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Paolo Lanzi fa subito il punto della situazione in casa Orvietana

Pensieri a 360 gradi del consigliere dell’Orvietana, sul recente passato, sul presente e sul futuro biancorossoMalgrado il momentaccio in casa Orvietana, Paolo Lanzi non vuole certo nascondersi e parla a nome della società.

“Anche quest’anno siamo ripartiti, e già questo è un successo, partire significa comunque far vivere una attività che rischiava dopo cento anni di chiudere, in società siamo rimasti in pochi e quindi diventa molto difficile portare avanti qualsiasi progetto”.

Ma come mai la società è finita in questa situazione quasi di isolamento? Lanzi vuole puntualizzare su certi aspetti accaduti anche questa estate:

“E’ naturale che chi amministra beni della cittadinanza, perché l’Orvietana è della cittadinanza, non sempre può risultare simpatico o può fare cosa gradita all’opinione pubblica, però ho riscontrato che essere simpatici a tutti è difficile, quando le cose vanno bene sono molti a salire sul carro, quando vanno male invece sono tutti pronti a puntare il dito, questa estate ho sentito parlare di “operazione simpatia” ma voglio sottolineare che e’ stata una idea lanciata da alcuni giornalisti per avvicinare gente a questa squadra, il calcio oggi, anche per queste categorie, ha un valore economico e chi si vuole avvicinare deve comunque mettere le mani nelle tasche, purtroppo a questo punto è morta l’iniziativa simpatia”.

Anche quando nel passato i progetti non collimavano con le proprie idee, Lanzi non si è voluto defilare del tutto, magari rimanendo una voce fuori dal coro.

“Io credo – continua Lanzi- che la forza di una persona si vede quando questa può far valere le proprie idee, è vero molte persone si sono defilate quando il progetto non rimarcava più le proprie idee, o quando non c’erano più le persone di loro fiducia, purtroppo è una vecchia mentalità, oggi ogni iniziativa deve essere vissuta come un impegno aziendale”.

Estate col tormentone ripescaggio sì o ripescaggio no, poi la decisione dell’Eccellenza e ora le critiche sui giovani di Orvieto. Non ci sta mai pace?

“L’Orvietana aveva tutte le carte per poter chiedere il ripescaggio e rimanere in una categoria nazionale, si è tentato di tutto per farlo, ma non c’erano le condizioni societarie ed economiche, inoltre non esisteva la possibilità economica di allestire una squadra competitiva per la serie D e allora si è scelto quello che ci spettava, la retrocessione ci ha portato in Eccellenza e questa stiamo disputando. Giovani di Orvieto: qui bisogna dare una spiegazione molto chiara una volta per tutte, la società orvietana ha l’obbligo di valorizzare i giovani di Orvieto quelli che provengono dal suo settore giovanile, chi e’ tesserato con la società è giusto che sia valorizzato, chi è orvietano di residenza ma non e’ tesserato con la società va invece a mercato libero. Tanto per essere chiari se un ragazzo di Orvieto, ma non tesserato con l’Orvietana, chiede un rimborso di un certo tipo per giocare, non sarà mai preferito ad uno, anche di fuori, che viene a costare di meno. Se invece un ragazzo è tesserato con l’Orvietana, la società ha l’obbligo di valorizzarlo. Purtroppo non sempre si è fatto così ed è qui dove ha sbagliato la società, di aver valorizzato giocatori di Orvieto non tesserati con la società.”

Tornando al presente, che campionato sarà? Che ci dici di Cavalli?

“Un campionato difficile, dove l’età media dell’Orvietana è ventidue anni, il calcio per Orvieto è questo: tentare con i giovani e prendere quello che viene spendendo il meno possibile. Alessandro Cavalli è stata una scelta maturata per creare una sorta di lavoro con i giovani, è un allenatore giovane capace, stimolato a fare bene, è stata una scelta di tutti i dirigenti. La società ha fiducia in lui ed siamo consapevoli che dobbiamo avere pazienza”.

Come mai Orvieto non ha le risorse economiche per poter fare un campionato importante?

