora non si vuole minimamente mettere in discussione il prestigio che un Ente qualificato come il CNR conferisce a tutto il territorio orvietano, ma se è vero, come sostiene l’Assessore, che alla base del provvedimento che raddoppia le tariffe di accesso agli impianti sportivi vi sono necessità di tipo finanziario, come il mantenimento degli equilibri di bilancio, risulta allora assai difficile comprendere come si possa concedere in locazione un immobile così grande, storico e di pregio, come in effetti è Villa Paolina, per poco più di 2000 euro al mese.
Il sottoscritto ha contestato duramente entrambi i provvedimenti evidenziando in particolare come la miope e scellerata gestione dell’impiantistica sportiva, adottata dalla precedente Amministrazione, ma avallata per oltre tre anni da quella in carica, non può ricadere così pesantemente sulle associazioni sportive e sulle famiglie degli atleti già fortemente penalizzate dalla attuale crisi economica.
Se la Provincia ha rinunciato per ben cinque anni ad introiti stimabili in centinaia di migliaia di euro, soldi interamente incassati dai gestori, come l’A.d.A. a Terni o come la Carli a Orvieto, e si è sobbarcata tutte le spese relative alla manutenzione e al pagamento delle utenze, a fronte di un canone di locazione tanto irrisorio quanto simbolico, ora non può prendersela con chi era al di fuori di questo sistema “privilegiato”ed ha sempre ottemperato ai propri doveri.
In sostanza la Provincia di Terni, nel solo 2011, ma i dati possono essere riferiti anche agli anni precedenti, ha speso oltre 600.000 euro per manutenzione ed utenze, mentre ha incassato dai gestori, a titolo di canone di concessione, poco più di 20.000 euro, rinunciando di fatto a tutti i proventi, stimabili in centinaia di migliaia di euro, derivanti dal pagamento delle tariffe corrisposte dalle associazioni sportive, che sono andati a finire interamente nelle casse dei gestori.
Questo si è verificato anche ad Orvieto dove la Provincia spende mediamente una cifra annua di circa 55.000 euro, per manutenzione ed utenze, e ne incassa soltanto 200 a titolo di canone annuo corrisposto dalla Carli la quale, a sua volta, introita dalle società sportive una cifra che si aggira iontorno ai 40.000 euro annui.
E’ chiaro a tutti che tale situazione è divenuta insostenibile per l’Amministrazione. Ma perchè i primi a pagare sono coloro che non hanno colpe e non hanno mai fatto parte di questo sistema scriteriato?
Il 31 ottobre scadono, finalmente, le precedenti convenzioni e come detto, la Provincia ha pensato bene di prorogare le convenzioni in questione aumentando i canoni di concessione e, come già sottolineato, le tariffe a carico delle società sportive.
Tale procedura presenta non pochi profili di illegittimità. Intanto perchè non si è di fronte ad una proroga “tecnica”, come l’ha definita l’Assessore, ma, variando le clausole contrattuali, a vere e proprie nuove convenzioni con cui di fatto viene conferita direttamente la gestione delle strutture. Poi perchè la legge regionale n.5/2007 impone di procedere a gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione di impianti pubblici, leggasi PalaPapini di Ciconia, mentre prevede, oltre alla gara, anche la possibilità di conferimento diretto degli impianti scolastici qualora vi sia nel territorio un unico soggetto sportivo che utilizzi le strutture, da intendersi anche come una associazione costituita da tutti i soggetti fruitori. La normativa prevede, altresì, la possibilità di conferire direttamente la gestione a società che abbiano un capitale sociale a maggioranza o interamente pubblico.
Dunque la proroga, ammesso che di proroga si tratti, non è minimamente citata tra le opzioni offerte dalla normativa vigente e non si può affidare direttamente ad un soggetto privato come la Coop. Carli, né la gestione del PalaPapini, per cui è necessaria la gara ad evidenza pubblica, né le palestre perchè trattasi di sociatà a capitale privato e non pubblico.
Non solo, in tutti questi anni la Provincia non si è premurata di interrompere i rapporti con le Società esterne fornitrici di luce e riscaldamento, le cui voci di costo rappresentano il cuore del problema. Si pensi che dei 600.000 euro spesi nel 2012, ben 420.000, di cui 50.000 per gli impianti orvietani, sono imputabili alle spese per le utenze le cui forniture centralizzate non permettono un controllo effettivo dei consumi, tanto che spesso, durante il giorno, le strutture vengono riscaldate ed illuminate pur in assenza di atleti. Ho più volte sollecitato l’apposizione di contatori ed di interruttori autonomi, ma si è preferito mantenere le cose così come sono.
Il 30 ottobre la Giunta adotterà formalmente questa delibera ingiusta ed iniqua avverso la quale ho già predisposto una mozione con la quale chiederò al Consiglio di esprimersi e possibilmente di respingere un provvedimento che scarica sui cittadini le irresponsabilità degli amministratori”.Dieses ist nicht an ein weiter heiligtum gebunden
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