(da bacheca Facebook di OrvietoWineMarathon) Ieri Elso Storti ci ha lasciato. E’ stato uno dei Padri Fondatori del Ciclismo Orvietano, tutti lo conoscevamo come ‘l Muletto, e così lo chiamavamo quando lo incontravamo in sella alla sua bici o in giro per la città “ Ohh, Mule’, do’ vae?”, tanto che qualcuno neppure sapeva, che il suo nome era Elso.Per quelli come me, che si sono avvicinati al ciclismo sul finire degli anni ottanta con l’avvento della MTB, è stato il nostro primo meccanico di fiducia. Il garage di casa sua in via Vivaria, per noi era un posto speciale: tutto era caratterizzato dalla bicicletta, c’erano bici appese ai muri in maniera rigorosamente ordinata, l’angolo con l’attrezzatura per la riparazioni, i rulli per pedalare insieme agli amici nelle sere d’inverno, quando fuori è freddo. Lo osservavamo quasi incantati, quando con le sue mani sapienti lavorava sulla tua bici, smontava il movimento centrale, lo puliva, puliva sfere, così pure anche le sfere dei mozzi delle ruote, passava il grasso bianco prima di rimontare il tutto, che poi fuoriusciva dalle fessure e quello era il marchio di fabbrica, che la bici era pronta per una nuova avventura.
Ciao Elso, noi ti immaginiamo sempre con gli amici al ritrovo all’orologio, e poi via in mezzo al gruppo, tra uno scatto ed un controscatto. E’ così che vivrai sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore.cursive writing paper
Ti ricorderò sempre quando ogni martedì o giovedì in Cima a Baschi dopo 2 km a 40km/h eri lì con noi più giovani di te di 30/40 anni sempre pronto alla battaglia, allo scatto , all’esultanza al sorriso. sempre prodigo di un consiglio e di un sorriso.
Mi mancherai Mulè….padala anche lassù e dacce un’occhiata ogni tanto
CIAO
Mitico Muletto, incontrarti era sempre una gioia, ti voglio ricordare così