(di Roberta Elia) Sono sempre stata tra quelli che una gara la corrono. Domenica ho visto con gli occhi di chi la organizza…
Dopo quarant’anni una prima ri-edizione con quasi 200 partenti. Ognuno con il proprio obiettivo, ognuno con le proprie paure.
Un percorso “difficile” da affrontare ma, per questo, da vivere come l’ennesima sfida.
La rupe che osservava dall’alto il passaggio dei concorrenti, oggi come allora.
I cartelli che scandivano lo scorrere dei chilometri.
In discesa tutti hanno volato verso il Traguardo intermedio per poi leggermente salire e poi di nuovo i chilometri che scorrevano piu’ veloci.
Dopo l’undicesimo ognuno ha ceduto, con il proprio passo, al richiamo della Rupe lassu’ che attendeva, in silenzio.
Un anno fa era soltanto un’idea.
Domenica ho visto lavorare braccia in un sincronismo perfetto. Persone calate nel proprio ruolo ma tutti disposti ad aiutare tutti.
Ho visto indossare il pettorale alle 7 del mattino per poter continuare a lavorare fino ad un minuto prima dello start.
Ho visto 200 espressioni diverse sotto l’arco della partenza.
Ho visto arrivare 200 persone al Traguardo con un’unica espressione.
Ho visto “un uomo solo al comando”. Gli occhi di chi cerca una vittoria e, alla fine, trova quello che cercava. Una gara in solitaria da subito, impavido e sicuro. La certezza di chi si e’ allenato ed ha vinto l’Ottobrata Orvietana.
Ho visto arrivare dietro chi era passato davanti al Traguardo Volante ed avere un’espressione soddisfatta per averci comunque provato.
Ho sentito la prima donna dire a me: “Quando ho capito che avrei vinto ho pensato che saresti stata contenta”. E’ vero. Irene e’ esattamente come vorrei essere io. Sempre sorridente. Un’atleta che si mette in gioco anche quando non e’ al massimo.
Ho visto persone combattere contro il timore della salita ed arrivare in cima con lo sguardo sereno di chi ha sconfitto il drago.
Ho visto persone all’esordio con tutti i dubbi della prima volta e, al Traguardo, il sorriso di chi ha trovato ancora la forza dentro di se’.
Ho visto raccogliere le ultime energie per finire in volata e perderla sapendo che ci saranno altre occasioni per una rivincita.
Ho visto arrivare al Traguardo, insieme, tre generazioni di marciatori che hanno voluto onorare la storia ripercorrendo le strade dell’Ottobrata degli anni ’70 quando si faceva di marcia.
Ho visto…e ringrazio per questo i miei compagni di viaggio e tutti quelli che hanno contribuito al Ritorno dell’Ottobrata Orvietana.
Roberta Elia
The controls in the swords are simple and intuitive, though spying.ninja the responsiveness seems a bit lagging in more hectic fights
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