(da blogf1.it) Oltre ad essere un ingegnere capace e stimato dai piloti con cui lavora, Andrea Stella è l’uomo che sta passando alla ribalta per quel modo informale e italianissimo con cui parla via radio a Fernando Alonso. Stravolgendo così il sacro rituale di una F1 da sempre anglofona e mandando al contempo in crisi una decina di squadre, che non possono più capire, captare, sfruttare, la maggior parte delle informazioni trasmesse da muretto a pilota.
Un modo, questo, per niente casuale di ergersi a leader del mondiale in tutti i sensi. E’ il percorso netto di Alonso che sta portando la Ferrari a braccetto – ma sudando le proverbiali sette camicie – verso un mondiale insperato soltanto qualche mese fa.
Titolo non vinto, per carità, anzi la salita è più dura che mai. Ma considerando dove la Ferrari era a Melbourne si può dire che questo 2012 è già stato un successone. Ne è consapevole Stella:
“A inizio stagione pochi credevano che dopo nove gare ci saremmo trovati in questa posizione. Noi però abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento positivo e soprattutto abbiamo lavorato tantissimo” .
Lavoro che, se non è proprio all’inizio, è ancora lungo: “Dobbiamo migliorare ancora un sacco, abbiamo bisogno di più velocità massima. Perchè la velocità di punta rende la vita più facile in gara. Ma dobbiamo stare attenti a non penalizzare il carico aerodinamico, soprattutto quest’anno che la nostra monoposto lavora benissimo nei curvoni veloci”.
Va ritrovata insomma quella perfetta efficienza aerodinamica – ovvero il rapporto più equilibrato possibile tra deportanza e resistenza- che è stata il punto forte delle ultime belve vincenti del cavallino, la F2007 e la F2008.
Anche se proprio la Red Bull, nel 2010 e nel 2011, ha dimostrato come si possa vincere anche puntando tutto sul carico aerodinamico, anche a scapito dello spunto assoluto. Almeno così funziona in questa Formula 1 tutta “carico aero” che fa storcere il naso a Montezemolo.
Proprio per la bontà aerodinamica della vettura in casa Ferrari vige un moderato ma sincero ottimismo per il prosieguo di stagione. Lo stesso Andrea Stella non si nasconde in vista della terribile Hockenheim, uno di quei Gp caldi e afosi di luglio dove si sparano le cartucce migliori per il mondiale:
“Siamo andati forte a Valencia e a Silverstone, circuiti opposti per un certo verso. Hockenheim è quasi un misto fra i due, ha parti lente e veloci. Non vedo ragioni per cui non dovremmo essere competitivi, mi aspetto una Ferrari in palla”.
I tredici punti su Mark Webber in classifica sono poco e niente perchè “bisogna tenere gli occhi aperti, le cose possono cambiare molto velocemente” chiude Stella.
Eppure con una F2012 così protagonista e competitiva non è detto che per la Ferrari le cose non possano migliorare ancora. Magari è l’anno buono per il colpo di reni risolutorio.
La frusta allo sviluppo serve per tornare a fare l’andatura e ti saluto e sono. L’aspirazione di milioni di ferraristi e della squadra stessa Scuderia d’altronde è quella di tornare ad avere la vettura più veloce in pista. Questo non è un mistero.
fonte: Antonino Rendina per blogf1.itFinding that time to formally plan and communicate www.midnightpapers.com/ can be tricky
Commenti
Powered by Facebook Comments