Giornate fitte di incontri per il presidente Roberto Biagioli che ha verificato le possibilità di nuovi ingressi in società. Egisto Seghetta, tecnico dell’Oasi, potrebbe fare da apripista a nuovi perosnaggi, Daniele Cavalloro, dirigente del Gala Five, pronto a dare una mano. Ora Biagioli incontrerà altri personaggi e le istituzioni, entro venerdì le carte verranno scoperte e si arriverà alle prime decisioni.
Sembrava che martedì sera dovesse essere la serata giusta per sciogliere i tanti i nodi in casa Orvietana, ma il presidente Biagioli, dopo aver avuto lunghi colloqui con i nuovi personaggi pronti ad entrare a far parte della società, ha fatto sapere di dover attendere altri incontri prima di prendere le decisioni. Un altro paio di appuntamenti sono in agenda tra oggi e domani, sia con altri imprenditori, sia con le istituzioni, Sindaco in primis. Ma questo weekend porterà alle decisioni definitive, anche perché a metà della prossima settimana scade il termine per presentare la domanda di ripescaggio (5 luglio).
Domanda di ripescaggio che tecnicamente è già pronta e compilata, resta da capire se gli impegni economici promessi dai vari soci, vecchi e nuovi, si concretizzeranno in questi giorni. Biagioli vuole fermamente mantenere la Serie D, solo un motivo economico, non altri, sarebbe alla base di un’eventuale rinuncia.
Non è un mistero che il personaggio su cui il presidente ha riposto maggiori speranze e fiducia sia Egisto Seghetta, pronto non solo ad entrare in prima persona in società ma anche a fare da tramite per il coinvolgimento di un paio di imprenditori anche di fuori regione. Egisto Seghetta, un passato nell’Orvietana ed oggi tecnico dell’Oasi calcio a 5, è un personaggio molto conosciuto e stimato che potrebbe anche portare quel vento di freschezza e novità, anche come immagine, che l’Orvietana va cercando da tempo. Oltre ad Egisto anche un altro personaggio legato al calcio a 5, sta per entrare ufficialmente in società, si tratta di Daniele Cavalloro, vice presidente del Gala Five neopromosso in Serie B. Già presente suo padre nel consiglio direttivo, Daniele dovrebbe entrare con un contributo economico e farebbe parte anche lui di quel processo che vuole facce nuove e giovani in società. Altre voci vogliono anche il coinvolgimento di altri imprenditori locali, il patron del basket femminile Ceprini ad esempio, ha sempre dato una mano all’Orvietana e alla richiesta di impegnarsi ancora più a fondo non sarebbe arrivato un rifiuto, ma la verifica di alcune condizioni che potrebbero essere valutate dalla attuale dirigenza. In particolare il presidente Biagioli non ha escluso del tutto un passo indietro, senza comunque uscire del tutto dal consiglio direttivo, pur di raccogliere il massimo dei consensi.
Infine si deve sciogliere il nome dell’allenatore, se l’ingresso di Seghetta e Cavalloro in società verrà formalizzato come sembra, il nome più probabile sarà quello di Riccardo Fatone, che in questa stagione ha fatto volare la Federico Mosconi fino ai playoff di Promozione. Fatone potrebbe significare una squadra con un mix di giovani locali e di giocatori esperti, magari da andare a ricercare tra i suoi ex compagni delle varie squadre dove ha militato in passato. Resta da capire se una soluzione del genere sia più adatta per un campionato di Eccellenza o di Serie D, in un momento tanto complicato per molte squadre, come ad esempio il neo promosso Bastia che, dopo aver vinto l’Eccellenza, sta trovando forti difficoltà per iscriversi in serie D rischiando addirittura di far scomparire il calcio a Bastia. Pure l’ipotesi Mirko Chiasso è ancora in piedi, anche se qualcuno vede più per lui un ruolo di raccordo tra la dirigenza e la squadra, ma Mirko ha fatto capire più volte che la sua volontà è quella di allenare. Le scorse settimane si è parlato anche di un avvicinamento dell’ex tecnico Roberto Borrello, un’ipotesi questa che vedrebbe in lui una sorta di tutto fare, un po’ come era accaduto con Luciano Marini, con Borrello in panchina non ci sarebbe forse bisogno di un ds e di altre figure, inevitabilmente da affiancare invece a Fatone o a Chiasso, ma Borrello ha rifiutato le attuali condizioni e ha scelto l’offerta della Ternana che lo vuole allenatore nel proprio settore giovanile, probabilmente agli allievi. In caso di ripescaggio in Serie D non è escluso che la scelta possa ricadere su un allenatore all’esordio in una prima squadra ma comunque proveniente dai settori giovanili di qualche realtà professionista, un po’ come accadde ai tempi di Fabrizio Fratini che venne a Orvieto dopo aver allenato la Berretti del Foligno.
Biagioli ha anche fatto capire che, indipendentemente dalla categoria, un po’ tutto il calcio dilettantistico dovrà ridimensionarsi, visti i problemi di molte squadre, una riduzione del budget potrebbe infatti venire anche da una ridefinizione delle modalità di effettuare il ritiro estivo, da una riduzione degli allenamenti, con la consapevolezza che gli stessi calciatori, magari gradualmente col tempo, capiscano che a questi livelli non è possibile vivere solo di calcio.