“Sarebbe troppo lungo rispondere a questa domanda, impegnerebbe per la mia forma logorroica un libro, cercherò di essere breve: ad Orvieto ci sono ottimi ed importanti imprenditori, gente che però, legittimamente, ha indirizzato in altri sport il proprio interesse, un tempo il calcio era forse l’unica attività sportiva ad essere conosciuta, oggi tutto lo sport è diventato cultura nazionale, gli imprenditori quindi vengono attratti da altre attività raggiungendo livelli altissimi anche nel professionismo. Inoltre oggi vivere le società e’ molto difficile perché ogni persona trova difficoltà a rapportarsi con il prossimo, diventa quindi naturale crearsi il proprio orticino dove tutti possono fare il presidente, poi una volta stufi si chiama la ruspa e si copre tutto”.

Quanti problemi vi state trascinando dalla stagione passata?

“Le esperienze negative vanno archiviate e ricordate per non sbagliare ancora. La stagione passata culminata nella retrocessione, è stata la fine brutta di una bella storia iniziata dieci anni fa, ricordiamola, ma ricordiamoci anche della finale di Cattolica, di un campionato allievi regionale vinto, di un campionato regionale giovanissimi vinto, insomma ci sono anche ricordi positivi e successi. Proviamo a ricominciare soprattutto dal settore giovanile, secondo me i giovani sono parte integrante di qualsiasi progetto, sportivo, lavorativo e di vita, quando sono entrato nel settore giovanile dell’Orvietana vigeva il sistema “io parlo con il ragazzino e te lo porto via” ho fatto parte di questa cosa per un paio di anni, poi ho cercato di cambiarla, cercando di capire da dove proveniva questa mentalità, il campanile, inoltre ho cercato di escludere i genitori dalla gestione delle squadre, ma soprattutto ho cercato di confrontarmi con persone che la pensavano come me. L’accordo con il Ciconia è stato un esempio, abbiamo tenuto duro, parlo al plurale perché il mio confronto è stato con una persona intelligente e piena di buon senso come Massimo Bicornia, insieme mettendo da parte tutto a volte anche dei torti subiti, abbiamo dato corso alla nostra idea, oggi ne stiamo prendendo i frutti”.

E il futuro?

“Parlare di un domani è difficile, pensiamo al presente e di come possiamo fare per continuare, poi si vedrà, l’Orvietana è sopravvissuta per cento anni, sopravvivrà anche a questa crisi, la pazienza è un limite dello sport e nello sport tutti vogliono tutto e subito, veniamo da una situazione difficile due sconfitte sette goal presi, ma esiste una sola possibilità per non chiudere, ed è la strada che stiamo percorrendo. Diamo fiducia al nostro tecnico e andiamo avanti, poi se allo stadio saremo venti vorrà dire che quei venti sono quelli che amano l’Orvietana, gli uomini che amano si vedono nella sofferenza ora noi stiamo soffrendo, questa è la verità, ma chi ha avuto gli attributi è rimasto in società e sta dando una mano, quando la barca va a fondo i primi a scappare sono i topi, noi siamo rimasti e speriamo che non vada a fondo nessuno”.

 

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26 Comments

  • sioni-Dimis

    Le note positive in tutta questa mancanza di programmazione societaria che perdura da anni sono Barbabella, Cherubini ,Graziani , Frellicca , tutti i giovani che sono al settore giovanile dell’Orvietana e i fedelissimi Chiasso e Ciccone …. il resto è noia….. ringraziamo la dea bendata e le casse societarie vuote che per forza di cose siano arrivati alla prima squadra …almeno loro….

  • marco polo 1

    mi sembra che fatone non debba dimostrare niente a nessuno, l’orvietana ha fatto le sue scelte, come l’anno scorso, l’unica cosa brutta di tutto questo che a pagare sono sempre i giocatori, i nostri giovani, la nostra squadra, la nostra citta i nostri presidenti, ma chi fa le scelte mai. con questo faccio i migliori in bocca al lupo a tutte e due che se lo meritano e lasciamoli lavorare in pace

  • riccardo fatone

    ringrazio neofita e min per la stima , ma chiedo gentilmente di lasciarmi fuori da qualsiasi commento riguardo i problemi dell’orvietana visto che ho da pensare ai miei, che non sono pochi…… GRAZIE !!!!

