Il 4 maggio 1949, l’aereo del Grande Torino al rientro dalla trasferta di Lisbona si schiantò dietro la Basilica di Superga. Oggi alcune migliaia di tifosi saliranno al colle per la messa e il ricordo dei caduti
di FABRIZIO TURCO
C’è chi la chiama magia, chi preferisce parlar di prodigio, chi invece propende per ossessione. Per tutti è Superga che fa rima, amaramente, con Toro, anzi con Grande Torino. Oggi il rito si ripete: alcune migliaia di tifosi, di ogni età, sesso e ceto sociale, saliranno al Colle per rendere omaggio agli Invincibili che furono sconfitti una volta sola, il 4 maggio del 1949, al rientro dalla trasferta a Lisbona.
C’è chi salirà a piedi e chi in bicicletta, chi andrà su con la Dentera e chi in macchina; tutti, però, con l’ombrello al seguito. Perché di solito, alle 17,05, la stessa ora del tremendo schianto di sessantatre anni fa, il destino chiama a raccolta tutte le nuvole, anche quelle che al mattino vagabondano altrove. Poi arriverà la squadra, ci sarà la Messa con l’omelia del vulcanico don Aldo, quindi il ricordo dei caduti con tutti i nomi scanditi da capitan Bianchi. A ben vedere, l’unica divagazione rispetto al normale sarà la strada per raggiungere la lapide: non quella consueta alla destra della Basilica, stavolta si dovrà fare il giro largo, dalla parte opposta, causa i lavori che sono iniziati sette mesi fa, che costano seicentomila euro, ma che – manco a dirlo – non sono ancora finiti. Per un giorno, però, il cantiere sparirà con un colpo di bacchetta magica e lascerà spazio alle lacrime e alla commemorazione; per le ruspe, i disagi e le polemiche ci sarà tempo da domani, fino alla fine del mese, almeno.
Il ricordo del Grande Torino, però, non finisce lì: si inizia stamattina alle 11 nella Sala Rossa di Palazzo Civico, alla presenza del sindaco Fassino e del presidente Cairo, e si prosegue domani al Filadelfia, ieri il tempio degli Invincibili oggi la vergogna della città, dopo quindici anni di rovine.
Vi confluiranno giocatori di ieri e di oggi, Marco Berry e le Iene, si giocherà e ci sarà una lotteria. Insomma, la consueta grande festa, con il solito mix fatato di giovani e vecchi. Tutti insieme, sedotti e uniti dal granata.
(03 maggio 2012) fonte Repubblica.itIt’s great for staying focused on less exciting tasks worst education and not getting caught up in those too-exciting projects when you still have a long list of things to do
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