Io ho solo lanciato un monito: attenzione a pensare che l’Eccellenza si possa fare a due lire, se vedo certe squadre come Gualdo, Narnese e le neopromosse e le confronto con Todi, Deruta, Trestina e compagnia non so chi spenderà di meno. E temo che molte squadre in D giocheranno piene di giovani come in Eccellenza, per cui nessuna critica se la società non ha i mezzi per le due iscrizioni e decide di pensare da subito all’Eccellenza, ma attenzione a pensare che con l’Eccellenza si risolvono tutti i problemi economici e si possano far giocare sicuramente solo i giovani del posto.
Pensare oggi di avere ambizioni nell’attivita’ calcistica mi sembra molto una utopia,il campo ha sentenziato una retrocessione a me sembra giusto rispettarla,rispettarla per diversi motivi. Naturalmente il piu’ importante e’ l’aspetto economico,fare l’eccellenza non credo che sia un disonore. Oggi esistono molte societa’ che militano in questa categoria e mi sembra che non ne fanno tutta questa tragedia. Oggi l’Orvietana ha un buon settore giovanile,campionati regionali di tutto rispetto,allievi e giovanissimi, e’ segno che i giovani che si impegnano nel calcio ci sono,non vedo il motivo perche’ non si debba valorizzarli. Oggi parliamo di fuoriquota,un ragazzo di venti anni se ha delle caratteristiche buone per poter militare in una categoria importante,non puo’ essere considerato fuoriquota,ma un giocaatore a tutti gli effetti. Se non sei buono a diciannove,venti anni,non puoi pensare di esserlo a venticinque. Non credo quindi che sia questione di categoria ma di qualita’ tecniche,tattiche dei ragazzi. Avere due campionati regionali ha piu’ possibilita’ di tirare fuori gente per l’eccellenza che per la serie d, quindi e’ piu’ facile risparmiare sull’eccellenza che sulla serie D. Le risorse per le attivita’ sportive sono,oggi,difficilissime da reperire sul territorio,molte aziende hanno difficolta’ a pagare le proprie maestranze,pensare che possano sponsorizzare le attivita ricreative e’ impensabile,con queste situazioni oggi diventa d’obbligo partorire un progetto a dimensione d’uomo e non di ambizione personale. In parole povere guardare nelle tasche e spendere la moneta che si ha. Le mie sono solo pensieri a voce alta e ragionamenti da tifoso che si e’ stancato di vedere le difficolta’ che ogni anno verte la societa’. Un saluto ai tifosi.
E’ chiaro che non deve essere il campionato di competenza l’unico obiettivo da considerare in questi momenti, ma capire quale possa essere il futuro del calcio, non solo ad Orvieto. Ci sono squadre neopromosse che rischiano di già di scomparire, vedi Bastia, altre che faticano quanto l’Orvietana ma non trovandosi di fronte l’ostacolo delle due iscrizioni sembrano per il momento non essere così in difficoltà. Rimanendo nei confini comunali la Federico Mosconi, dopo aver toccato l’apice della sua storia, è adesso ferma al palo per capire se ci sono le condizioni o meno per allestire una prima squadra. Però se da una parte un eventuale ritorno in Eccellenza non deve essere visto come una tragedia (ci sono squadre dal passato glorioso come il Gualdo che dopo essere fallito è lì da anni e qua ad Orvieto se non altro di tutto possiamo parlare meno che di fallimenti) bisogna fare moltissima attenzione a considerare un eventuale campionato di Eccellenza come un’occasione per risparmiare e “respirare” economicamente finché le condizioni non cambieranno. Seguendo il mercato già attivissimo a questi livelli, vedendo che tipo di squadre stanno allestendo anche tra le neopromosse della Promozione, fare un’Eccellenza al risparmio potrebbe essere rischiosissimo. Non a caso voglio ricordare che l’Umbria ancora una volta ha promosso in D due squadre, infatti ormai succede quasi puntualmente ogni anno che chi vince i playoff nella nostra regione poi mette tutti sotto negli spareggi interregionali (era successo al Trestina lo scorso anno e al Casacastalda quest’anno) a conferma di come l’Eccellenza umbra sia tra le più competitive. Poi in generale se ci sta la possibilità di disputare un campionato più alto, che peraltro prevede anche l’utilizzo di più sottoquota rispetto all’Eccellenza, perché non farlo. La storia che i giovani in serie D si bruciano, mentre in Eccellenza si valorizzano è tutta da dimostrare a mia opinione. Per cui il discorso è chiaro, se ci sta la possibilità di anticipare i soldi per le due iscrizioni (ricordando che poi quella che non va in porto ritorna indietro) ben venga la domanda di ripescaggio, altrimenti no. Su questo io sono d’accordo col presidente, che siano cioè solo le motivazioni economiche a condizionare questa scelta, se ci sono i soldi perché non puntare al livello più alto? altrimenti inevitabilmente si scenderà di categoria, come il risultato del campo ha sentenziato, ma senza pensare che l’Eccellenza possa essere un toccasana.
presidente ho letto con piacere il suo articolo le auguro di trovare nuove risorse pero il mio consiglio spassionato indipendentemente dall allenatore per una crescita costruttiva dei giovani e il campionato di eccellenza in bocca al lupo.