  • SUNZIONE - PRE

    7 pappagalli in 2 partite e 0 punti.. almeno il buon senso di fare silenzio!.. dimenticavo .. 1 retrocessione sul campo 4 mesi fa!.. Volpi..Cavalli.. Fatone… io guarderei ad altro…

  • neofita

    A Fatone è andata di lusso, fosse stato lui l’allenatore dell’Orvietana ora era lui subissato di critiche, pensate che col C del Piano e il Gualdo ne prendeva di meno?!?

  • max

    allora gotetevi questa orvietana ve la meritate tutta ma il muzi piu che uno stadio è un deserto chiedetevi prchè

  • min

    caro max quelli che sono andati ad Acquapendente ci sono andati perché li trovano rimborsi spese che ad Orvieto nessuno garantirebbe loro, anzi qualcuno oltre che lo stipendio da calciatore ha trovato pure lavoro grazie al presidente di quella squadra, quindi non è tanto l’Orvietana che li ha fatti andare via, ma delle proposte a quanto pare irrinunciabili (lo sa che ad Acquapendente ci sono andati anche giocatori dalla D, dalla Pianese e non perché la Pianese li ha voluti dare via…) per il resto mi pare che quelli che Cavalli ha scartato e ha preso Fatone hanno fatto due sconfitte su due come l’Orvietana ma in una categoria più bassa… quindi siccome non mi pare ci siano tanti Orvietani che giocano in giro se non in categorie più basse o dove possono offrirgli il triplo di qua, mi pare che le sue siano parole molto a vanvera!

  • max

    scusi signor SI LEGGE DI TUTTO E DI PIù MA LEI QUELLI VISTI IN CAMPO DOMENICA LI RITIENE PIU FORTI DI ANTICHI DI NULLI NO IL PORTIERE PERCHE BARBABELLA VA BENISSIMO MA IL DIFENSORE DI TUTTI QUELLI CHE SONO ANDATI TRA ACQUAPENDENTE E SAN LORENZO GM10 O SONO PIù INCAPACI UN ALLENATORE CHE TIENE 6 GIOCATORI DIETRO ALLA PALLA QUANDO PERDE TRE A 1 IN CASA LO CONSIDERA DA ECCELLENSA MA PER FAVORE TRA DUE DOMENICHE POTETE PURE LASCIARE IL CANCELLO INGRESSO PUBLICO PURE CHIUSO TANTO NON CREDO CHE NESSUNO LO VORRA USARE

  • se legge de tutto e di più...

    ma la certezza che se ci fosse stato Fatone con i ragazzi del posto, se poi mi fai anche una formazione credibile per l’Eccellenza di soli orvietani, però deve esse credibile sennò anche io faccio nomi a caso, con un Muzi pieno di entusiasmo chi te la da la fata Turchina?
    Ancora coi se e i ma…

  • min

    Credo che Cavalli costa poco quasi niente, che non ha bisogno neanche di un preparatore altetico visto che lui è soprattutto quello prima di essere allenatore e tutto sommato non ha chiesto neanche un ds, quindi uno stipendio anziché tre. A dicembre vedremo se le scelte sono state azzeccate o meno, sapendo che come sempre è impossibile una controprova.

  • max

    CREDETE CHE IL GRUPPO DI FATONE FATTO DA ORVIETANI CHE AVREBBERO PORTATO GENTE ALLO STADIO ERA PEGGIO DI QUESTO GRUPPO? E NON DITE CHE COSTAVA DI PIU PERCHE NON è VERO

    nb commento modificato dalla redazione

  • Marco Gobbino

    Solo per precisare che “topi” ed “eroi” non sono mie definizioni ma di chi ha rilasciato l’intervista

  • Caro DIABOLIX io ti ho fatto quei nomi come esempio, ma vatti a vedere il basket qualche volta e vedrai che tutti gli ex stanno in tribuna a fare il tifo e danno una mano alla società, in quanto si sentono e sono coinvolti. Sai quanti sono gli ex dell’orvietana? centinaia. E tu ma ne hai nominati 3. Sveglia.

  • ex-biancorosso

    Caro Gobbino se i “topi scappano” forse ci potrebbe essere qualche incomprensione con coloro che tu definisci “eroici ” . Qualche tempo fa’ anche alcuni “eroici” erano scappati. secondo me dell’Orvietana non frega niente a nessuno e invece qualcuno gioca o vorrebbe giocare con questo giocattolo facendo poi il ganzo, sbandierando l’amore per lo sport e per la città…… ma quanno!!!!

