Se n’è andato oggi, 13 luglio, al termine di una lunga malattia Spartaco Ladi. A piangerne la scomparsa non è solo il basket cittadino, a cui Spartaco era profondamente legato e a cui aveva dato tanto, ma tutto lo sport della Rupe.
La redazione di OrvietoSport si unisce al dolore dei familiari e dello sport orvietano tutto che oggi ha perso un pezzo della propria storia.
(nella foto l’ultima sua partita da coach, guidava l’Olmo nel Torneo dei Quartieri edizione 2010)
Ciao Spartaco,
Ho giocato con te diverse stagioni in gioventu’, oltre all’amicizia che ci legava fuori del campo,hai sopportato le mie proteste e esuberanze di giovane ribelle,hai cercato di darmi quella disciplina che non volevo accettare, mi hai insegnato a difendere e a giocare con i compagni.E soprattutto mi hai insegnato a credere in qualcosa e a amare il basket in ogni modo.
Con Spartaco Ladi se ne va un altro pezzo importante di storia dello sport Orvietano . L’ho conosciuto personalmente negli anni in cui praticavo miniBasket, e mi aveva colpito per la sua umanita’ e cura dei dettagli. Poi qualche anno dopo verso la fine degli anni’80, quando ero studente del Liceo Scientifico, ricordo (da tifoso9, le sfide a Basket contro Ragioneria, che lui allenava come professore di Educazione Fisica . Ed era difficile battere quella squadra,sia per i giocatori che aveva (come Alberto Giovannini e Andrea Brandoni), sia perche’ in panchina c’era lui : Spartaco, il coach dell’Orvieto Basket.
Flavio Zambelli. Presidente Volley Team Orvieto
Ciao Spartaco io non dimentico tutte le cene fatte a casa di mio padre prendendo in giro Enzo per la sua Inter . Spartaco riposa in pace e grazie di tutto quello che hai fatto al mio babbo.
Caro Spartaco,
oltre che ad associarmi alle parole di Massimiliano e Gianluca, parole che mi riportano a ricordi di anni passati nei quali sei stato molto presente nella mia vita, vorrei sottolineare come con la tua caparbietà, volontà e determinazione hai insegnato e trasmesso il tuo “credo cestistico” ai “tuoi” ragazzi, fatto tutto di allenamenti, sacrifici e rinunce. Io sono fiero di essere stato uno di loro. Durante time-out piuttosto disattenti ho beccato diversi scappellotti, oppure se un giorno marinavo l’allenamento ti vedevo arrivare a casa , davanti “a la mi mamma”, chiedendomi valide giustificazioni. Come, invece, altre volte lo hai fatto per assicurarti che andassi bene a scuola, concedendomi gratuite ripetizioni o per sapere come andava il recupero della frattura di turno, dopo avermi accompagnato all’ospedale per l’ingessatura la sera prima. Quando uno di noi ha avuto momenti di fisiologico rigetto per il basket, tu accorrevi con tutto te stesso a tamponare la ferita, infondendo sempre messaggi di autostima e senso di responsabilità verso il gruppo. Essere tutti uniti, tutti indispensabili avrebbe portato anche un gruppo di “sfigati” a raggiungere alti traguardi ,come è stato per me (zinzo) , pipistrello, trillichino , soso, gianluca, tiberone, triocco, giggi, stefano, vergari e… sciabolotto.
Non riesco a salutarti perchè i ricordi si sovrappongono e si moltiplicano, non ultimo quello di aver fatto leggere ai miei figli la “la bibbia del giocatore di pallacanestro”, da te dattiloscritta per ogni giocatore, in cui si elencano i dieci comandamenti dell’atleta. Un messaggio di vita indelebile che rimarrà sempre nei nostri cuori.
“solo così saremo forti forti forti ….anzi fortissimi”. Ciao Spà.
Caro Spartaco,
ti scrivo per salutarti un ultima volta con grande commozione.
Per me, Massimo, Mario, Andrea e Corrado (il mitico quintetto) ed anche per gli altri compagni di squadra hai rappresentato un fratello maggiore che nei migliori hanno della nostra gioventù ci hai insegnato la bellezza di uno sport meraviglioso portandoci a successi inaspettati. Ma soprattutto hai fatto di noi un gruppo di amici forte, coeso costruito sui valori e sugli ideali che ci hanno guidato per tutta la nostra vita. Ancora oggi quando ci incontriamo e come se non ci fossimo mai lasciati talmente forte e intenso e il nostro legame. Purtroppo uno di noi qualche hanno fa ci ha lasciato prematuramente. Ma tu, sepper già malato, non hai esitato un’attimo ad allenare al Torneo organizzato dopo tanti anni in suo ricordo. E’ stato il regalo piu bello che gli hai fatto e che hai fatto a tutti noi. Abbracciami Corrado. Vi porterò per sempre nel mio cuore.