  • DIABOLIX

    PER MASTE ,TI FACCIO PRESENTE CHE GLI EX GIOCATORI CHE TU NOMINI SONO STATI E SONO TUTT’ORA A FAR PARTE DI QUESTA SOCIETA’ – LA MAGGIOR PARTE DEI GIOCATORI NOMINATI SONO STATI NEL SETTORE GIOVANILE E OGGI CI SONO I VARI BELLINI I,PELLEGRINO,LASTRIGI ROBERTO. DUNQUE TU QUELLO CHE DICI NON è LA VERITA –

  • spezziamo una lancia

    Ogni persona e’ libera di dire la sua,naturalmente senza offendere,in questa situazione odierna dove le difficolta’ economiche sono profonde per tutte le aziende,ci puo’ stare che qualche dirigente ricopra questo ruolo senza tirare fuori grandi cifre,ma che Biagioli,Petrangeli,Lanzi,Paci Alessandro,abbiamo fatto i dirigenti senza mettere soldi mi pare assurdo,nella lettera Lanzi dice chiaramente che la squadra e’ stata fatta in regime di emergenza ed e’ stata fatta per non far morire l’Orvietana,e che molti imprenditori si dedicano alla rinascita di altri sport,per giunta giustamente,che alla rinascita dell’Orvietana,la mia idea inoltre e’ che sono sicuro che se nell’orvietana si presentasse,il Zambelli o il Ciprini della situazione o magari una delegazione di tifosi che volessero rilevarla non credo che i consiflieri non la cederebbero. Per quanto concerne le competenze beh qui possiamo disquisire a volonta’ in qunato tutti noi siamo tecnici,il Lanzi era in panchina non so’ quale sia la sua capacita’ naturalmente un buon direttore avrebbe fatto la campagna acquisti e avrebbe messo il suo sigillo sui giocatori presi,da quello che si sa i giocatori li ha presi il mister quindi non mi sembra che il consigliere sia un grande competente,forse un direttore sportivo avrebbe fatto comodo,inoltre i giocatori che sono stati presi potevano essere sostituiti dai ragazzi cresciuti ad Orvieto,il problema e’ che questi ragazzi sono stati mandati via perche’ ritenuti non validi per la serie D,quindi tutto il lavoro del settore giovanile e’ stato praticamente nullo. Chi era il responsabile del settore giovanile? Non voglio dare le colpe alla stessa persona ma ,partendo da Nuccioni finendo a Massini, forse era il caso di lasciarli,faccio un in bocca al lupo all’Orvietana sperando che presto si trovino persone che possano rilevare la societa’ e che mettano i loro interessi economici in questo gioco.a quel punto e’ giusto che l’attuale dirigenza si faccia da parte.

  • neofita

    ah bene con tutto quello che succede all’Orvietana il presidente invece di stare vicino alla squadra va a vedere il Perugia, mi fa proprio piacere!

  • Max

    Prtroppo se i dirigenti attuali non sono. Disposti a lasciare. E vogliono spendere soldi che non sono suoi non si avvicinerà mai nessuno non sono eroi ma persone che vogliono fare
    quello che non possono permettersi di fare

  • Marco Gobbino

    La mia proposta è per tutti coloro che amano i colori di questa squadra, non coloro che amano o odiano quel dirigente, quel giocatore o quell’allenatore, le persone passano, l’Orvietana, arrivata a 102 anni, sarebbe bene che possa continuare

  • Caro Gobbino l’invito che tu hai rivolto ai cosidetti ” TOPI SCAPPATI” ha un senso se viene accettato in primis dagli attuali “dirigenti”, pertanto sentiamo la loro opinione. In ogni caso loro non hanno ragione di certo, visto che non hanno ne idee ne soldi ma si atteggiano a dirigenti.

  • Marco Gobbino

    Proviamo a lanciare una proposta, lo so forse un po’ shock visto il carattere medio degli abitanti di questa città: la prossima domenica che l’Orvietana gioca in casa, la società fa entrare gratis allo stadio (tanto con i miseri incassi degli ultimi tempi poco cambierebbe) e tutti questi suggerimenti, critiche ecc. si potranno fare di persona ai dirigenti, con la massima correttezza e cordialità ma anche con la massima trasparenza, vedendo cioè dal vivo chi porta avanti queste critiche. Se ci sono ancora persone che ci tengono a questi colori che si presentino di persona con le loro idee davanti a tutti, diamoci appuntamento mezz’ora prima della partita sulle tribune del Muzi, facciamone un forum pubblico aperto a tutti, confrontiamoci, contiamoci. Invitiamo anche gli ex giocatori, gli ex dirigenti i cosiddetti “topi scappati” e chi vorrebbe tornare allo stadio a tifare ma oggi non lo fa perché ce l’ha, a torto o a ragione, con gli attuali dirigenti. Se ci sarà tanta gente che si mostra interessata allora il confronto si potrà aprire, altrimenti se non si presenta nessuno hanno ragione Lanzi, Biagioli, Porcari ecc.: non frega più niente a nessuno e loro, quasi eroicamente, stanno facendosi in quattro per tenere viva, indipendentemente dai risultati, questa società. Analogamente se la dirigenza accetterà questo confronto davanti a tutti si mostrerà aperta e interessata ad ascoltare chi ancora ha un briciolo di passione per questi colori, mentre se non vorrà farlo darebbe ragione a chi li accusa di chiudersi nelle loro stanzette e decidere tutto da soli.

  • Lasciate perdere il calcio è uno sport troppo serio per chi ha poca esperienza. Ma quale esperienze possono portare quei 4 gatti rimasti in società? qualcuno me lo spieghi perche non si capisce come fa gente che non ha mai nè giocato, né allenato, né avuto esperienze dirigenziali fuori da Orvieto e in più non ha le potenzialità economiche e nemmeno l’umiltà per affidarsi a collaboratori esperti, ad ottenere risultati importanti. L’operazione simpatia poteva essere un’opportunità per cercare di riavvicinare alla società tutti quei personaggi orvietani che o da calciatori o da allenatori o da dirigenti o anche da semplici tifosi hanno nel cuore i colori bianco rossi, ma non si riconoscono più in questo modo arrogante di condurre la società. Vi siete mai chiesti come mai per es. la pallacanestro è portata avanti da quasi tutti ex giocatori? trovateme uno all’Orvietana. Eppure giocatori di Orvieto che hanno fatto la storia biancorossa ce ne sono molti, pensate che gente come Poggioni, Marchino, Simonetti, Fringuello, Pelucchi, Bellini oppure come ex giocatori che si sono fermati ad Orvieto come Bernardis, Pellegrino e tanti altri non avrebbero potuto, se coinvolti, dare una mano? guardate che se questi non vi sono simpatici ce ne sarebbero altre centinaia, che si sono allontanati ma potrebbero rientrare se sollecitati. O mettete i soldi e allora avete ragione, o almeno abbiate l’umiltà di chiedere aiuto. Cosi siete solo patetici.

    n.b. commento modificato dalla redazione

  • antony

    Ricominciamo co sta storia che ogni dirigente rilascia dichiarazioni poi magari si scopre che il presidente nn sa niente e magari manco e’ d’accordo. Qual e’ la voce della societa’? Questa? O quella di qualche commento anonimo mandato magari da altri dirigenti? E il presidente che dice? Sarebbe bene che l’uso parlasse con voce unica. Non vorrei che l’intervista di Lanzi piu’ che rivolgersi ai tifosi e agli esterni si rivolga agli altri dirigenti…

  • franco

    Sono una persona che ho avuto a che fare con Paolo perche’ un mio figlio ha giocato nell’Orvietana,e’ stato uno dei pochi personaggi corretti che ho conosciuto nel calcio,con me ha messo la sua faccia e ne e’ uscita pulita,e’ uno dei pochi che dice pane pane e vino al vino,non conosco le problematiche odierne,posso solo asserire come sta’ capitando anche da noi,che nel calcio esistono i personaggi che arrivano spendono non programmano e una volta stufi come dice Paolo portano la ruspa e puliscono tutte le macerie. Credo che e’ questo che lui intendeva. Programmare e’ difficile spendere e’ peggio,comunque faccio una in bocca al lupo a Paolo spero che possa aiutare e uscire fuori da questa situazione.