E ricordati: difesa, difesa ancora difesa.
Un bacio affettuoso.
Massimiliano
Chi non ha conosciuto Spartaco! ………lo chiamammo a dirigere la squadra, nel biennio 91/93, dopo anni nei quali era stato in disparte, e subito entrò in sintonia con il nuovo gruppo dirigente. Soffrimmo insieme, in panchina, negli spareggi per salire in serie “C”, a Santa Marinella, ed anche se non riuscimmo nell’impresa, l’emozione fu totale…..quasi come quella di quest’anno! Un’altra generazione, un’altro basket ma la passione di Spartaco la conoscevamo e la testimonia Stefano che lo ha visto fino alla fine. Carattere deciso, apparentemente scontroso, a volte, ma capace di una comunicativa efficace, un grande “motivatore”. Senza la sua malattia, non ho dubbi sul fatto che sarebbe stato uno dei nostri come ha fatto due anni fa, al battesimo del nuovo “Torneo dei Quartieri” e con noi gioito del successo che stiamo ottenendo. Che sia di conforto per tutti i tuoi cari………..ti abbiamo stimato e voluto bene. Ciao, Spartaco……
Ciap Spartaco, Ciao Coach , Ciao Prof
Ho appreso la notizie ieri sera , una notizia che mi ha scosso, che mi colpito fortemente.Sono putroppo fuori orvieto da un mese mezzo proprio per quel basket che tu spartaco hai onorato per tanti anni , regalando gioie ai tifosi dell orvietobasket e chi avuto la fortuna spartaco di averti come allenatore, tra cui io . Sei stato un esempio per tutti , soprattutto per me a cui hai insegnato tanto come uomo e come coach proprio una voltaarlammo tanto della mia professione e mi sempre regalato suggerimenti, idee e tant e storie, non ultime quando ci incontrammo quella sera al Torneo dei Quartieri quando, riptronato da un viaggio ti vidi di nuvo su una panchina , la panchina dell Olmo, vederti sorridere e regalare ancora perle di basket ai tanti ragazzi che ti ronzavano intorno.Mi continuarai a seguire lassu e lassu con Corrado saresti sempre presenti nei cuori di tutti , nei cuori della palla a spicchi orvietana e non solo .. ciao Spartaco…
Ps : Un caro e forte abbraccio A tutta la famiglia Ladi..anche dalla Famiglia Guerriero
Ciao Spartaco
quante partite insieme nel settore giovanile dell’Orvietana,
anche 2 volte alle fasi nazionali,che bei ricordi,io ,te,Moreno,Mauro,Fausto e tanti altri ancora,con Tonino Lombardi che ci accompagnava sempre,che tempi Spa…
Ti ho voluto bene,riposa sereno
ciao
Gianluca
Invitato da Monica a fornire notizie per un articolo della redazione su Spartaco, proporrei invece che ognuno di noi, che lo abbiamo conosciuto e avuto come amico, come allenatore, come compagno di squadra…., scrivesse un suo ricordo, un aneddoto, un saluto a Spartaco.
Un “qualcosa di indelebile” che possa rimanere ai suoi cari.
Dal canto mio, l’amicizia con Spartaco si è consolidata soprattutto in questi ultimi cinque anni, ma è non stato solo il classico rapporto medico-paziente; le nostre visite finivano sempre a parlare di basket, sbrigate le pratiche medico-burocratiche, dicevamo ” ora parliamo di cose serie !”, e allora lui mi elargiva consigli, si complimentava con la Società, commentava l’ultima partita vista in televisione, parlavamo dei nostri ragazzi, delle nuove promesse.Il più bel regalo ce l’ha fatto due anni fà quando, già provato dalla malattia, è tornato in panchina per il Torneo dei Quartieri, all’inizio era un pò emozionato, titubante, ma dopo cinque minuti era di nuovo lo Spartaco che avevamo sempre conosciuto, faceva schemi, urlava, s’incazzava…Spartaco il combattivo, quello che non si arrende mai.
E così è stato fino alla fine. Ha onorato il suo nome da “gladiatore” combattendo sempre senza mollare. Non si è solo difeso dalla malattia, ma l’ha attaccata e a tutti noi che gli stavamo intorno faceva credere di stare molto meglio di quello che sembrava. Fino a tre/quattro giorni fà facevamo ancora programmi di riabilitazione, di terapie… di cene.
Andiamo a salutarlo oggi alle 12 in Duomo e stringiamoci attono ai suoi cari.