  • Marco Gobbino

    Per chi conosce Paolo, le sue dichiarazioni non sono certo una sorpresa, anzi sono coerenti con quanto va dichiarando da sempre. Posizioni simili potevano essere ripetute anche gli anni precedenti. Sempre l’Orvietana si scopre più sola e fatica ad andare avanti. Vorrei solo puntualizzare una cosa, la cosiddetta “operazione simpatia” che qualche giornalista aveva consigliato ai dirigenti dell’Orvietana non era certo basata sul trovare qualcuno disposto a mettere soldi, era un concetto di più ampio respiro, una sorta di apertura al dialogo e all’ascolto soprattutto verso quei pochi che ancora continuano a seguire le vicende biancorosse, malgrado negli ultimi anni sia stato duro passare quasi tutte le domeniche, anche lontano da Orvieto, a vedere certe gare. Mai ci saremmo permessi di suggerire come reperire i soldi, non è compito nostro, almeno per quanto riguarda noi di orvietosport.
    Per il resto teniamo separate le vicende societarie da quelle del campo. Al di là delle simpatie o antipatie presunte, come in tutti gli sport bastano un paio di risultati positivi per quantomeno riportate qualcuno allo stadio, purtroppo però ricordare una stagione iniziata con una vittoria è difficile, anche quando le situazioni economiche erano più positive, anche con i tanti allenatori, ds ecc bisogna tornare indietro tantissimo per ritrovare un anno iniziato ben (l’anno di Baciocchi se non erro con l’Orvietana prima in classifica alla 9 giornata).

    Teniamo aperti i commenti su questo post chiedendo a tutti di partecipare con spirito costruttivo, offese gratuite, allusioni, cattiverie di ogni genere non verranno pubblicate.

  • perLanzi

    Vorrei chiedere a Lanzi: ma se tutti scappano, sia dalla società che dalle tibune, non vi sfiora il pensiero che avete sbagliato qualcosa e dovete cambiare metodo? Invece no, chi scappa li definite topi, chi resta è un eroe. Niente male come operazione simpatia. Per quanto riguarda gli altri sport: io non vedo ruspe pronte a sotterrare, ma gru che costruiscono solidi edifici: la pallavolo era scomparsa, sono ripartiti da zero sia nel maschile che nel femminile, hanno vinto campionati, c’è chi partecipa a tornei nazionali, hanno fatto la finale nazionale di coppa italia, hanno allestito da zero i settori giovanili. Il rugby era scomparso, anche qui sono ripartiti da zero anzi da sottozero, anche qui hanno vinto il campionato e rimesso su il settore giovanile. Il basket femminile è in A1, quello maschile che anni fa era in crisi quanto il calcio se non peggio, ha ottenuto risultati importantissimi. Se 40 anni fa attorno all’Orvietana non c’era nulla e oggi c’ è tutto questo, dovreste andare a frequentare queste realtà e chiedere umilmente che vi insegnino come si fa sport oggi nel 2012, questa sarebbe la vera operazione simpatia: mettersi in discussione e andare a imparare dagli altri. No andare dagli altri solo a chiedere soldi.
    Vorrei farvi capire un’altra cosa: per risolvere i problemi economici, si deve sperare solo in due eventi:o si trova qualcuno che mette soldi ma non gliene frega nulla di come fate sport (vedi nel basket hanno trovato uno sponsor nazionale che li finanzia ma non mette bocca nelle scelte societarie) o trovate uno che mette soldi ma vi caccia tutti e mette ai vari posti gli uomini di sua fiducia (come forse voleva fare Moneti e poi ha fatto a Perugia dove ha cacciato tutti dall’ex presidente all’ultimo allenatore del settore giovanile). Vie di mezzo non ce ne sono. O vi sforzate a trovare sponsor importanti che pagano per essere visibili non per scegliere l’allenatore di turno, o lasciate la mano a chi, magari anche con meno esperienza di voi, ha possibilità economiche ma magari fino ad oggi non si è avvicinato perché non vuole gestire la società con le stesse idee vostre. Alternative non ce ne sono, se cercate l’appassionato di calcio che paga senza decidere, la fine è segnata.

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